Autore testo: Lorenzo Soro, Valentina Susini
I materiali fibrosi o fibrocementi sono materiali ottenuti per unione fra cemento ad alta resistenza e fibre di diversa natura, fondamentalmente sia naturali sia sintetiche, che ne costituiscono il rinforzo. Tra le fibre sintetiche più utilizzate per la produzione di lastre possiamo trovare quelle a base polimerica come per esempio: le fibre aramidiche, di polipropilene e quelle di polietilene, d'alcool polivinilico. La particolare lavorabilità di certi prodotti allo stato fresco permette di ottenere lastre piane o sagomate, come le lastre ondulate. Questo tipo di rivestimenti è particolarmente impiegato nell'edilizia industriale anche se non pongono limiti d'utilizzo nell'ambito dell'edilizia residenziale e pubblica.  Prestazioni e requisiti Durabilità , flessibilità , tenacità , resistenza a flessione, all'urto, agli shock termici ecc, sono migliorati sensibilmente dall'unione di cemento e fibre, rispetto naturalmente all'uso dei singoli materiali. A questi vantaggi si aggiungono una certa resistenza al fuoco, agli agenti esterni e una minima richiesta di manutenzione. I formati sono in genere molto variabili e in alcuni casi in dimensioni a richiesta che in ogni modo rientrano sempre entro dimensioni massime prestabilite. In ogni caso tali possibilità , concedono all'architetto ampia facoltà di scelta, per la soluzione architettonica da adottare in fatto di tessitura muraria, definizione dei particolari e ogni altro tipo di soluzione tecnologica di posa in opera. Inoltre anche colori e trattamenti superficiali sono variabili entro limiti piuttosto ampi. Questi tipi d'elementi per rivestimento, si prestano molto bene alla realizzazione pareti ventilate ottenute attraverso diverse soluzioni tecnologiche, in cui l'intercapedine è realizzata fra lo strato isolante e i pannelli in fibrocemento, posti a protezione degli strati isolanti.  POSA IN OPERA In generale la posa in opera delle lastre in fibrocemento, avviene attraverso sistemi di fissaggio a secco. Una differenziazione, però può essere fatta in virtù del formato utilizzato. In genere i formati di piccola e media dimensione, non sono fissati direttamente sullo strato portante, ma su un orditura secondaria, costituita da listelli di legno posti verticalmente (fissati a profili distanziatori nel caso sia prevista anche un'intercapedine ventilata), o da un telaio metallico che di solito e acciaio. Il fissaggio delle lastre sui listelli avviene tramite viti per legno a testa bombata, mentre il fissaggio dei listelli allo strato portante, avviene tramite viti o tasselli distanziometrici. I formati di grandi dimensioni sono fissati anch'essi ad un'orditura secondaria costituita per esempio da profilati ad omega d'acciaio, mediante viti autofilettanti in acciaio o rivetti in alluminio. L'orditura composta dai profilati ad omega, è poi fissata allo strato portante, tramite tasselli distanziometrici.  Bibliografia: E. Gregorini, I rivestimenti esterni- materiali e sistemi, Maggioli Editore, Rimini 1996. Manuale di progettazione edilizia, materiali e prodotti vol. 5, Milano, Ulrico Hoepli editore, 1995.
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