Le Castel Eiffel  
Località: Digione
Committente: CIPCO Locatif
Progettista: Eric Dubosc, Marc Landowski
Collaboratori: Charles Martin
Impresa di costruzione: Socome ' Fontana - Paquet
Consulenti strutturali: Louis Fruitet ' SETIEM ' Robustelli
Datazione del progetto: 1984
Superficie costruita: 3.132 mq
Costo: 12,21 Mil. di F. F.

Antologia critica
"Questo progetto la cui prima impostazione risale al 1984, affronta i principali temi del costruire contemporaneo:
- le problematiche dell'intervento alle varie scalee quindi il rapporto con la città, l'edificio e l'abitazione; - l'uso delle risorse e quindi il problema del contenimento dei consumi energetici in rapporto al controllo del microclima interno;
- la razionalizzazione dei processi costruttivi, con particolare riferimento all'organizzazione del cantiere, alla predeterminazione dei tempi e dei costi di costruzione, all'individuazione dei materiali e delle tecniche più idonee a concretizzare l'idea di progetto;
- la semplificazione delle operazioni manutentive agevolate dai sistemi di giunzione a secco con cui sono messi in opera molti componenti e dall'ispezionabilità delle reti impiantistiche;
- la flessibilità distributiva degli spazi interni in quanto le tipologie degli alloggi, già diversificate per superfici e per articolazione altimetrica, sono suscettibili di ulteriori modificazioni favorite dalla semplicità con cui si possono rimuovere e ricomporre i sistemi delle partizioni interne.
L'intervento è finalizzato alla costruzione di 27 appartamenti suddivisi in quattro corpi di fabbrica che si affacciano su un viale, largo 35 metri, ai margini del centro storico di Digione.
La denominazione "Le Castel Eiffel", data all'insediamento, deriva dall'aver realizzato il complesso nel luogo dove prima sorgeva la casa in cui Gustav Eiffel trascorse la sua infanzia.
È questo uno dei primi cantieri in cui Dubosc & Landowski sperimentano le possibilità costruttive e le potenzialità espressive dell'acciaio che viene largamente impiegato nella realizzazione dello scheletro portante (per ciascuno dei 27 appartamenti sono state utilizzate circa 4 tonnellate d'acciaio distribuito prevalentemente tra elementi strutturali verticali e orizzontali), mentre per la costruzione di altre parti dell'edificio (solai, pareti di tamponamento, scale, ecc..) la scelta è ricaduta o su sistemi "ibridi" o sulle tecnologie del calcestruzzo armato.
Questa realizzazione rappresenta, quindi, un momento importante nella sperimentazione di D. & L. che, attraverso lo studio dei materiali, delle loro possibili combinazioni e delle relative procedure di messa in opera, porterà alla graduale scomparsa di tecnologie "umide" per aderire alla filosofia della "filiera a secco" da loro individuata come uno dei possibili e più appropriati metodi per raggiungere una qualità edilizia in grado di soddisfare richieste prestazionali sempre più complesse e articolate. In tal senso, seguendo l'iter cronologico ed evolutivo dei progetti di seguito illustrati, è possibile cogliere come attraverso sperimentazioni sempre più spinte, attraverso la messa a punto di soluzioni innovative per quanto riguarda scelte materiche e costruttive che inevitabilmente incidono sul linguaggio architettonico, D. & L., sono pervenuti ad una "maturità" progettuale che consente di governare la complessità del costruire attraverso una gestione delle conoscenze tecniche ed un'interpretazione con il mondo delle produzioni che rappresentano i fattori centrali di una progettazione integrata e globale. La struttura portante del "Castel Eiffel" è ' dunque ' in acciaio, scelta che scaturisce sia dalla rapidità e precisione con cui possono essere montati in cantiere elementi prefabbricati in officina (e quindi assimilare la produzione di un edificio a quella di un manufatto industriale), sia per superare i problemi derivanti da condizionamenti metereologici e per poter ridurre al minimo l'allestimento di opere provvisionali, dal momento che lo scheletro in acciaio costituisce di per sé un impalcato praticabile ed idoneo a sviluppare la costruzione in altezza.
I montanti circolari in acciaio sono stati "gettati" all'interno con calcestruzzo, non per motivi di ordine strutturale, ma per conferire loro una maggiore resistenza al fuoco, ed inoltre per evitare pericoli di ossidazione al loro interno in quanto, non risultando i profili a forma chiusa facilmente manutenibili (come una colonna "HE" accessibile in ogni punto del suo perimetro), l'ossidazione della parte interna si sarebbe manifestata soltanto quando il processo avesse raggiunto uno stadio molto avanzato e pericoloso per l'integrità della struttura.
Le travi a sviluppo orizzontale, costituite da profilati "IPE", vengono collegate ai montanti mediante giunti a vista che accentuano il carattere di separazione tra struttura ed involucro voluto da D. & L. All'interno vi è un largo uso di pannellature in gesso che svolgono principalmente la funzione di proteggere le parti in acciaio dal fuoco e dal calore, oltre a conferire agli ambienti interni una finitura gradita all'utenza cui questi alloggi sono destinati.
Le facciate a nord, prospicienti il viale, sono di tipo composito, organizzate secondo una sequenza di strati funzionali con ruoli "specialistici"; il paramento esterno è realizzato con lastre di glasal ancorate a supporti metallici preventivamente fissati alle travi portanti; successivamente vi è una membrana di tenuta all'acqua per proteggere i tre strati di materiale isolante (pannello in lana minerale, pannello agglomerato CTBX, pannello in polistirene); quindi viene posizionata la barriera al vapore, per terminare con la finitura interna rappresentata da un pannello rivestito in gesso dello spessore di 13 mm. La facciata posteriore (sud), che si sviluppa lungo una strada interna, è caratterizzata da una "cascata" di serre alternate a logge. I telai delle serre sono costituiti da una leggera struttura in acciaio zincato su cui vengono fissate le lastre di vetro e superiormente, su un piano inclinato, sono posizionati dei brise-soleil al fine di graduare l'intensità luminosa degli interni. L'uso diffuso del vetro fa sì che tali elementi conferiscano all'edificio trasparenza e leggerezza creando uno spazio abitabile dal momento che la loro destinazione può essere del tipo diverso: da giardino a tinello, da soggiorno a studio.
Le serre, oltre che un importante ruolo architettonico, svolgono una funzione centrale per utilizzare appropriatamente le risorse naturali contribuendo cospicuamente al contenimento dei consumi energetici. Esse, infatti, fungono ' durante la stagione invernale ' da captatori di energia termica che viene immediatamente immagazzinata dai muri (in cls cellulare) e dai solai (in prefabbricato di conglomerato cementizio armato) dotati di elevata inerzia termica, e che pertanto sono in grado di restituire gradatamente all'interno delle abitazioni l'energia accumulata durante le ore di soleggiamento".

Bibliografia
C. Claudi de Saint Mihiel, Innovazione tecnologica e architettura. Logiche e metodologie dell'atelier Dubosc & Landowski, Edizioni del Grifo, Lecce 1999.
Cerruti M., Il "Castel Eiffel" a Digione, in L'architettura cronache e storia n. 400.

A cura di Francesca Rosa

Planimetria Pianta del P.T. e del 1° livello Pianta del 2° e 3° livello Pianta del 4° livello Sezione travsersale
Spaccato assonometrico Prospetti Particolari dei collegamenti pilastro-trave Particolare del nodo montante-trave e del pacchetto sezionato della parete esterna