Ponteggi Pilosio protagonisti nella capitale

Può un ponteggio provvisionale creare un volume provvisorio, veloce da montare e smontare, di grande effetto scenico, e contemporaneamente dal costo assolutamente competitivo? La risposta è sì se, come nel caso del progetto per i lavori della nuova Stazione Alta Velocità "Roma Tiburtina", non si tratta di un ponteggio tradizionale ma di una soluzione studiata ad hoc da uno staff altamente specializzato in grado di risolvere le problematiche di cantiere e le esigenze architettoniche più disparate e complesse. Il tavolo di lavoro costituito per il nuovo terminal capitolino dallo Studio ABDR Architetti Ass. di Roma, responsabile del progetto architettonico, dall'impresa  Coopsette Soc. Coop. di Castelnovo Sotto (RE) e dallo studio tecnico di Pilosio, ha indirizzato la propria scelta proprio sul ponteggio MP dell'azienda di Tavagnacco (Udine) con una variante progettata ad hoc per risolvere le esigenze estetiche volute dalla committenza, cioè la realizzazione di un grande involucro che doveva vincere la scommessa di essere allo stesso tempo facile da montare, economico ed esteticamente rilevante. Le tavole metalliche del ponteggio, tradizionalmente funzionali ai camminamenti, sono state opportunamente modificate per essere poste in verticale in modo da creare un cubo metallico e mascherare così completamente il volume interno. Il risultato finale è un rivestimento a cappotto rivestito con lamiere in acciaio fissate in verticale per creare un involucro chiuso e schermato in cui le lamiere possono essere tolte e rimesse a e piacimento, con fori e aperture in grado di creare effetti di chiaro/scuro e di luce/ombra a effetto "random" che conferiscono alla struttura un importante valore estetico.