testo a cura di Carlotta Eco




Zenith, un'arena per concerti a Strasburgo dello studio Fuksas
testo a cura di Carlotta Eco

SCHEDA PROGETTO

Luogo: Eckbolsheim, Strasburgo, Francia
Committenza: C.U.S.-Communitè urbaine de Strasbourg
Progettisti: Massimiliano e Doriana Fuksas
Impresa generale: Pertuy Construction , Strasbourg
Progetto strutture e impianti: Smep Design, Berau detudes Simon & Christiansen Ingénieurs Conseils sa
Progetto esecutivo involucro tessile e carpenteria:
Form TL Ingenieure für Tragwerk und Leichtbau gmbh; Canobbio spa
Progetto acustico: Altia-Acoustice
Tempi progetto: Ottobre 2003
Tempi di realizzazione: Marzo 2005- Gennaio 2008
Superficie lorda costruita mq: 20.142 mq
Superficie netta costruita mq: 16.564 mq
Costo opera: 48 milioni di euro
Costo complessivo: 50 milioni di euro
Fotografie: courtesy of Studio Fuksas, Canobbio spa, M.Maggi.

Vedi la SCHEDA ARCHITETTO

Intro

Progettata dallo studio Fuksas nella periferia di  Strasburgo (a Eckbolsheim), e inaugurata a gennaio 2008, la nuova arena per concerti Zenith sembra una lanterna cinese color arancione.
Lo Zenith, un Palazzo della Musica in grado di accogliere 10.000 spettatori, è uno strano incrocio fra un edificio contemporaneo e un tendone da circo. La tecnologia della tensostruttura, solitamente utilizzata come copertura, è stata portata in facciata e costruita in modo da formare fasce continue ad inclinazione variabile, come, appunto, le pieghe di una lanterna. La forma architettonica, si avvicina a un oggetto di Land Art (come l'ha definita lo stesso Fuksas), e si allontana dalle tipologie a "tenda" o a "vela", accompagnate da pennoni e tiranti, alle quali siamo abituati normalmente quando si parla di strutture per concerti.

la tensostruttura è ancorata alle pareti del nucleo in cemento (1,2,3,4)

lo spazio diaframma (1,2,) l'interno del teatro (3,4)

Il nucleo di cemento armato

Il nucleo centrale dell'edificio-teatro, invisibile al primo sguardo, è costituito da un corpo edilizio in cemento armato: è un'arena a pianta ellissoidale e costruita sia internamente (gli spalti, i divisori degli ambienti di servizio) sia nelle pareti perimetrali in calcestruzzo armato. Su questo solido perimetro poggiano a incastro le travi della copertura realizzate in carpenteria metallica completata con pannelli in lamiera grecata. Le sottili pareti curve dell'arena sono costituite da altissimi setti di cemento completamente ciechi che, nell'insieme, formano il volume di una geometria astratta segnata solamente da alcuni fori irregolari e qualche finestra. Come negli antichi muri di mattoni dei castelli, così i fori sono stati utilizzati in una prima fase per l'aggancio dei ponteggi esterni e, in un secondo tempo, come punto d'ancoraggio per i bracci dell'ossatura esterna in acciaio.
 

la costruzione dell'arena in cemento armato (1) posa delle travi di
copertura (2) conclusione della copertura (3) l'ossatura d'acciaio (4) 

L'ossatura d'acciaio

Attorno al corpo cilindriforme, lungo le pareti di cemento, si sviluppa una struttura, costituita da 22 putrelle (lunghe oltre 60 metri) che sorreggono una sorta di porticato a sbalzo. Questa tettoia, in parte ancorata alle pareti di cemento e in parte appoggiata al suolo, è stata ideata per costituire lo scheletro di supporto al materiale di rivestimento esterno: una membrana di tessuto arancione. Cinque giganteschi anelli orizzontali, costituiti da tubi di acciaio con una sezione di circa 50 cm posti a distanza di intervalli irregolari (posti in media a sei metri l'uno dall'altro) e inclinati secondo direzioni diverse, avvolgono il complesso come le orbite ellittiche di un pianeta. Essi hanno la chiara funzione di fare da supporto alla membrana composta dalle strisce di tessuto tese a cavallo degli stessi anelli.

