residenze plurifamiliari – Milano. Un'intervento di residenza sociale che si preoccupa di affiancare all'insediamento abitativo una struttura di servizi.

La vecchia concezione di impianto residenziale è stata messa in discussione negli ultimi anni dall'avanzare di ricerche progettuali per un abitare più consapevole e di socialità. I vecchi quartieri periferici, inclini ad un'espansione coatta e generatori di agglomerati ad alta densità che poco avevano a che fare con la qualità della vita, vengono molto spesso abbandonati in favore di progetti residenziali che hanno come prerogativa il "buon vivere". Il caso del progetto residenziale di via Gallarate, può essere assunto come esempio della lungimiranza dei progettisti, nella creazione di un impianto innovativo, che pone la riqualificazione urbana come principale obiettivo.

Il progetto
L'area di intervento è costituita da un lotto lungo e stretto, che si estende per 36.000 m2, definendo la chiusura del quartiere adiacente. L'assetto è stato definito cogliendo le "opportunità" fornite dall'esistente: i fabbricati residenziali sorgono in corrispondenza delle aperture create dall'alternanza degli edifici vicini. Un importante lavoro è stato svolto nell'identificazione delle aree pubbliche, creando una mixitè di spazi dedicati ai servizi di quartiere, al verde e alla scelta tipologica della vegetazione. L'alternanza continua di funzioni crea un tessuto ben amalgamato, un'insieme di spazi che interagiscono tra di loro, che fornisce agli abitanti la possibilità di esplodere il senso di "privato" e allargarlo a tutto il complesso residenziale. La relazione che intercorre tra le diverse funzioni ha segnato anche la progettazione degli edifici, caratterizzati ogniuno da una variazione di altezza: un corpo basso in corrispondenza dei passaggi pedonali e degli spazi pubblici e un corpo di dieci piani che dialoga con il preesistente.

Filtro urbano
Il nuovo intervento sembra staccarsi completamente dalla logica di forte espansione che per anni ha caratterizzato la periferia milanese, connotandosi come un "filtro" in grado di rallentarne il ritmo e di dettare nuove logiche di edificazione. Per le problematiche derivanti dall'affaccio su via Gallarate è stato creato un sistema di rialzo del terreno, che funge da barriera contro l'inquinamento acustico e dell'aria. Una serie di aperture favoriscono il dialogo tra le parti e la percezione, anche visiva, del paesaggio circostante.


scheda progetto

Luogo: Milano

Committente: Comune di Milano

Progettista: MAB arquitectura - Floriana Marotta, Massimo Basile

Progetto strutture: Gabriele Salvatoni

Tempi progetto: 2005-2006

Tempi di realizzazione: 2006-2009

Superficie costruita mq: 20.683