infrastrutture – Tutti i dettagli sul parcheggio moderno ricavato nella struttura cavernosa della collina di Napoli.

Strutture portanti
Le strutture verticali sono costituite da setti di spessore pari a 40 cm e lunghezza variabile, disposti, per le prime quote utili, in direzione trasversale e longitudinale rispetto all'asse di sviluppo della cavità. Essi sono concepiti collaboranti con le pareti tufacee fino alla quota +9,65m, anche per le quote rimanenti, i setti saranno collegati alle stesse pareti della cavità. Come accennato i moduli che compongono la struttura portante sono in numero di 14, salvo variazioni che si rendano necessarie in corso d'opera, classificati secondo una lettera distintiva e articolati in principali e secondari.

Solai di impalcato
I solai si intendono gettati in opera a soletta piena con armatura bidirezionale di spessore totale di 35 cm.

Fondazioni
Le fondazioni sono costituite da plinti dello spessore di 80 cm in alcuni casi su pali di diametro 400 mm e lunghezza pari a 6,00 m oltre la quota di imposta plinti. I plinti sono uniti da una piastra di collegamento dello spessore di circa 40 cm ed estradosso coincidente con l'estradosso dei plinti. La quota di estradosso indicata è fissata a +0.50 m. I pali sono stati eseguiti, per quanto riguarda solo i fori di trivellazione, dalla quota attuale di cantiere opportunamente livellata a +3,20 m, ad eccezione dei già indicati pali-pilastro che, invece, sono completi di armatura e getto fino alla quota di bocca-foro, in quanto fungono da sostegno provvisorio ai primi tre solai.

Fasi di realizzazione
I lavori per la realizzazione del parcheggio Morelli sono iniziati nel giugno del 2004, di seguito si descriveranno la modalità operative e progettuali di ciascuna lavorazione, sottolineando le problematiche affrontate in un sito così particolare, che hanno ad oggi prolungato le lavorazioni. Le lavorazioni sono iniziate con lo scavo di ribasso e il consolidamento delle pareti e della volta della cavità.
Tale consolidamento è stato effettuato mediante l'inserimento di elementi strutturali, barre filettate e Ct-Bolt, atti a migliorare le caratteristiche geomeccaniche dell'ammasso. Un ulteriore intervento è stato effettuato in corrispondenza delle volte della cavità; quest'ultime, in alcune sezioni, sono state rinforzate con centine reticolari a costituire una sorta di rivestimento, ovviamente poiché le cavità raggiungono altezze, a scavo effettuato, fino a un massimo di 30 metri, per la posa di tali centine, oltre che per il consolidamento di per sè, sono stati allestiti ponteggi ad hoc con geometrie non regolari adattate alla morfologia della cavità che consentissero di raggiungere tali altezze. Le operazioni sono state completate con la posa di rete elettrosaldata e spritz beton.

Consolidamento Cavità
La cavità è stata consolidata, secondo le esigenze puntuali, con varie tecniche come chiodature con barre diwidag opportunamente iniettate, ma particolare menzione merita l'ulteriore sistema noto come CT-Bolt che rappresenta uno dei sistemi più utilizzati per il sostegno e consolidamento delle pareti rocciose, il fine di un sistema così concepito è quello di contenere i fenomeni deformativi, e nel caso in cui ci siano prismi di roccia disarticolati, quello di sostenerli. Ovviamente la scelta della tipologia di ancoraggio da utilizzare è strettamente correlata con la tipologia dell'ammasso roccioso e oltre alle specifiche condizioni del cantiere, agli aspetti tecnici ed economici. Il CT Bolt è un ancoraggio resistente alla corrosione che viene installato seguendo il principio geomeccanico del temporaneo ed immediato supporto della roccia mediante una testa ad espansione ed in seguito iniettato per conferirgli le caratteristiche di ancoraggio permanente. Tale sistema presenta rilevanti differenze tecniche, prestazionali e di costo (dell'elemento e della sua posa) dalle altre tipologie di ancoraggi. Una guaina rigida in polietilene, frapposta tra la barra in acciaio e la roccia, garantisce l'impermeabilità eliminando l'azione corrosiva dell'acqua e, nello stesso tempo, viene utilizzata come condotto di iniezione. La forma particolare della guaina agisce, inoltre, come centratore continuo del bullone all'interno del foro, impedendo all'acqua il contatto con l'acciaio e garantendo un effetto di antifrizione allo scivolamento. Il CTBolt è corredato da un corpo semisferico che manifesta due funzioni: sopporta e distribuisce il carico sulla piastra di ancoraggio e serve da camera di iniezione. Il materiale di iniezione viene pompato nel bulbo di miscelazione ed attraversa la guaina di polietilene, all'estremità superiore lo stesso rifluisce tra la guaina e la roccia fino a sfiatare dalla piastra di ancoraggio.

