Ricerche – L'andamento interno delle vendite negli ultimi 10 anni da Swg Monitor: numeri stabili, gusto contemporaneo, crescita della fascia bassa

Nel periodo che va dal 1999 al 2007 si leggono chiaramente due fasi. Il 2000 ha segnato l'apice delle vendite di cucine con 790mila pezzi, che sono via via scesi a toccare le 732mila unità nel 2003. Da quell'anno è cominciato un periodo d'assestamento con varie oscillazioni, fino a 724mila pezzi nel 2007, ma negli ultimi quattro anni il dato medio si consolida sulle 735mila unità. La crisi economica, il calo generalizzato dei consumi in atto e le dinamiche interne del settore non fanno ritenere che ci si possa attendere un trend di recupero ai livelli del 2000.

Aumenta la sostituzione
Il riferimento alle dinamiche interne del settore riguarda proprio la diversa composizione della domanda di cucine.
La sostituzione, che nel 1999 rappresentava la metà del mercato totale, è cresciuto di anno in anno, raggiungendo nel 2007 la quota del 58%. Il mercato interno, quindi, non è più in espansione, anche se tendenzialmente si acquistano cucine con un valore superiore, proprio per la connotazione della domanda di sostituzione. Anche in questo segmento, tuttavia, dopo una forte crescita all'inizio del decennio, dal 2004 si rileva un consolidamento e un assestamento dei valori, con piccolissime oscillazioni. Ricordiamo che un punto di percentuale rappresenta uno spostamento di circa 7mila cucine, essendo le vendite complessive in Italia stimate in 730-740mila unità.

Cucine più piccole
Tra le caratteristiche delle cucine vendute, spicca il fatto che aumenta il numero di quelle fino a 5 moduli, che ormai hanno ampiamente superato la metà del totale. Mediamente le cucine sono passate da 5,9 moduli tra basi e colonne nel 1999 a 5,2 nel 2007. Si tratta di un altro indicatore delle mutazioni delle caratteristiche strutturali della domanda.

Cresce la fascia bassa
La conferma è data dal grafico che mostra una redistribuzione delle quote di vendita nelle diverse fasce di riferimento. La prima considerazione riguarda la fascia alta (così definita secondo le indicazioni di produttori e rivenditori di mobili) che in quattro anni non ha mostrato variazioni rilevanti ed è praticamente pari al 10% del
mercato. La seconda è la crescita della fascia bassa, che ha guadagnato dal 2003 al 2007 nove punti percentuali, vale a dire, in termini assoluti, circa 60mila pezzi. Questo fenomeno si lega solo in parte ai colpi della crisi. Più in generale alla crescita della grande distribuzione nel settore del mobile e anche alla tendenza low cost, che è forse uno dei fenomeni di maggior cambiamento dell'attuale fase della società dei consumi. Infine, sebbene abbia registrato una caduta di otto punti, la fascia media costituisce ancora la parte predominante della domanda,
coprendone il 60%.

Meno legno, più moderno
Per quanto riguarda le caratteristiche estetiche legate ai materiali, si registra una contrazione degli acquisti di cucine in finitura legno a favore di altri colori. Anche in questo caso, vale la considerazione che comunque l'essenza costituisce la quota predominante delle vendite. Tra la finitura bianco e quella di altre tonalità
vi sono andamenti alterni: dopo un triennio di crescita nell'ultimo anno, gli altri colori hanno subìto una flessione, contemporaneamente a una crescita del bianco. Considerando che anche il legno è una delle cifre stilistiche della cucina contemporanea, la domanda è comunque saldamente orientata verso lo stile moderno.

Il trend degli acquisti negli ultimi anni (file. pdf)