Doveva essere venduto a privati ma un confronto costruttivo con i cittadini e la volontà dell’Amministrazione ne hanno cambiato in corsa le sorti. Oggi Palazzo Soranzo a Murano, un tempo sede della scuola, viene recuperato e restituito alla comunità per ospitare spazi polifunzionali. Un restauro attento e difficile, sotto molti aspetti, in laguna: un risultato eccellente ottenuto anche con l’impiego di AERcoppo per la riqualificazione della copertura.

Un palazzo del Cinquecento affacciato direttamente su un canale che riflette sull’acqua l’architettura e gli elementi compositivi del fronte principale, come spesso avviene in laguna, un edificio di pregio che ha sempre intrecciato le proprie vicende con quelle della comunità, risultando per molti anni un punto di riferimento nel contesto territoriale.
Palazzo Soranzo a Murano ha inciso nella propria storia molte vicende legate a Venezia e fino a poco tempo fa, dopo gli anni di abbandono, il suo destino sembrava quello di essere ceduto a privati per uno dei tanti sviluppi immobiliari che stanno cambiando il volto delle nostre città storiche, spesso non arricchendole. Le cose sono andate invece diversamente e l’immobile di proprietà del Comune è rimasto al soggetto pubblico per un progetto di recupero importante, con cambio di destinazione d’uso.

Fino al 2016 l’edificio è stato a lungo utilizzato come sede della scuola elementare Ugo Foscolo, intitolata al poeta che proprio a Palazzo Soranzo aveva soggiornato per un periodo. La proposta, fin dall’inizio, è stata quella di una destinazione mista, con spazi di servizio per l’amministrazione e funzioni culturali e ricreative. La volontà è stata quella di trasferire in questo complesso parte dei servizi pubblici che sono ancora oggi ospitati a Palazzo Da Mula, e in particolare il Servizio Anagrafe del Comune di Venezia, compreso l’archivio, l’ufficio Vigili urbani, l’ufficio del consigliere delegato dal sindaco per la Municipalità di Murano. Il resto del palazzo sarà dedicato ad attività di aggregazione, a spazio espositivo per eventi temporanei e mostre, oltre che a sede di associazioni dell’isola di Murano, uno spazio con bar ristoro e una ludoteca per bambini.

L’edificio ha una pianta di circa 430 mq e si sviluppa su tre piani. Il progetto di recupero prevede di eliminare le barriere architettoniche e di migliorare la fruibilità degli spazi facilitando i collegamenti verticali e mettendo in sicurezza i flussi di persone all’interno del volume. Inoltre si agirà per ridurre le infiltrazioni dal basso con la posa di una guaina predisposta, si installeranno nuovi impianti di calore e raffrescamento indipendenti dal compendio sportivo; si interverrà al fine di garantire un consolidamento statico dell’edificio procedendo con il restauro delle murature, il rifacimento degli intonaci e si realizzeranno servizi igienici e locali spogliatoi. Il recupero di Palazzo Soranzo si inserisce nel generale piano messo a punto dall’Amministrazione per l’area di Murano, che prevede un puntuale e diffuso lavoro di manutenzione e ristrutturazione di palazzi storici e luoghi pubblici, con l’obiettivo di riportare le attività miste e rendere viva la città al di là della sempre crescente attrattività turistica.

Palazzo Soranzo è stato per anni punto di riferimento della comunità ospitando la scuola Ugo Foscolo- spiega il progettista l’ing. Romeo Scarpa - e siamo contenti che possa continuare ad accogliere funzioni pubbliche che possano essere di servizio per gli abitanti di Murano. Dall’Ufficio Anagrafe al piano terra alla sede della Polizia Locale e poi molti spazi polifunzionali e di aggregazione. Un ristoro per i ragazzi, un’area per i bambini, luoghi di utilità sociale che vogliono in qualche modo riattivare un sistema di relazioni fondamentale per la vita di questo territorio che ormai vive solo di turismo. Il palazzo aveva subito nel corso degli anni numerosi interventi che ne avevano modificato l’impianto originale. In particolare al piano terra, che si trova a una quota inferiore rispetto alla calle, era frequente, come del resto in tutta la laguna, il problema dell’umidità di risalita. Un fenomeno naturale che crea numerosi inconvenienti e che in uno spazio destinato ad archivio di documenti poteva rivelarsi davvero deleterio. Inoltre, tutti gli interventi inseriti nel progetto di recupero dovevano necessariamente tener conto del Vincolo Monumentale a cui è sottoposto Palazzo Soranzo.

