approfondimento – La dichiarazione del neo Ministro Clini spazza via i dubbi di un intero comparto.

E' del 24 novembre la dichiarazione del neo Ministro all'Ambiente Corrado Clini riguardo alla detrazione fiscale 55% che probabilmente, rispetto a questo preciso tema, rappresenta la svolta più importante degli ultimi mesi. "Prendo un impegno preciso sul 55% - si legge sul sito internet de Il Sole 24 Ore -. La detrazione fiscale per la riqualificazione energetica è strutturale, non congiunturale". Intervistato da Maurizio Melis in Mr Kilowatt su Radio 24, Clini ha anche annunciato l'impegno a prorogare il sistema dei certificati bianchi, i titoli di efficienza energetica.

Le dichiarazioni del ministro sul 55% mettono il primo punto fermo in materia, dopo mesi di indecisione sulla proroga che non hanno certo aiutato il mercato. Attualmente il bonus è previsto per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2011 e inizialmente sembrava che il prolungamento della detrazione dovesse entrare nel decreto sviluppo mai varato dal Governo Berlusconi. In un secondo momento pareva che dovesse essere inserito nella legge di stabilità ma alla fine è rimasto tagliato fuori. Ora le parole di Clini lasciano sperare in una stabilizzazione dell'incentivo, o quanto meno in una proroga di lunga durata.

Si legge ancora sul sito del quotidiano finanziario: "Introdotto nel 2007, il 55% era stato prorogato per altri tre anni dal Governo Prodi e l'anno scorso si era guadagnato sul filo di lana altri 12 mesi. Ma intanto, nel clima d'incertezza, molti proprietari di casa si erano affrettati a fare i lavori, portando a 405mila le domande presentate nel 2010 all'Enea: record storico. Già nell'autunno di tre anni fa, comunque, il bonus era stato a un passo dal taglio, quando l'ex ministro Tremonti aveva pensato a un meccanismo a prenotazione, con un tetto massimo di spesa per lo Stato. Proprio sul costo della detrazione si sono concentrate molte polemiche, con le imprese – rappresentate dalla sigla di categoria Finco – impegnate a dimostrare che l'esborso per l'Erario è "quasi zero": e questo perché, senza il bonus, molti lavori non sarebbero stati fatti (o sarebbero stati pagati in nero). Il che significa, come rilevano gli ultimi studi del Cresme, che il saldo finale va in attivo considerando le ricadute ambientali e l'incremento di valore del patrimonio edilizio. Il 55% incentiva la sostituzione delle caldaie, l'isolamento termico degli edifici e l'installazione dei pannelli solari termici, ma l'intervento di gran lunga più popolare è la sostituzione degli infissi, che pesa per circa metà dei lavori agevolati. Nel tentativo di ridurne l'incidenza, l'ultima ipotesi di proroga dettava molte limitazioni: sconto fiscale ridotto al 41%, tetti di spesa al metro quadrato e obbligo di installare le valvole termostatiche sui radiatori di tutto l'edificio. Incassato l'impegno alla conferma del bonus, è probabile che la battaglia si sposti su come applicare la detrazione".