padiglioni espositivi – Monaco di Baviera. Spazio temporaneo e ricollocabile, capace di contenere fino a 700 spettatori, adatto a differenti rappresentazioni musicali sperimentali di tipo itinerante.

"Pavilion 21 Mini Opera Space" nasce come uno spazio temporaneo e ricollocabile, capace di contenere fino a 700 spettatori. Come polo ausiliario della Bavarian State Opera di Monaco, il padiglione è adatto a differenti rappresentazioni musicali sperimentali di tipo itinerante, le prime organizzate in occasione dell'annuale Opera Festival del 2010. Alcuni complessi vincoli progettuali sono stati assorbiti come strumenti imprescindibili per guidare l'iter progettuale e definire le caratteristiche tecniche e funzionali della struttura. Tra le necessità, infatti, il padiglione doveva configurarsi come struttura trasportabile, facilmente smontabile e riassemblabile, così da poter seguire i numerosi spostamenti delle differenti rappresentazioni musicali; allo stesso tempo l'edificio doveva essere caratterizzato da ottime proprietà di isolamento acustico in modo da permettere il corretto e piacevole svolgimento delle rappresentazioni senza interferenze sonore provenienti dall'ambiente urbano circostante. Leggerezza e smontabilità sono tuttavia da sempre caratteristiche che si scontrano con requisiti di isolamento acustico, più facilmente ottenibile con strutture massive e permanenti. La sfida progettuale è stata accolta e risolta dallo studio di architettura Coop Himmelb(l)au con grande originalità, attraverso un complesso studio formale e morfologico sviluppato in collaborazione con Arup. Lo spazio interno del padiglione e la sua morfologia esterna sono stati disegnati proprio dalla musica, mediante una complessa traduzione spaziale di sequenze sonore tratte da due celebri brani di Jimi Hendrix e Mozart e successivamente modellate tridimensionalmente mediante uno specifico software. Uno spazio quindi generato dalla e per la musica, attraverso un'operazione di soundscaping. Il tentativo di generare una relazione tra architettura e musica non è nuovo; lo stesso Le Corbusier fu uno dei primi a sperimentare l'applicazione delle proporzioni armoniche nella progettazione mediante la messa a punto del Modulor.

Un involucro silenzioso
Il termine soundscaping è stato coniato nel 1940 e descrive un metodo compositivo globale che si basa sulle teorie della "Gestalt". Tale approccio si fonda sulla convinzione che quello che siamo e sentiamo è il risultato di una complessa organizzazione che guida anche i personali processi di pensiero. Il progetto architettonico elaborato da Coop Himmelb(l)au, oltre a essere morfologicamente inusuale e formalmente molto originale, risolve abilmente anche alcune problematiche tecniche di tipo acustico, strettamente legate alla gestione e attenuazione di fenomeni di perturbazione, riverbero, riflessione e assorbimento delle onde sonore provenienti dall'ambiente urbano circostante. L'involucro è stato quindi oggetto di particolare attenzione progettuale al fine di poterlo rendere il più performante possibile dal punto di vista acustico.Gli strati più esterni di chiusura infatti sono stati studiati specificatamente per deviare e disperdere i rumori provenienti dal contesto circostante; interferenze particolarmente insidiose in quanto caratterizzate da basse frequenze ed elevate vibrazioni. Il guscio è caratterizzato da elementi piramidali affilati asimmetrici realizzati in pannelli metallici, pensati per rompere le onde sonore evitando fenomeni di riflessione e riverbero. All'interno del padiglione sia le pareti che i soffitti sono stati rivestiti da una combinazione di pannelli sandwich perforati, necessari per assorbire e dissipare le onde sonore anche provenienti dall'ambiente interno e riflesse dal pavimento. Allo stesso tempo le geometrie interne sono state studiate in modo da eliminare effetti di riverbero e riflessione grazie alla scelta di non utilizzare superfici piane o parallele, terreno favorevole per la propagazione di questi fenomeni.

Luce e colore a ritmo di musica
Il Mini Opera Space si costituisce come uno spazio sensoriale sperimentale, generato dallo stretto connubio di elementi formali, sonori e cromatici e in cui la sua fruizione diviene esperienza globale per il visitatore, coinvolto tramite la stimolazione completa di tutti i cinque sensi. Il padiglione è stato infatti pensato come se fosse una piccola installazione urbana, caratterizzata da elevate prestazioni acustiche ma anche da raffinate valenze estetiche, capaci di identificare e valorizzare il contesto circostante, sia durante le ore diurne che di notte. Il progetto illuminotecnico è stato realizzato con grande cura da Cat-X, e si articola in un complesso sistema di proiezioni multiple per caratterizzare l'atrio di ingresso e il bar mediante differenti scale cromatiche, che si alternano in successione e si modulano in funzione delle frequenze musicali prodotte durante gli spettacoli. Suoni, colori e forme si fondono in un unicum, accentuando la dinamicità dello spazio interno e rendendolo sempre nuovo, astratto e mutevole. La traduzione dei suoni prodotti nell'auditorium in luci e forme visibili sulle pareti del padiglione, avviene in tempo reale attraverso un complesso sistema di controllo computerizzato. L'involucro esterno, che viene percepito durante il giorno come superficie metallica, monocromatica e compatta, si trasforma in traslucente e diafano concerts. durante le ore serali, quando i giochi cromatici fuoriescono dall'interno tramite le superfici microforate dei pannelli di rivestimento. Ulteriori luci d'accento concludono il progetto illuminotecnico per sottolineare cuspidi e spigoli dell'involucro esterno.

scheda progetto

Luogo: Monaco di Baviera

Committente: Free State of Bavaria represented by The Bavarian State Opera Munich, Germany

Progettista: COOP HIMMELB(L)AU - Wolf D. Prix / W. Dreibholz & Partner ZT GmbH

Progetto acustico: ARUP, London, UK

Fotografo: Duccio Malagamba