Lo spazio diaframma
 
Uno degli obbiettivi del progetto era quello di creare uno "spazio-diaframma", cioè un atrio del teatro che fosse esterno all'arena ma contenuto all'interno del rivestimento in "tessuto". Per creare questo spazio - ma anche per imprimere al complesso una forma dinamica capace di esprimere un movimento di torsione - il progetto si basa, in pianta, sul disegno di due ellissi traslate e ruotate fra loro una sull'altra. La prima ellisse che corrisponde alla forma dell'arena è traslata rispetto alla seconda che coincide con la tensostruttura che si sviluppa lungo il perimetro.
Anche la sezione verticale assume una forma particolare: essa è svasata dal basso verso l'alto e lungo il perimetro - che misura ben 420 metri - assume più di 20 conformazioni  diverse grazie al disassamento fra i centri delle due ellissi. Lo spazio-diaframma che si crea a tutta altezza fra telo e pareti di cemento si stringe e si allarga lungo tutto il perimetro. L'ingresso al complesso, infine, avviene attraverso una fascia a parete vetrata di basamento.

disegni di progetto (1,2) le sezioni diversificate (3)
le pezzature differenti dei teli (4) 

Il materiale della membrana arancione

La membrana utilizzata per l'involucro è un composto di vetro e silicone (un tessuto in fibra di vetro) che riunisce in sé soluzioni estetiche e meccaniche. Oltre la già citata traslucenza, essa è altamente resistente alla tensione, ha un elevata resistenza al fuoco, è idrorepellente e molto malleabile. Prodotto in bobine alte tre metri, il telo è stato tagliato e giuntato a caldo nei laboratori dell'azienda produttrice italiana, la Canobbio. Il vetro silicone, considerato in ambito architettonico un rivestimento di tipo temporaneo, ha tuttavia una  garanzia di durata di dieci anni e "un'aspettativa di vita" di almeno venti. Inoltre, vantaggio da non sottovalutare, non richiede manutenzione.
Una volta confezionate le lunghe strisce che dovevano coprire le dieci fasce anulari orizzontali della "lanterna", queste sono state trasportate in cantiere dove sono state agganciate alla carpenteria attraverso un "montaggio a secco". Il cantiere francese ha funzionato alla perfezione e la produzione italiana ha dovuto procedere di pari passo con le fasi di montaggio a Strasburgo.

Il Mock up in cantiere

Per verificare la traslucenza (che raggiunge il 12,6%) e il colore del telo, oltre naturalmente a verificare le modalità di aggancio, si è resa necessaria  la costruzione di un mock up, cioè un modello a grande scala in grado di riprodurre uno spicchio di tensostruttura. Per i progettisti verificare il comportamento del telo alla luce era molto importante: di notte, infatti, lo Zenith si illumina dall'interno e funziona proprio come una lanterna, un segnale riconoscibile da molto lontano; mentre di giorno, invece, la luce naturale colora di arancio lo spazio-diaframma dell'ingresso.

La produzione dei teli

Per l'azienda produttrice dei teli si è trattato di una commessa eccezionale non solo per la quantità di materiale da produrre (stiamo parlando di 16.000 mq di telo) ma soprattutto per il taglio dei singoli pezzi. La geometria complessa della "lanterna" ha determinato un'alta varietà dimensionale e formale fra un telo e l'altro. Le problematiche sono state tuttavia risolte brillantemente anche grazie alla consolidata collaborazione con la società di ingegneria tedesca FormTL, specializzata in tensostrutture -  è opera loro, per citare un'esempio di particolare richiamo, l'ingegnerizzazione dell'opera artistica di Cristo per "l'impacchettamento" del Reichstag di Berlino. La progettazione integrata fra la struttura in carpenteria e quella dei teli, ha ridotto al minimo le difficoltà e le incongruenze in fase di montaggio che avrebbero compromesso la buona riuscita del risultato finale: una superficie liscia e tesa senza pieghe.

il montaggio dei teli in vetro-silicone (1,2) gli anelli d'acciaio con i sistemi di 
supporto (3) le strisce di telo fissate all'ossatura d'acciaio (4)

Il montaggio della membrana

In fase di montaggio, l'azienda italiana si è servita di uno stratagemma, cioè la creazione di una sorta di "barella" sulla quale stendere i teli per arrivare in quota con i pezzi pronti da montare. Questi sono stati montati a "secco"  cioè agganciati con delle piattine ai cinque anelli tubolari della struttura di acciaio e pinzati fra loro. La forte componente siliconica ha reso i teli particolarmente malleabili, ed è stato facile maneggiarli senza creare danni da piegatura. Una volta completato il rivestimento, i teli-strisce sono stati tesi e tirati verso l'interno per mezzo di cavi, a loro volta rivestiti con una guaina arancione, in modo da raggiungere la particolare configurazione a lanterna. Il risultato visibile è una superficie esterna uniforme e continua che, all'esterno, non mostra in alcun modo gli elementi di fissaggio della membrana.

il telo arancione adagiato sulla "barella" (1) sollevamento teli (2) aggancio
teli (3,4)

per approfondire l'argomento vedi Arketipo "Nuovi involucri" nr.21 Marzo 2008
www.arketipo.ilsole24ore.com