Un gran lavoro è stato fatto proprio sulle colonne visibili nell’androne del palazzo al piano terra, la cui quota è stata rialzata di 1,60 m per cercare di arginare eventuali problemi di acqua alta. La realizzazione di un pavimento in vetro ha permesso di lasciare in vista la base delle colonne che poggiavano sul pavimento sottostante.
La Direzione dei Lavori è stata seguita dall’ing. Alberto Di Martino e dalla figlia, l’arch. Elisa Di Martino che entra nello specifico proprio di questa fase: Abbiamo eliminato il pavimento al piano terra che aveva una quota troppo bassa rispetto alla quota esterna. Lo spazio centrale era caratterizzato proprio dalle colonne che dividevano il Salone dalle altre stanze. Abbiamo provveduto a metterle in risalto e a valorizzarle grazie alla creazione di una vasca e di un pavimento in vetro temperato opportunamente illuminato che ne lascia intravedere il completo sviluppo fino alla loro base. Dal punto di vista statico si è provveduto al consolidamento dei solai in laterocemento, realizzati dopo la Seconda Guerra mondiale, laddove possibile mentre in alcuni casi sono stati sostituiti con una struttura lignea e rinforzi in acciaio.

Non essendoci lo spazio necessario per realizzare un ascensore vista l’impossibilità di realizzare un volume che si elevasse dalla quota del colmo, si è optato per una piattaforma elevatrice che assicurasse l’accesso a tutti i livelli dove sono stati realizzati portali in acciaio per la struttura della piattaforma. Fondamentale risultava poi essere la possibilità di fruire del sottotetto nel quale in una prima zona è stata collocata la centrale impiantistica mentre la restante parte è stata destinata a spazio espositivo.
Al primo piano è stato mantenuto un salone centrale con la realizzazione di due sale laterali mentre al primo piano e al piano terra sono stati inseriti spogliatoi e bagni per la Polizia Locale. Dal punto di vista impiantistico- prosegue l’ing. Alberto Di Martino - l’edificio era molto provato dai numerosi interventi che si sono succeduti negli anni. Ovviamente il cambio di destinazione d’uso ha comportato un rifacimento sia dell’impianto elettrico che termoidraulico per i quali laddove possibile sono state utilizzate le canalizzazioni esistenti integrandole con tracce nuove. Oggi la maggior parte degli impianti sono terminati, resta solo da posizionare il riscaldamento a pavimento.

Per quanto riguarda il restauro conservativo grande attenzione è stata dedicata all’interno al pavimento originale in terrazzo alla veneziana presente al primo e al secondo livello che è stato recuperato al meglio. Restauro che è poi proseguito anche sulle facciate con la sostituzione integrale dei serramenti e la scelta di profili in legno alluminio che assicurano un’estetica in linea con i serramenti originali e alte prestazioni in un ambiente difficile come quello della laguna. L’intonaco verrà completamente rifatto nella parte bassa e nel piano terra mentre un recupero puntuale verrà condotto, sotto il controllo attendo della Soprintendenza, per i distacchi visibili dal primo piano in su.

