Tomba Brion  
Il complesso sistema di spazi della Tomba Brion, si estende su di un'area di circa 2400 m², concessa ai proprietari dall'Amministrazione comunale. L'incontro con una committenza disponibile consente a Scarpa di mostrare l'intero repertorio della sua ricerca linguistica. Il terreno che ospita il monumento forma una L attorno ai due lati del cimitero di San Vito d'Altivole. Lo spazio è delimitato da un muro inclinato verso l'interno, che individua tre luoghi significativi: lo stagno col padiglione nell'acqua, l'arcosolio nell'angolo, con le sepolture dei coniugi, ed infine la cappella. Due sono gli accessi: uno dall'esterno, nella direzione della cappella, l'altro dal cimitero, ed è proprio accedendo da quest'ultimo che si giunge ad un portico dal quale si vede, nei due cerchi intersecati dalla cornice musiva, il giardino. Alla destra di chi entra si trova l'unico luogo non aperto al pubblico, un padiglione di meditazione, posto al centro dello stagno, dove, oltre alle ninfee, è presente un emblema: una croce- labirinto. L'acqua, che si dissolve in prato, si arresta in luogo ribassato, una sorta di caverna sospesa, dove si trovano le due tombe di pietra chiara e scura, sul cui cofano sono incisi i nomi in avorio e ebano. Da altri percorsi si giunge alla cappella, alla quale è possibile accedere anche dall'esterno. Eretta sull'acqua, presenta una forma quadrata ruotata di 45° rispetto all'organizzazione generale, ed è realizzata in calcestruzzo. Ogni volume viene corroso geometricamente da tagli, intarsi e modanature; il metodo è quello di una paziente ricomposizione a mosaico di parti essenziali.
 
Testo: Antonella Minopoli

il "pensatoio" interno dello spazio dedicato ai familiari dettaglio delle arche dettaglio della scala nel giardino dettaglio dell'altare
le sepolture dei familiari vista dei propilei dall'ingresso le sepolture dei coniugi Brion