spazi polifunzionali – Marlies Rohmer interviene su di un lotto di Groningen (olanda), realizzando un edificio di cinque piani che ospita 45 alloggi di taglio minimo e 1.450 metri quadrati di spazi commerciali.

Dagli esordi nel 1986 ad oggi, lo Studio di Marlies Rohmer è divenuto una realtà professionale riconosciuta e stimata a livello internazionale per competenza e sensibilità. L'attività progettuale spazia dalla scala urbana a quella architettonica - nell'ambito della quale si annoverano molte opere pubbliche -, all'interior design. Nella varietà delle tematiche affrontate dall'architetto olandese e dal suo staff - composto da una ventina di collaboratori -, costante è la tensione intellettuale a perseguire con rigore una comprensione globale e integrata delle molteplici problematiche insite in ogni contesto e in ogni specifico intervento. «Quando gli aspetti formali, strutturali e, da non dimenticare, sociali di un progetto convergono nella realizzazione di un edificio, e quando tutti questi elementi generano nuovi significati, ecco che allora il risultato è quello di una "estrema bellezza". Il concetto di "estrema bellezza" è relativo. Nell'idea di "estrema bellezza", ogni singola parte alla fine trova una sua collocazione. L'"estrema bellezza" sta in una sintesi unica che va oltre la sommatoria delle parti (…). Più rilevanza si attribuisce al contesto, migliore sarà il risultato della progettazione. Ho sempre avuto un sincero interesse per gli effetti che le influenze esterne esercitano sull'architettura. Sento la necessità di rendere intelligibile in modo indiretto il contesto, trasmettendo nell'architettura la stratificazione di significati da esso sottesi. Attraverso l'espressione "il meno è meno, il più è più", mi riferisco ovviamente all'affermazione di Mies van der Rohe "il meno è più". La tendenza alla semplificazione non è sempre una risposta sufficientemente corretta alla complessità della realtà contemporanea o ai numerosi compiti di un edificio. Un edificio "a una sola dimensione" è un dipinto copiato, qualcosa che è stato avulso dal suo contesto. La bellezza di un edificio "multi-dimensionale" consiste nella vasta complessità dei suoi significati, dal contesto al dettaglio. Francamente, la complessità è qualcosa a cui aspiriamo».
Davide Turrini e Marlies Rohmer

Groningen è la città più "giovane" dell'Olanda. Infatti, oltre un quarto dei suoi 187.000 abitanti ha un'età compresa entro i 25 anni. Da tempo, la municipalità ha promosso la campagna "De intense stad" (The Intense City), che ha il duplice obiettivo di aumentare la densità del tessuto edificato e di incrementare la varietà di funzioni all'interno del centro cittadino. In questo contesto, entro le linee guida definite da un masterplan firmato da MVRDV, Marlies Rohmer interviene su di un lotto strategico per l'identità urbana, realizzando un edificio di cinque piani che ospita 45 alloggi di taglio minimo e 1.450 metri quadrati di spazi commerciali. Le abitazioni, con sistema distributivo a ballatoio, sono destinate ai giovani, come prime case o come pieds-à-terre per residenti temporanei. L'architettura, chiusa a blocco attorno ad una corte centrale, costituisce la testata di un isolato affacciato su di un giardino pubblico e sulle banchine di uno dei principali canali della città. Oltre a rapportarsi con il verde e con il sistema delle acque interne di Groningen, l'edificio sorge in relazione visiva diretta con un centro parrocchiale, che occupa lo stesso isolato, e con la stazione elettrica del quartiere, tutelata come architettura industriale storica. La progettista sceglie di stabilire un forte legame tra l'opera e il contesto, attraverso l'utilizzo dello stesso laterizio bruno-grigiastro con cui sono costruite le architetture vicine. Nel nuovo edificio, il mattone è assemblato in una ricca composizione di facciata, vibrante per tessiture geometriche e contrasti chiaroscurali. La griglia strutturale in travi e pilastri di cemento armato è pensata per consentire nel tempo la più ampia flessibilità dell'organizzazione spaziale interna, suscettibile di eventuali cambiamenti di funzione, di accorpamenti o suddivisioni di unità. Le facciate ricoprono la costruzione, tamponandone i vuoti con un mosaico di macrotessere, vetrate o costituite da pannelli prefabbricati in calcestruzzo con rivestimento in laterizio a vista. Su ogni pannello, il mattone dà vita ad un disegno di rettangoli concentrici, enfatizzato dall'alternanza di ricorsi in leggero aggetto o arretramento. Le dimensioni del modulo prefabbricato sono di 146x133 cm, con uno spessore di 23,5 cm. Il pattern che si viene a creare, impostato su di un basamento continuo trasparente che racchiude gli spazi commerciali, è così caratterizzato dalla giustapposizione iterativa delle specchiature laterizie, segnate da profondi tagli finestrati orizzontali che scorrono liberi sui diversi registri delle facciate. Secondo Marlies Rohmer, questa è la materializzazione di un nuovo concetto di decorazione, che diviene elemento caratterizzante dell'architettura e segno identitario della città, destinato a permanere al di là degli aggiornamenti tecnici o funzionali. Non si tratta di un puro apparato esornativo, ma di una texture a rilievo in cui è contenuto l'unico autentico significato materico e co-struttivo dell'opera. Per la Rohmer, il mattone, così caro alla tradizione architettonica olandese, è più che mai elemento moderno, disponibile per nuovi montaggi creativi; la sua messa in opera non è più appannaggio del lavoro artigiano ma passa per il rigoroso controllo dei dettagli esecutivi e dei costi di produzione, assicurato dai processi di industrializzazione ben radicati nella cultura edilizia tedesca e fiamminga.
Davide Turrini


scheda progetto

Luogo: Groningen, Olanda

Committente: Proper-Stok Woningen B.V.,Rotterdam

Progettista: Marlies Rohmer con Floris Hund

Collaboratori: Ronald Hageman, Gieneke Pieterse,Rikjan Scholten, Klaas Nienhuis,Kirsten Gabriëls

Tempi progetto: 2004-10

Superficie costruita mq: 9.300