Cenni storici della pietra

Autore testo: Umberto Barbisan

BREVE CRONOLOGIA
Preistoria: menhir, dolmen e costruzioni megalitiche
2500 a.C. (circa): complesso delle piramidi di Giza
1600 a.C. (circa): complesso di Stonehenge
V sec. a.C.: Acropoli di Atene
VI sec. d.C.: Mausoleo di Teodorico, copertura di 13 metri di diametro formata da una lastra unitaria di pietra d'Istria
Architettura gotica: impiego della pietra per pilastri a fascio, nervature, volte ogivali e pareti
Rinascimento: cupola di San Pietro a Roma di Michelangelo
Settecento: ponti di Perronet e Gauthey in conci lapidei, prime applicazioni del calcolo strutturale
Novecento: la pietra viene soprattutto impiegata come materiale di rivestimento
 
CENNI STORICI
Analogamente al legno, la pietra ha rappresentato il materiale per eccellenza delle prime opere di architettura a partire dalle costruzioni preistoriche megalitiche. Tipico esempio delle costruzioni preistoriche in pietra è il complesso di Stonehenge, un circolo di triliti risalente alla seconda metà del Secondo Millennio a.C. realizzato quando nell'antico Egitto erano già state costruite le più importanti architetture monumentali come il complesso delle piramidi di Giza.
Un altro esempio dell'architettura lapidea preistorica è costituito dai nuraghe sardi: massicce costruzioni tronco-coniche con conci lapidei disposti ad anelli concentrici convergenti verso il centro della costruzione.
Nel primo periodo dell'architettura greca la pietra è utilizzata per trabeazioni, murature e per le pseudo-cupole a tolos (sistema a mensole) come nel caso del Tesoro di Atreo.
Successivamente l'architettura greca affina l'uso della pietra utilizzando conci perfettamente lavorati come i rocchi delle colonne rifiniti in sito e collegati fra loro da perni di centraggio in legno duro o metallo.
Nelle architetture monumentali dell'Acropoli di Atene, viene impiegato prevalentemente il marmo proveniente dalle cave del monte Pentelio situate ad alcune decine di chilometri da Atene. La tecnica costuttiva delle murature lapidee greche raggiunge elevati livelli di qualità per la precisione delle connessione e per il sistema di collegamento dei conci con zanche metalliche.
Nelle trabeazioni delle architetture greca si potevano raggiungere luci si circa quattro metri e mezzo grazie alle prestazioni meccaniche della pietra utilizzata. Rarissimo è l'impiego della volta e del tutto assente la cupola; il principale esempio rimasto di struttura archivoltata nell'architettura greca è la volta di ingresso allo Stadio di Olimpia, risalente al V secolo a.C.
Nell'architettura romana la pietra ebbe diversificati ruoli. In origine fu utilizzata come elemento portante, successivamente divenne prevalente l'uso della pietra come materiale di rivestimento tranne che nelle opere di maggiore impegno statico come i ponti e gli acquedotti. Nel cosiddetto periodo del Tardo Impero l'uso della pietra acquisisce valenze decorative grazie alle variazioni cromatiche dei diversi tipi di marmi impiegati.
Tra i lapidei più frequentemente usati a Roma troviamo il travertino, calcare di colore chiaro di contenute capacità di resistenza meccanica ma idoneo ad essere rivestito per la 'spugnosità' delle superfici.
Per quanto riguarda le strutture archivoltate, la tecnica romana impiega la pietra essenzialmente nei ponti. Chiarito il funzionamento dell'arco a conci il problema dell'assorbimento delle spinte inclinate tendenti a divaricare i piedritti viene risolto aumentando considerevolmente lo spessore delle murature o tramite i reciproco contrasto nelle arcate multiple di ponti e acquedotti fino alle spallette terminali.
Finita la supremazia di Roma, nell'Alto Medioevo la pietra (in particolare quella di recupero dalle rovine romane) viene impiegata come materiale strutturale per realizzare mura, colonnati, volte e cupole. Particolare è il Mausoleo di Teodorico a Ravenna la cui copertura di circa tredici metri di diametro è formata da un unico masso di calcare istriano del peso di diverse decine di tonnellate.
Nel romanico e nel gotico la pietra trova largo impiego in tutta Europa, ma è soprattutto nelle cattedrali gotiche che il materiale lapideo viene impiegato in maniera magistrale, quasi al limite delle proprie possibilità fisiche. Pilastri, nervature, contrafforti, archi rampanti e volte ogivali sono gli elementi ricorrenti del gotico e dell'uso della pietra sapientemente sagomata dagli abili scalpellini.
Molto è stato scritto sulla struttura delle cattedrali gotiche, spesso cercando di individuare nelle nervature e costolature una sorta di ideale telaio, in cui le murature svolgono solo funzione di tamponamento, vista l'ampia superficie vuota destinata alle finestre. In realtà la struttura della cattedrale gotica non consente una separazione fra la teorica ossatura portante lapidea e le muratura, in quanto il tutto reagisce come un unico sistema strutturale. Rispetto all'architettura dei secoli precedenti il gotico utilizza conci lapidei di più ridotte dimensioni, come pure più contenuti sono gli spessori delle sezioni resistenti, ma è necessario ricordare che comunque si tratta di sezioni i cui ordini di grandezza sono ancora valutabili in metri e frazioni di metro.
Nel Rinascimento italiano torna in auge l'uso del rivestimento lapideo e del bugnato, essenzialmente nei palazzi e nelle dimore nobiliari, la pietra viene sempre meno utilizzata come materiale strutturale, tranne che in opere si particolare valore, come la michelangiolesca cupola di San Pietro a Roma e le arcate dei ponti.
Nel Seicento le pietre vengono usate in associazione ad altri materiali, soprattutto per virtuosismi e dettagli.
Nel Settecento, con l'uso sempre maggiore degli intonaci, la pietra è usata sempre più per finiture come: zoccolature, cornici di porte e finestre, decori. Nella costruzione di ponti ad arco, invece, la pietra permarrà ancora come materiale privilegiato grazie alle elevate caratteristiche di resistenza meccanica a compressione.
Nell'Ottocento, con il perfezionamento della stereotomia (tecnica di taglio secondo regole geometriche) la pietra è nuovamente impiegata con fini strutturali nelle parti più sollecitate del fabbricato e nei ponti, anche se rapidamente soppiantati da ponti in acciaio o calcestruzzo armato.
Come per il legno, anche la pietra è stata sostituita gradualmente dai 'nuovi' materiali (ghisa, acciaio, calcestruzzo), ciononostante l'architettura contemporanea ha rivalutato l'uso della pietra soprattutto come rivestimento o paramento.
 
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Biblioteca Querini Stampalia, Venezia

Biblioteca Querini Stampalia, Venezia

Cupola di San Pietro

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Pont du Gard, Nimes

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Ingresso allo stadio di Olimpia

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Sezione prospettica del Partenone

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Complesso megalitico di Stonehenge

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