Stuccatura

Autore testo: Giuliano Cosi

La stuccatura ha lo scopo di colmare le lacune e le discontinuità presenti sulla superficie della pietra, al fine di ridurre la possibilità di adesione del particellato atmosferico, e di penetrazione dell'acqua e delle soluzioni aggressive.
Si realizza impiegando impasti di inerte, con caratteristiche di colore, porosità e resistenza il più possibile vicine a quelle della pietra da trattare, legate con grassello di calce o con calce idraulica.
Per le lacune in profondità è consigliabile l'uso della calce idraulica, perché fa presa anche con scarsa presenza di ossigeno e ha un tempo di carbonatazione molto lento, pertanto non rischia di essere dilavata da piogge improvvise o da abbondanti formazioni di umidità.
La calce aerea è più adatta per le lacune di superficie, a cui si aggiunge un minimo di resina acrilica in emulsione qualora il grassello non sia stato spento da almeno due anni.
Per manufatti non esposti all'aperto, invece, possono essere utilizzati anche i leganti sintetici, come le resine acriliche in emulsione (per esempio il Primal AC 33 della Rohm & Haas).
Come è noto le proprietà meccaniche della calce non sono molto buone, per questo, se il legante usato per una stuccatura deve sopportare sforzi significativi di trazione è preferibile impiegare polimeri termoindurenti come le resine epossidiche all'interno della cavità da riempire e coprire la parte esterna con un impasto stabile alla luce.
 
Prescrizioni tecniche
Ripresa di lacune con l'integrazione delle parti mancanti
Ripresa di lacune in apparati decorativi da eseguire con l'integrazione delle parti mancanti con l'applicazione di una malta composta da polveri di materiale lapideo simili all'esistente, inerti selezionati e privi di sali solubili, eventuali pigmenti naturali ed additivi a base di resine acriliche in emulsione; l'eventuale armatura delle integrazioni di maggior volume con perni in vetroresina e  resina epossidica bicomponente (da pagare a parte). Compreso ogni altro onere per dare l'opera compiuta sotto il controllo e le indicazioni di un restauratore professionista.

Fonte testo:
L. Lazzarini, M.L. Tabasso, Il restauro della pietra, Padova 1986.
G.G. Amoroso, Il restauro della pietra nell'architettura monumentale, Palermo 1995.
R. Cazzella, a cura di, La conservazione dei monumenti, atti del 1° corso di informazione ASSIRCO, Perugia, 6-7-8 novembre 1979, Roma 1981.