Palazzo Soranzo ha una copertura a padiglione su tre lati con un corpo a capanna in corrispondenza del vano scala. Nel complesso il tetto era in condizioni accettabili dal punto di vista statico, considerando che il palazzo era già stato interessato da un intervento di sopraelevazione nel ‘900 che aveva reso fruibile una parte del sottotetto- evidenzia l’ing. Romeo Scarpa - I danni erano localizzati e non diffusi e siamo potuti intervenire con un consolidamento puntuale. Abbiamo lavorato sul rafforzamento di alcuni nodi delle capriate in legno e acciaio e abbiamo integrato il tavolato ligneo che fungeva già da assito sopra la struttura portante. Anche lo strato isolante era già presente, abbiamo provveduto invece all’integrazione della guaina impermeabilizzane laddove risultava mancante o danneggiata.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’arch. Elisa di Martino: Non abbiamo riscontrato problemi statici insormontabili. Abbiamo lavorato sulle grondaie e rivisto le pendenze migliorandole. Abbiamo integrato la guaina dopo aver riscontrato la presenza dello strato isolante in buono stato. Siamo anche riusciti a recuperare buona parte dei coppi esistenti per la successiva ristesura del manto.

La soluzione di AERtetto è stato proposto dalla committenza- entra nel merito l’ing. Romeo Scarpa - e per quanto mi riguarda era la prima volta che lo utilizzavo. Avevo analizzato le sue caratteristiche e mi sembravano perfettamente in linea con il nostro progetto pur sapendo che non sarebbe stato facile mantenere un allineamento perfetto anche in virtù di alcuni lucernari nuovi ed elementi sporgenti. Allo stesso tempo i vantaggi che proponeva questa soluzione erano moltissimi. Dall’assenza di schiuma per il fissaggio dei coppi alla completa reversibilità, senza dimenticare la possibilità di ventilazione della copertura.
Anche per noi era la prima volta- prosegue l’ing. Alberto Di Martino - e siamo molto contenti del risultato ottenuto. Il sistema si è dimostrato in linea con le aspettative del progetto e nonostante la presenza di abbaini la copertura ha un andamento abbastanza regolare. Oltre alla possibilità di non forare la guaina mi ha molto convinto la ventilazione garantita dal sistema che permette di migliorare le condizioni di benessere e comfort nei locali sotto a diretto contatto con la copertura, sia nei mesi invernali, sia in quelli estivi.

La posa della copertura, così come il resto dei lavori di Palazzo Soranzo è stata condotta dall’Impresa Innocente & Stipanovic srl che per bocca del geom. Bruno Ceccon ci racconta: Abbiamo concluso i lavori sulla copertura che sono stati impegnativi per le caratteristiche dell’edificio e per la necessità di aprire sei nuovi lucernari per le nuove destinazioni d’uso, ma sono stati svolti al meglio grazie alla qualità del progetto e delle maestranze che abbiamo impiegato. Una volta verificata la perfetta staticità della copertura con i relativi accorgimenti e constata la presenza dell’isolante abbiamo rifatto la guaina isolante laddove necessario. Abbiamo poi posato il sistema AERcoppo che avevamo già utilizzato in altri interventi e si è rivelato particolarmente indicato per questo progetto. Da una parte per la leggerezza e la possibilità di non forare la guaina, dall’altra per la possibilità di seguire l’andamento del tetto grazie alla posa libera degli elementi puntuali che sostengono i coppi. Inoltre la ventilazione garantita è un plus non trascurabile soprattutto per chi usufruirà dei locali sottostanti la copertura e più in generale per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’intero involucro, che è uno degli obiettivi portanti del progetto e ha guidato tutte le scelte relative a materiali e tecnologie utilizzate.

Scheda progetto
Superficie: 530 mq
Pendenza: 35%
Elementi presenti del sistema di ventilazione AERcoppo: DCT_elemento di displuvio, CC_griglia di compluvio, PC_Piedino AERcoppo,  BC_AERcolmo di ventilazione, AC_griglia di partenza parapasseri, RCT_elemento di rompitratta
Progettista: ing. Romeo Scarpa
Direttore Lavori: arch. Elisa Di Martino e ing. Alberto Di Martino
Impresa esecutrice: Innocente & Stipanovich srl
Direttore di cantiere: geom. Bruno Ceccon - Mastio Restauri srl
Periodo dei lavori: 2022