mostre – L'architettura italiana è un frammento di paesaggio. A Bari dal 5 dicembre 2009 al 30 gennaio 2010.

Il lavoro di nove autori dell'architettura italiana contemporanea come frammenti attivi del nostro paesaggio. Questo è il punto di partenza della mostra e, in fondo, la provocazione culturale che sottende questa iniziativa.
L'architettura, con la sua presenza fisica e la sua forza iconica, diventa, ogni volta, un nuovo frammento che può contribuire, o meno, al rafforzamento e al cambiamento del territorio in cui si inserisce. Ma non solo.
L'architettura contemporanea italiana, dopo almeno tre decenni di pesanti stravolgimenti delle coste, delle campagne e delle nostre città, ha una decisiva responsabilità culturale nell'indicare alcune, potenziali, strade da seguire nella ridefinizione di un paesaggio in cerca di una diversa identità.
Non si tratta di un richiamo neo-avanguardistico per la definizione di nuovi, clamorosi manifesti, quanto piuttosto la sollecitazione ad una seria riflessione strategica su cosa voglia dire ripensare all'architettura italiana oggi, alle sue identità e caratteri, al suo rapporto con una tradizione importante e ingombrante, e alla sua relazione politica e culturale con la società italiana ed europea. Il territorio italiano stesso chiama soluzioni nuove che tengano conto del consumo eccessivo di terra e risorse, di una riflessione nuova sul concetto di tradizione e patrimonio, di un ripensamento radicale nel rapporto con la Natura, e insieme sui nuovi luoghi dell'abitare contemporaneo.
Archea, Stefano Boeri, Alberto Cecchetto, Francesco Garofalo, Cherubino Gambardella, Metrogramma, Nowa, Mauro Saito, Beniamino Servino, rappresentano nove realtà progettuali molto diverse tra di loro, distribuite lungo il territorio nazionale, ma capaci di offrire altrettante strade di ricerca e sperimentazione sul progetto contemporaneo.
Ognuno dei progetti selezionati offre una potenziale, parziale risposta alle tante e contraddittorie sollecitazioni che il nostro Paese produce, malgrado la diffidenza verso l'architettura contemporanea e, troppo spesso, il ritardo culturale di molte committenze.
La diversità delle risposte e dei progetti che animano questa mostra sono soprattutto figli di un contesto geografico stratificato e denso di contraddizioni. Sono tante le Italie rappresentate dai 36 progetti selezionati per questo evento, e la lettura deformata che ne deriva è quella di altrettanti frammenti di un paesaggio in cerca di nuova identità e insieme, di strumenti diversi per leggerlo e interpretarlo progettualmente.
Ripartire dalle opere, dai buoni esempi, vuol dire cercare di invertire la tendenza che vede ogni cosa consumata senza attenzione e amore, mentre l'architettura è nata per restare, per costruire luoghi in cui vivere bene e nel tempo. Non sogniamo nuovi, inutili monumenti, ma luoghi caldi, domestici, a misura d'uomo, di tutti gli uomini, in cui la buona vita e la qualità dello spazio contemporaneo ci possano aiutare ad intravedere frammenti di un futuro possibile.


Inaugurazione della mostra il 5 Dicembre 2009 alle ore 11.00 presso:

Teatro Margherita
Piazza IV Novembre 70212 Bari


La locandina

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I protagonisti

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Il colophon

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