Realizzazione Galleria Morelli
Lo scavo della galleria di accesso al parcheggio da Via Domenico Morelli è stato effettuato in un primo momento a piena sezione, consolidando la sezione di scavo con chiodi e posa di rete. Successivamente nel settembre del 2005, essendo stata intercettata una cavità piena di detriti sciolti, si è dovuto procedere ad un cambio nelle modalità di scavo, difatti dopoaver provveduto all'iniezione di cls magro che consentisse di riempire detta cavità e dopo aver stabilizzato il fronte di scavo con spritz beton, si è deciso di procedere con una sezione troncoconica con un doppio ombrello di infilaggi in calotta, tubi di armatura 139,7 sp.8 mm a interasse di circa 25 cm, che consentissero di superare tale problematica. Successivamente è stato realizzato il rivestimento di prima fase (centine e spritz), impermeabilizzazione, armatura casseratura e getto del rivestimento definitivo completato poi nel giugno 2006 con il getto di un solettone intermedio che rende la parte superiore della galleria in oggetto pedonabile.

Realizzazione struttura in elevazione
La costruzione delle strutture che costituiscono il parcheggio è iniziata nel luglio 2006 dal modulo A per proseguire con la realizzazione dei moduli I ed H, B e G per gli altri moduli si è proceduto in maniera alterna fino all'ingresso attuale della cavità proveniente dal Largo Morelli. Il tutto per costituire un valido cerchiaggio del pilastro centrale in tufo naturale che caratterizza la cavità stessa. Per perseguire tale scopo, per i moduli A, B, B1, I, H, G e F i solai delle quote +6.60m, +9.65m e +3.55m, sono stati realizzati prima di giungere, con lo scavo, a quota fondazione, in maniera tale che gli stessi hanno costituito dei puntoni alle pareti tufacee. Per quanto riguarda le modalità costruttive dei solai in questione, come già accennato, sfruttando la tipologia di fondazione profonda, già dalla quota +3,20 m, sono stati realizzati pali-pilastro, a costituire il sostegno verticale dell'impalcato a quella quota. Successivamente è stata predisposta l'armatura ed il getto dei setti di sostegno ai solai di quota +6.60m e +9.65m. Completate queste due fasi, dopo la opportuna stagionatura dei getti, si è proceduto allo scavo intaccando il tetto del banco tufaceo esistente, il quale è stato ulteriormente abbassato fino alla quota di imposta della piastra di collegamento in fondazione. Tali casistiche, come si intuisce facilmente, hanno rallentato non poco le lavorazioni soprattutto in considerazione della necessità di realizzare scavi sotto copertura con l'impiego di attrezzature appropriate.

Modellazione delle strutture
Il programma che è stato utilizzato per lo studio ed il calcolo delle strutture di fondazione è il PROSAP, per tenere conto dell'influenza reciproca tra il terreno, la piastra di fondazione e la struttura in elevazione, quest'ultima è stata interamente e contestualmente modellata insieme alla fondazione nell'algoritmo di calcolo utilizzato. Con riferimento alla piastra di base e ai setti in elevazione, trattandosi di elementi bidimensionali, essi sono stati modellati per procedere allo studio agli elementi finiti. Predisposta un'opportuna mesh di discretizzazione, si è schematizzata l'interazione con il terreno mediante l'introduzione, in corrispondenza dei nodi, di vincoli elastici con rigidezza assegnata in funzione delle caratteristiche dei suoli in sito. Per i vari impalcati di piano invece, si è ipotizzato, data la natura della soletta piena, un comportamento infinitamente rigido, tale da assicurare in caso di sisma uno spostamento rigido dell'intero piano.

(fonte: Rassegna Aniai 4/2011)

Ulteriori informazioni relative al progetto nell'articolo:
Parcheggio Morelli a Napoli - Qick No Problem Parking Spa


scheda progetto

luogo: Napoli, Chiaia

cliente: Comune di Napoli

progetto architettonico: Arch. Fabrizio Gallichi, Arch. Felice Lozano

progetto ingegneristico: Prof. Ing. Bruno Calderoni, Ing. Vittorio Vitagliano

coordinatore lavori: Ing. Michele Autorino, Ing. Stefano Senes

collaboratori: Prof. Ing. Francesco Paolo Russo, Ing. Salvatore Perrone, Ing. Angelo Ribecco

impresa di costruzione: Napoletana Parcheggi SpA

tempi di realizzazione: 5 anni

superficie costruita mq: 20.000