Chiodatura e incollaggio

Testo di Luciano Cannas

Le pavimentazioni lignee possono essere suddivise in due categorie in base alla metodologia di realizzazione: una prevede la chiodatura e la seconda l'incollaggio degli elementi.

Nel primo caso gli elementi sono chiodati su un'orditura di legno di supporto e sono costituiti da tavole di larghezza variabile e spessore da 2,5 a 3 cm. Sono sagomate ad incastri maschio-femmina che garantisce la connessione perimetrale e con una disposizione parallela o a spina di pesce vengono chiodate sui listelli, fissati al sottosuolo, con sezione minima 4x4 cm e con interasse di non oltre 35 cm.
Le essenze da preferire per esigenze di durabilità e resistenza sono: tek, larice, noce, frassino, castagno. Lo spessore deve essere sufficiente a garantire intagliatura perimetrale degli elementi per formare gli incastri che assieme alla chiodatura permette di avere la solidità del sistema.
Successivamente il sistema può essere levigato o trattato con prodotti protettivi.

L'altra tipologia prevede l'incollaggio degli elementi costituiti da tavolette lignee di spessori e dimensioni limitate su un supporto preparato e stagionato precedentemente e che si deve presentare omogeneo e planare. Se al contrario non vi è omogeneità nel supporto, questo non può essere assorbito dal sistema a causa dello spessore ridotto dello strato adesivo.
Per una buona riuscita della pavimentazione è necessario che non vi sia una eccessiva presenza di umidità nel piano di posa che può causare nel manto superficiale deformazioni o distacchi ed è necessario che il sottofondo si presenti compatto, fattore importante perché non vi sia compromesso l'incollaggio.
L'applicazione della colla avviene attraverso spatole dentate in direzione ortogonale alla lunghezza del listello. Dopo la fase di posa è importante che la pavimentazione venga lasciata riposare in modo che si possa completare la presa.
Al termine delle operazioni è necessario verificare che i materiali siano integri nella pavimentazione e in caso contrario si deve provvedere alla sostituzione.
Lo strato superficiale deve essere levigato in opera e successivamente vi si applica una vernice composta da resine che attraverso la polimerizzazione conferisce alla superficie durezza, resistenza agli agenti chimico-fisico e scarsa tendenza all'ingiallimento.

Precauzione importante da adottare durante l'applicazione delle vernici è quella di garantire le condizioni elevate di areazione degli ambienti per evitare il contatto con i composti organici volatili che vengono rilasciati creando effetti dannosi per l'organismo umano. L'areazione deve essere garantita anche nei periodi seguenti dell'applicazione ed è opportuno che queste siano condotte da personale specializzato.

Fonte testo: A. Boeri, Sistemi di Prefabbricazione, Ed. Hoepli 2001, Milano