Testo di Stefano Bernuzzi

IL PAESAGGIO MOBILE DEL NUOVO DESIGN ITALIANO
Fino al 25 aprile 2007
Milano
   Testo di Stefano Bernuzzi

Nell'aprile 2006 la Triennale ha lanciato il censimento "The New Italian
Design", volto a scoprire cosa stava accadendo nel mondo del design nazionale. I
sorprendenti risultati di questa ricerca sono ora in mostra presso l'istituzione
milanese, un ampio ed eterogeneo catalogo di persone e professionisti più che di
prodotti.
La necessità della ricerca svolta non era infatti dettata dalla
volontà di individuare oggetti e possibili icone del nuovo millennio, ma si
incentrava sulla figura del designer, un soggetto in forte cambiamento da un
punto di vista professionale e culturale. Non a caso il censimento era rivolto a
tutto quell'ampio range di professioni che ruotano intorno al "prodotto":
progettisti, art-director, consulenti, organizzatori di servizi, di
comunicazione o di promozione dell'ambiente e dei processi, a chiunque attuasse
ricerca, sperimentazione, ideazione, di nazionalità italiana under
39.
Essendo un censimento diamo qualche dato. Dei circa 600 censiti che hanno
risposto all'appello ne sono stati selezionati 124, così composti: 27 donne, 66
uomini, 31 gruppi; si tratta di 49 progettisti che hanno lavorato sul design di
prodotto, 24 sulla grafica, 24 su oggetti legati al corpo come i gioielli, borse
e accessori, 12 sulla ricerca, 8 sul food design, 7 sull'interior design.
Si
vive una fase di profondo rinnovamento della professione: il giovane designer
non è più "solo" un progettista ma le sue competenze e le sue azioni fanno
riferimento anche al profilo dell'art director, del consulente strategico, del
comunicatore, del promoter e del ricercatore. I giovani designer creano processi
più che prodotti. Si verifica inoltre un allargamento della nozione stessa di
design, non più limitata al furniture design, ma ampliata a tutte le nuove forme
di comunicazione che riguardano la professione del XXI secolo: dal food al web,
graphic, fashion, textile, ai copywriter, ai designer del gioiello, ai
progettisti della multimedialità. Più che oggetti il nuovo designer produce
idee, processi, intuizioni. Comunica più che fare. Il fine della ricerca
individuale non è più un prodotto compiuto, finalizzato e dettato da precise
necessità industriali; ora il fine è altro, è una sorta di ricerca spasmodica
della novità, della sorpresa e dell'originalità (anche fine a se stessa...), sia
come prodotto, sia come servizi e informazioni.
Il flusso di competenze e
figure che converge in mostra è reso efficacemente dall'allestimento
dell'esposizione. Lungo quattro tapis roulant che si sovrappongono e incrociano
scorrono gli oggetti esposti, per lo più di piccole dimensioni, mentre i
prodotti legati al food design e al packaging sono collocati in frigoriferi da
supermarket e i designer del gioiello espongono le loro creazioni in teche
sospese.

Fino al 25 aprile 2007
Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6
www.triennale.it