approfondimento – Secondo Paolo Finatti, direttore generale di Biocasanatura, il legno si sta lentamente affermando come materiale da costruzione sostenibile sia per nuovi edifici che per riqualificazioni e ampliamenti.

In un mondo in cui i temi della sostenibilità e dell'ecologia sono molto sentiti e coinvolgono un numero di settori sempre maggiore, pensare al legno come materiale costruttivo per eccellenza, in termini di impatto ambientale e proprietà meccaniche, risulta ancora difficile nel nostro Paese. L'idea di casa, infatti, è generalmente legata alla costruzione in edilizia tradizionale, con calcestruzzo e acciaio, materiali ritenuti più resistenti e sicuri. Il legno, invece, è per sua natura quattro volte meno pesante del cemento, ha una buona resistenza statica e notevoli proprietà antisismiche.
Con Paolo Finatti, direttore generale di Biocasanatura, abbiamo tracciato un quadro dell’edilizia in legno nel nostro Paese, approfondendo le tendenze in atto e gli ostacoli da superare per uno sviluppo più esteso di questa tipologia di costruzioni Green.

Chiara Scalco. Quali sono i numeri dell’edilizia in legno in Italia?
Paolo Finatti. Le costruzioni in legno rappresentano ancora una nicchia di mercato, che però cresce sensibilmente e molto più velocemente rispetto alle tipologie costruttive che impiegano materiali tradizionali. L’ultimo studio sul mercato italiano che copre il periodo dal 2010 al 2015 mostra una costante crescita delle costruzioni in legno. In particolare, mentre nel 2010 circa l’80% degli edifici in legno in Italia era rappresentato da case unifamiliari, il 10% da edifici bifamiliari e il restante da edifici plurifamiliari, per un totale di circa 5.000 abitazioni residenziali in legno, oggi si riscontra un netto incremento delle costruzioni pubbliche (edifici scolastici e plurifamiliari) e si prevede di raggiungere nel 2015 le 7.500 unità. L’attuale quota di mercato delle abitazioni residenziali in legno in Italia è pari al 3% circa, mentre quella degli edifici polifunzionali e stimata già tra l’8 ed il 9% . Possiamo dire che oggi quasi un edifico nuovo su dieci è realizzato in legno evidenziando così una tendenza che vuole costruzioni sempre più verdi, ecologiche e soprattutto sempre più rivolte alla tutela dell’ambiente ed al comfort.

C.S. Quali sono le tendenze in atto e come si sta diffondendo l’edilizia in legno nel nostro Paese?
P.F. Molte amministrazioni locali si stanno indirizzando verso costruzioni più ecologiche e precisamente in legno. Per esempio alla fine di febbraio, il Comune di Milano ha siglato con FederlegnoArredo un accordo di collaborazione volto ad incrementare, negli edifici ad uso scolastico e pubblico, la diffusione di strutture in legno. Dalla baita alle palazzine, stiamo assistendo a un’evoluzione del legno, che si sta  affermando come materiale da costruzione ecologico ed ideale per risolvere problematiche costruttive più complesse in ambito urbano. I pregiudizi e gli ostacoli si stanno piano piano assorbendo ed il legno è utilizzato anche da grandi architetti per realizzazioni innovative ed avanguardistiche in ambito residenziale, sportivo, commerciale, alberghiero; il legno si dimostra, inoltre, particolarmente adatto in caso di ampliamenti, sopraelevazioni, restauri, recupero di edifici ed altri interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare. I recenti terremoti hanno poi evidenziato ulteriormente le enormi caratteristiche di antisismicità del legno che, assieme alla rapidità di costruzione ed alla semplicità della gestione ed alla pulizia dei cantieri, hanno trasmesso un notevole impulso alla realizzazione di edifici in legno. 

C.S. Quali ostacoli è necessario superare ancora per una diffusione più decisa delle costruzioni in legno? Quali sono i vantaggi concreti?
P.F. Tra le false credenze che oggi si oppongono ancora all’utilizzo del legno, c’è la convinzione che tagliare un tronco impoverisca il patrimonio forestale. Nulla di più falso. I protocolli di sostenibilità europei impongono cicli di piantumazione continui a fronte del prelievo dei vecchi tronchi e, ad avvalorare ciò, basti sapere che l’Europa vanta un grande patrimonio forestale da cui si potrebbero utilizzare per la costruzione quasi 800 milioni di metri cubi l’anno, ma, attualmente, si sfruttano meno dei due terzi, cioè meno di 500 milioni di metri cubi. È interessante rilevare come, pur essendo l’Italia il sesto paese europeo come superficie forestale, essa risulti l’ultima nell’utilizzo del legno come materiale da costruzione; inoltre, non vengono attuate serie politiche forestali per i Paesi da cui arriva la maggior parte del legno utilizzato per gli edifici. La base della nuova credibilità del legno in termini di materiale da costruzione nasce soprattutto dall’emergenza ecologica degli ultimi anni, con il grande tema del surriscaldamento globale e con la necessità di passare dall’energia fossile alle fonti rinnovabili. Il legno è sempre ecologico, da quando è ancora pianta viva a quando diventa un pannello. Da pianta riduce l’effetto serra assorbendo la CO2 ed i gas e trasformandoli in carbonio e ossigeno grazie alla luce solare. Il carbonio viene immagazzinato nel legno e quindi ogni metro cubo di legno può imprigionare circa una tonnellata di CO2, finché il legno non marcirà o verrà bruciato, ma ciò che è eccezionale è che anche le costruzioni in legno consentono l’immagazzinamento del  carbonio comportandosi come un nuovo bosco in città. Per diventare un materiale da costruzione, il legno richiede pochissima energia durante il processo di trasformazione (travi di vario tipo, XLAM …), ha notevoli proprietà isolanti (termiche ed acustiche) e si adatta perfettamente ai contesti urbani in quanto le facciate possono essere intonacate ed inserite nei contesti degli edifici esistenti. Come in una pubblicità, possiamo affermare che oggi l’utilizzo del legno in sede di costruzioni è “no limits”. O meglio, potremmo coniare un nuovo claim solo positivo: “just advantages”.

C.S.Quali sono gli sviluppi più interessanti di questa metodologia costruttiva?
P.F. Il legno si è evoluto diventando un materiale da costruzione di alta tecnologia grazie alla ricerca che ha contribuito a migliorarne in maniera significativa la protezione antincendio, l’isolamento acustico, la resistenza agli agenti atmosferici ed alle contaminazioni. Inoltre, i metodi di calcolo e di produzione spesso totalmente computerizzati consentono di realizzare idee innovative sia nelle forme audaci che nelle dimensioni dei progetti, arrivando a costruzioni residenziali multipiano ed edifici industriali o sportivi avveniristici. Nello specifico, in Europa si trovano esempi di costruzioni in legno fino a 8 piani a Vienna, Berlino, Zurigo ed addirittura a Londra; ma anche a Milano nell’autunno del 2013 è sorto il complesso residenziale in legno più grande d’Europa con quattro edifici di nove piani che arrivano sino quasi a 30 metri (la residenza di Via Cenni). Tra gli sviluppi più interessanti per il legno, ci sono certamente le riqualificazioni e gli ampliamenti (sopraelevazioni) di edifici esistenti, in quanto si possono recuperare e raddoppiare le superfici già edificate risparmiando spazio. I cantieri sono brevi, puliti e silenziosi. Producono pochissimi scarti e generalmente non richiedono nuove fondazioni grazie al peso inferiore delle costruzioni.