Monomateria |
Testo di Raffaella Razzano Complice la ricerca di soluzioni ecologiche e/o il minimalismo portato ai suoi estremi, alcune aziende hanno scelto la strada della monomateria, puntando su materiali già ampiamente utilizzati in altri ambiti che solo oggi trovano impiego al 100% anche in cucina. Gabriele Centazzo per Valcucine, ad esempio, ha scelto il vetro, per la prima volta utilizzato anche per realizzare la struttura delle basi. Più snella e formalmente molto pulita, la nuova struttura è stata progettata per eliminare il raddoppio dei fianchi, anch'essi in vetro, come pure in vetro sono i piani di lavoro e le ante, che possono essere personalizzate con disegno ad intarsio. Sempre il vetro è stato scelto per completare la gamma di materiali -carbonio, l'alluminio, l'acciaio, il laminato stratificato- già utilizzati da Valcucine per la rivoluzionaria anta con telaio in alluminio Riciclantica, la prima la mondo con spessore di 2 mm. L'uso esclusivo del vetro garantisce la totale riciclabilità del blocco, l'eliminazione di emissioni tossiche, nonché un'assoluta resistenza all'acqua, al vapore e al calore. Convinto seguace del minimalismo estremo, Alberto Minotti di Minotti Cucine, ha voluto sperimentare per la sua ultima creazione Uni la matericità tecnologica delle lastre in gres porcellanato della collezione omonima proposta da Iris Ceramica, e interpretate per Minotti da Duccio Grassi. Il risultato sono dei blocchi autoportanti dove l'operatività della cottura o del lavaggio sono "annegati" nella materia, lastre da 60x60 cm o da 60x30, che viene utilizzata per i fianchi e per il piano. |
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