Il 27 di settembre abbiamo assistito alla prima edizione del Tbilisi Architecture Forum, tenutosi negli spazi di ExpoGeorgia a Tbilisi. Con il titolo “The Fifth Dimension: Interaction Between Humans and the Built Environment” l’evento ha riunito oltre 700 partecipanti, tra professionisti, studenti e appassionati, e più di 25 protagonisti della scena architettonica locale e internazionale, per esplorare le dimensioni invisibili che danno senso alle città: emozione, memoria, cultura e sostenibilità. 

Organizzato da Cityzen, il Forum ha voluto “ampliare i confini del pensiero architettonico mettendo in luce le dimensioni invisibili che danno significato alle città”, hanno dichiarato gli organizzatori. Tra conferenze, dibattiti, workshop ed esposizioni, la manifestazione si è trasformata in un laboratorio di idee dove la visione globale ha incontrato l’energia del contesto georgiano. 

Sul palco, un interessante format che ha intervallato lezioni singole a dibattiti su argomenti tematici, di cui sono stati protagonisti in parte gli stessi ospiti autori delle lecture. Tra di essi, figure di primo piano come Manuela Gatto (Zaha Hadid Architects), Marios Tsiliakos (Foster + Partners), Tim Fu & Saina Abdollahzadeh (Studio Tim Fu), Sam Wright & Jamie Wallace (WilkinsonEyre), Harry Dobbs (Harry Dobbs Design), insieme ai protagonisti locali Giorgi Khmaladze (Khmaladze Architects), Nikoloz Japaridze (Architects of Invention), Otar Sulaberidze & Gvantsa Chubinidze (Artstudio Project), Vakhtangi Makasarashvili (Makasarashvili Architects).
Manuela Gatto di Zaha Hadid Architects, oltre ad avere esposto il progetto dell’affascinante torre che hanno disegnato proprio per Cityzen a Tbilisi e di cui sta per iniziare la costruzione, ha parlato anche di come l’Intelligenza Artificiale stia entrando sempre di più tutte le fasi dei loro processi, dalla progettazione alla costruzione, mostrando in anteprima molti esempi concreti (riprendendo in parte temi che abbiamo avuto modo di esplorare in aprile nel numero 182 di Arketipo).
Anche Marios Tsiliakos di Foster + Partners ha parlato di Intelligenza Artificiale, mostrando come il settore Ricerca e Sviluppo interno allo studio sia cresciuto rapidamente negli ultimi anni, rendendo anche disponibile a tutti Cyclops, uno strumento basato sull’AI in grado di aiutare i progettisti in alcune fase della progettazione.

Tra i protagonisti locali, molto interessante la lecture di Giorgi Khmaladze di Khmaladze Architects, con progetti in gran parte inediti a livello internazionale, di notevole interesse, tra cui anche la affascinante opera “brutalista” Coffee Production Plant, realizzata a Tbilisi nel 2019 e pubblicata su Arketipo (numero 150/2021).

Molto interessante anche la lezione di Nikoloz Japaridze di Architects of Invention, che ha messo in relazione alcuni capolavori dell’architettura brutalista georgiana, mostrando l’influenza che essi hanno avuto in alcune note opere contemporanee realizzate in tempi recenti in tutto il mondo.

Oltre a quello che è avvenuto sul palco principale, in parallelo il Forum ha visto altri momenti topici, tra cui la mostra Georgian Product Design Showcase, che ha celebrato la vitalità del design contemporaneo del Paese con una selezione di mobili, luci, tappeti e accessori; e due workshop, tenutisi nei padiglioni attigui, di taglio sperimentale: “What if – Mtkvari Didn’t Exist?” moderato da Jamie Wallace, in cui i partecipanti hanno immaginato una Tbilisi senza il suo fiume attraverso sketch e mappe, e “AI-Driven Design & Animation Workflow” condotto da Saina Abdollahzadeh, dedicato all’uso dell’Intelligenza Artificiale nel processo creativo, da MidJourney fino all’animazione cinematografica. 

Inoltre, vi è stato anche un concorso studentesco, che ha premiato Chronicles of 35mm, installazione immersiva che ha trasformato luce, ombra e memoria in esperienza collettiva, da costruire riutilizzando materiali recuperati, altrimenti destinati alla discarica. Tale installazione, sarà realizzata e diventerà parte dell’allestimento della seconda edizione del Forum, prevista nel 2026.

 “Il Forum rappresenta un passo importante per Tbilisi. Riunendo esperti con prospettive diverse, esploriamo come l’architettura possa plasmare non solo le nostre città, ma anche il modo in cui le persone le vivono”, ha dichiarato Natia Gogia, fondatrice e direttrice di Cityzen. 

Il Forum ha dunque riaffermato l’idea che l’architettura è anche esperienza vissuta, memoria e contesto sociale, culturale e ambientale. Un invito a ripensare il rapporto tra spazio costruito e persone, in una città come Tbilisi che guarda al futuro con la consapevolezza di un’eredità profonda.