©Stefano Anzini

Inaugurata il 27 maggio, Villa Créative è la nuova sede dedicata alla sperimentazione tra discipline scientifiche, umanistiche e artistiche. Situata nel cuore di Avignone, l’operazione di rigenerazione architettonica è frutto del progetto vincitore del concorso promosso dal rettorato dell’Académie Aix-Marseille nel 2018, firmato da Atelier(s) Alfonso Femia insieme a DLAA.Architectes.

Obiettivo dell’Università creare un centro per la formazione e la ricerca, un ecosistema in cui possano convivere e alimentarsi reciprocamente innovazione digitale, discipline umanistiche e scientifiche, con l’opportunità di fare sperimentazione in laboratori di eccellenza. Oltre alla ricerca e alla formazione, il programma include residenze per artisti, e offre la possibilità di organizzare conferenze, mostre, di riunire industrie creative e altro ancora.

DLAA.Architectes
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L’intervento ha restituito vita a un complesso storico risalente al XIX secolo – già sede dell’École Normale e poi della Facoltà di Scienze – con l’obiettivo di creare un ecosistema integrato per la formazione, la ricerca, la creatività e l’innovazione digitale. Il sito, decaduto e abbandonato fino al 2014, è stato rianimato grazie anche agli “Ateliers de la Pensée” promossi dal Festival d’Avignone, innescando un processo di trasformazione permanente culminato con Villa Créative.

La proposta progettuale di DLAA.Architectes si articola su quattro dimensioni funzionali: convivialità e diffusione, coworking, piattaforma digitale audiovisiva e formazione permanente. Questi ambiti non sono compartimentati, ma dialogano in un’unica geografia progettuale dove architettura, tecnologia e cultura si intrecciano fluidamente.

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Villa Créative si sviluppa in più corpi di fabbrica:

  • Edificio A, su quattro livelli, accoglie spazi tecnici, coworking, living lab, un centro di formazione di 1.000 m², uffici amministrativi e, al secondo piano, l’École des Nouvelles Images. Importante l’intervento per il recupero del sottotetto e la valorizzazione dell’antica scala monumentale.
  • La conciergerie, annessa all’edificio principale, ospita la logistica per eventi e la sicurezza.
  • Edificio B, su due piani, accoglie gli uffici del personale.
  • Edificio C, dedicato alla ristorazione, si sviluppa tra piano terra e primo piano.
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Nel rispetto del valore storico e monumentale dell’edificio, il progetto firmato da Alfonso Femia si articola attorno a tre azioni strategiche che trasformano l’esperienza dello spazio attraverso innesti fluidi e armonici. La scala monumentale è stata valorizzata con l’inserimento di un volume trasparente che accoglie l’ascensore, mentre le pareti sono state rivestite in ceramica diamantata. La luce naturale, che filtra dalle ampie finestre, dialoga con i materiali – vetro e ceramica – diventando essa stessa parte attiva della narrazione spaziale.

Il nuovo auditorium si apre verso la corte retrostante, stabilendo un forte legame visivo e fisico con l’esterno. La facciata trasparente reinterpreta le tre arcate originali con infissi in acciaio e vetro, mentre l’acustica interna è ottimizzata mediante pannelli in sughero e tende fonoassorbenti. Nello spessore del sottotetto è stato inoltre ricavato un nuovo livello, ampliando la superficie utile senza alterare la volumetria originaria.

Parallelamente, il progetto ha previsto importanti interventi infrastrutturali per la riqualificazione del sito Pasteur: bonifica del suolo e rimozione dell’amianto, adeguamento dell’edificio alle normative francesi e ai più recenti standard di accessibilità, miglioramento delle prestazioni termiche dell’involucro, sostituzione completa degli impianti, restauro delle facciate e recupero paesaggistico dell’area.

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Il progetto adotta un approccio integrato alla sostenibilità, con una gestione centralizzata degli impianti che facilita il monitoraggio dei consumi, alimentati da energia geotermica. L’illuminazione a LED coniuga efficienza energetica e qualità luminosa. La scelta dei materiali risponde a criteri di compatibilità ecologica e reversibilità: cemento per pavimentazioni e strutture, acciaio inox e vetro per gli interventi contemporanei su scala monumentale e auditorium, legno certificato per falegnamerie e finiture interne. Il miglioramento dell’isolamento è affidato a rivestimenti lignei in copertura e vetri doppi speciali.

Il progetto si è sviluppato nel rispetto dell’impianto originario degli edifici, scelta che ha consentito di contenere i costi di realizzazione e prevedere una gestione ottimizzata nel tempo. Involucro e coperture sono stati riqualificati mantenendo, ove possibile, i materiali esistenti. I serramenti in legno, restaurati o sostituiti con nuovi elementi della stessa essenza, confermano l’impegno nella valorizzazione filologica e nella continuità storico-architettonica dell’intervento.

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Tutti gli elementi di carpenteria metallica esterni sono stati realizzati utilizzando materiali sottoposti a trattamenti di zincatura o metallizzazione pre-verniciatura, con l’obiettivo di aumentarne la durabilità e ridurre al minimo gli interventi manutentivi nel tempo. All’interno, i pavimenti di aule, laboratori, uffici e spazi polivalenti sono stati rivestiti con materiali vinilici ad alte prestazioni, scelti per la loro resistenza e per le limitate esigenze di manutenzione ordinaria.

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Scheda progetto
Località: Avignone, Francia
Committente: Rectorat Académie Aux-Marseille
Progetto architettonico e paesaggistico: Atelier (s) Alfonso Femia
Architetto per il restauro e la conservazione: Dlaa architects
Architetti: Alfonso Femia
Responsabile di progetto: Amandine Aubrée
Gruppo di progettazione: Francesca Recagno, Carlotta Zenone, Stefano Cioncoloni, Enrico Martino
Collaboratori: Giovanni De Grandi, Federico Demoro
Architetto per il restauro e la conservazione: Christophe Gillet
Paesaggio: Après la Pluie
Ingegneria strutturale, ingegneria impiantistica e ambientale: Quadriplus Groupe
Scenografia: Ducks Scéno
Bonifica: SOCOTEC
Coordinamento: Simonetta Cenci
Superficie: 3.678 mq
Inizio lavori: gennaio 2022
Fine lavori: novembre 2024