È nata Archimapping, la nuova app sviluppata dal Politecnico di Milano, grazie al contributo di Fondazione di Comunità Milano e la collaborazione di AIM, che raccoglie i 100 edifici più importanti dell'architettura contemporanea della città di Milano, dall’Unità d’Italia a oggi: uno strumento molto utile per la promozione culturale della nostra città, attraverso cui divulgare la conoscenza del Territorio e dell’Architettura tra cittadini, studenti e turisti, favorendo processi di riconoscimento e radicamento identitario delle persone nei luoghi di residenza, promuovendo iniziative di partecipazione attiva alla cura, tutela e promozione dell’ambiente in cui si vive.

L'app consente a tutti di guardare Milano come un museo diffuso dell’architettura contemporanea. È stata realizzata in doppia lingua, italiano e inglese, comprende la geolocalizzazione e suggerisce ai fruitori di affidarsi ai determinati percorsi tematici e permette di costruire itinerari personali sulla base di criteri tipologici, geografici, autoriali e cronologici. Le opere selezionate raccontano i diversi quartieri e i temi nodali con cui i progettisti più significativi si sono confrontati nel XIX, XX e XXI secolo, per corrispondere all’evoluzione sociale, economica e culturale della città. Ciascuna opera è illustrata attraverso una scheda descrittiva sintetica, materiali iconografici storici o d’archivio, rimandi bibliografici essenziali, link e contributi video di approfondimento.

L’app Archimapping - spiega il prorettore del Politecnico Federico Bucci - è stata realizzata come un laboratorio per sperimentare i modi di conoscere l’architettura contemporanea milanese, in una prospettiva in grado di unire sia il territorio della città di Milano, sia un’apertura ad altri contesti nazionali e, persino, internazionali. Tutto ciò si deve al patrimonio di studi e ricerche sull’architettura svolto dai docenti e dai ricercatori del Politecnico di Milano”.
Archimapping contiene 10 itinerari tematici: architetture del lavoro; cultura, sport e tempo libero; area metropolitana; architettura sacra; residenza; residenze collettive e per comunità speciali; residenza sociale, scuole e università, servizi collettivi; teatri, musei e padiglioni espositivi.

Il viaggio attraverso l’architettura contemporanea milanese comprende numerosi periodi storici e diversi stili architettonici, offrendo una completa panoramica delle principali costruzioni presenti nel tessuto urbanistico della città, per esempio:
- tra gli edifici più "antichi" il Teatro Dal Verme di Giuseppe Pestagalli (1872), il Carcere di San Vittore di Francesco Lucca (1864-79), il Cimitero Monumentale di Carlo Maciachini (1860-97), la Mensa dell’Opera pia Cucine economiche di Luigi Broggi (1881-1883);
- le case popolari della Società Umanitaria costruite nei primi anni del Novecento, i palazzi IACP Mangiagalli realizzati da Franco Albini e Ignazio Gardella nel 1950, il complesso abitativo “Monte Amiata”, firmato da Aldo Rossi e Carlo Aymonino, e le torri di Vico Magistretti, entrambe edificate al Gallaratese tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta;
- le residenze borghesi degli anni Venti del secolo scorso come la Ca’ Brütta di Giovanni Muzio, Palazzo Fidia di Aldo Andreani e la Casa della Meridiana di Giuseppe De Finetti;
- gli edifici realizzati durante la ricostruzione post-bellica in luoghi centrali della città come la Casa d’abitazione di Luigi Caccia Dominioni in piazza Sant’Ambrogio, l’Edificio per abitazioni, uffici, negozi, cinematografo di Piero Bottoni e Guglielmo Ulrich in corso Buenos Aires;
- le costruzioni degli anni tra le due guerre come il Palazzo dell’Arte di Giovanni Muzio, il Palazzo di Giustizia di Marcello Piacentini e Ernesto Rapisardi, la Stazione Centrale di Ulisse Stacchini, la Piscina coperta “Roberto Cozzi” di Luigi Lorenzo Secchi, la Casa dei Sindacati fascisti dell’industria di Angelo Bordoni, Luigi Maria Caneva e Antonio Carminati, l’Istituto magistrale Virgilio di Renzo Gerla;
- molti edifici pubblici, come scuole, musei, teatri: il Padiglione di Arte Contemporanea di Ignazio Gardella (1948-45), il Nuovo Piccolo Teatro Studio della città di Milano (1978-97) e il Teatro Studio (1984-86), entrambi di Marco Zanuso e Pietro Crescini, il Teatro degli Arcimboldi di Gregotti Associati (1997-2002), il Museo delle Culture di David Chipperfield (2000-13), la Ristrutturazione del Teatro alla Scala di Mario Botta (2002-04), la Fondazione Prada di OMA (2011-18), la Scuola all’aperto Casa del Sole nel campo dell’ex Trotter (1918-27) di Giuseppe Folli, la Scuola elementare Rinnovata Pizzigoni di Amedeo Belloni (1927);
- i grattacieli, dai primi, realizzati negli anni Cinquanta a quelli più recenti, edificati negli ultimi anni, come la Torre Velasca di BBPR, il Grattacielo Pirelli di Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Giuseppe Valtolina, Egidio Dell’Orto, Pier Luigi Nervi, Arturo Danusso, il Bosco Verticale di Boeri Studio, la Torre Allianz di Arata Isozaki e Andrea Maffei, la Torre Generali di Zaha Hadid Architects;
- e infine le università, come il Campus dell’Università degli Studi di Milano Bicocca di Gregotti Associati (1994-99), la Nuova sede dell’Università Bocconi (2002-2008) di Grafton Architects, il Nuovo Campus dell’Università Bocconi di Sanaa (2012-21), l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Giovanni Muzio (1933-38), l’Università Commerciale Bocconi di Giuseppe Pagano e Giangiacomo Predeval (1937-41), l’Ampliamento della Facoltà di Architettura di Vittoriano Viganò (1970-1985), la Facoltà di Biologia dell’Università Statale di Vico Magistretti e Francesco Soro (1978-81).