Rielaborare e valorizzare i tradizionali pirt, le saune storicamente parte dei classici stabilimenti lettoni: è questo l’obiettivo alla base del progetto sviluppato dallo studio Open AD per il resort di Ziedlejas, area verde incontaminata parte del Parco Nazionale di Gauja e a circa un’ora di distanza dalla capitale Riga.

Come raccontano i progettisti, “in epoca sovietica la terra apparteneva a una stazione di ricerca scientifica e veniva utilizzata per studiare e sperimentare varie specie verdi. Già allora il complesso disponeva di una sauna, ma negli anni Novanta il terreno è stato lasciato a sé e abbandonato al degrado, finché non è passato in mano a nuovi proprietari, che ne hanno intuito, con particolare lungimiranza, le grandi potenzialità”. Ed è stato così che ha preso avvio il progetto per il nuovo resort di Ziedlejas, il cui primo intervento è stato di filosofia conservativa: il team di progettisti di Open AD, infatti, ha scelto di valorizzare il patrimonio tradizionale lettone delle preesistenti pirt e, a lato, di introdurne di nuove.c

Gli edifici delle nuove saune non sono copie di quelli storici, ne abbiamo migliorato sia l’estetica che la funzionalità, anche in un’ottica di Universal Design. La Glass Sauna, ad esempio, è accessibile anche alle persone con mobilità ridotta”. Gli ospiti, dunque, possono rilassarsi scegliendo fra le saune in vetro distribuite sulla collina oppure dirigersi verso la storica sauna nascosta nel bosco e inserita nelle vicinanze dell’antica ghiacciaia.

Dal punto di vista della scelta dei materiali e delle finiture, il team di progettisti ha privilegiato l’uso di materiali di origine naturale, come lino, legno e metallo. “La combinazione di colori, delicata e discreta, fa riferimento alle tonalità tipiche della Lettonia”, raccontano gli architetti, che hanno voluto quindi inserire le nuove costruzioni nel paesaggio in punta di piedi, per far sì che si integrassero completamente nel verde. Questa filosofia si nota anche nei dettagli di interior design, come ad esempio nella presenza all’interno delle saune con rivestimento in vetro di piante locali essiccate tipiche dell'area di Ziedlejas e di ceramiche lavorate dagli artigiani lettoni.

La scelta di integrare le ‘cabine’ nel paesaggio risponde anche a una seconda motivazione: in questo modo viene rispettata la privacy degli ospiti, che vengono protetti – pur essendo circondati da pareti vetrate – dal verde che circonda le piccole costruzioni.

Il resort ha da poco inaugurato una nuova sezione che comprende tre ‘rifugi’ realizzati in acciaio corten e vetro, pensati per chi preferisce proseguire il percorso e pernottare in mezzo alla natura. “Per le nuove cabin ci siamo ispirati sia al manifesto delle Tiny House – la filosofia architettonica e sociale che esalta i vantaggi del vivere in case non più grandi di 37 metri quadri immerse nella natura – sia alla filosofia giapponese. Le nuove costruzioni sono quindi realizzate su misura e comprendono un letto matrimoniale e un tavolo da tè a scomparsa, integrato nel rivestimento a pavimento. Il bagno, invece, è nascosto nella parte circondata dal corten”.

Il progetto per il resort di Ziedlejas, dunque, si propone come un percorso in continuo divenire e, infatti, al recupero dell’esistente e alle nuove integrazioni seguiranno, nei piani sviluppati da progettisti e committenti, ulteriori evoluzioni, come la realizzazione di un nuovo edificio dove predisporre la reception e un’area per eventi.

Scheda progetto
Team: Zane Tetere–Sulce (coordinatore), Dace Bula, Zane Legzdina, Beatrise Dzerve, Alvis Petrovskis, Eva Heidingere–Jukama (Open AD)
Paesaggista: Girts Runis (Landshape)
Artigiano locale: Valdis Stepanovics
Foto: Alvis Rozenbergs