Negli ultimi anni le stazioni ferroviarie dei Paesi Bassi sono state oggetto di un programma - voluto da ProRail, NS (ferrovie olandesi), dal Ministero delle Infrastrutture e dalle amministrazioni locali - mirato a potenziare la linea ad alta velocità. Le stazioni si sono trasformate in veri e propri punti di riferimento per le città e di collegamento con il centro storico: da semplici infrastrutture sono diventate icone urbane che testimoniano come l'architettura di qualità possa contribuire a migliorare il volto dello scenario urbano. Alcuni fra i più prestigiosi studi di architettura sono stati coinvolti nel programma: per esempio UNStudio ha firmato il progetto per la stazione ferroviaria di Arnhem, Mecanoo ha fatto altrettanto con la stazione di Delft, Benthem Crouwel Architects è responsabile della progettazione per le stazioni a L'Aia, Rotterdam e Utrecht. Per ciascuna di queste stazioni sono state realizzate una serie di strutture annesse, come i parcheggi per le biciclette delle quali la popolazione dei Paesi Bassi fa grandissimo uso.
In tal senso fra i più recenti e intriganti progetti di ricoveri per le biciclette c'è quello di Ector Hoogstad Architecten a Utrecht, vincitore di un concorso a inviti indetto nel 2011 insieme a Buro Sant en Co Landschapsarchitectuur e alla Royal Haskoning DHV.
"Il parcheggio è molto pià di una semplice infrastruttura o di un luogo di sosta e transito, in quanto si configura come un'architettura urbana capace di sorprendere e di emozionare - raccontano i progettisti. Pedalare nel garage è diventata un'esperienza unica, quasi un'attrazione a sé stante".
Il nuovo parcheggio di Utrecht si estende su una superficie di oltre 21 mila mq, la lunghezza del percorso è di 1.200 m e i posti per le biciclette sono 12.500. Numeri che possono sembrare enormi, ma che si spiegano -nei Paesi Bassi come in altri Stati soprattutto sono saliti da 200.000 a circa 500.000. Un recente studio condotto da Sociaal Cultureel Planbureau mostra che gli olandesi pedalano per circa 15 miliardi di chilometri all'anno e ciò significa che le biciclette vengono utilizzate per più di un quarto dei viaggi effettuati nei Paesi Bassi.

Concepiti come luoghi attrattivi, non più anonimi, i parcheggi sono spesso associati ad altre funzioni: in Danimarca, per esempio, dove a prescindere dalle stagioni le vie delle città sono costantemente popolate da biciclette con tanto di trasportino coperto per i bimbi, il Karen Blixens Plads di Copenhagen, realizzato dallo studio COBE, oltre a promuovere il trasporto in chiave sostenibile, lavora su temi quali l'adattamento ai cambiamenti climatici e la biodiversità. E poi ci sono anche parcheggi che sulla loro copertura ospitano playground, parchi sospesi, aree per la ginnastica all'aperto.
La cultura dello spostamento slow e green, insomma, ha conquistato talmente tante persone -con una diffusione capillare in tutti gli strati della società- da imporsi come imperativo nelle scelte della politica urbana. E spiega la proliferazione dei parcheggi dedicati. C'è di più: a Utrecht, come in altre città, le nuove tipologie di biciclette, come la e-bike, contribuiscono a promuovere questo mezzo di spostamento in associazione con il trasporto pubblico, che necessariamente dovrà essere integrato con altri servizi di facile utilizzo per i ciclisti.
A Utrecht il parcheggio è preceduto da un lungo viale alberato chiamato Stationsallee e pensato principalmente per i pedoni e i ciclisti. Questo nuovo asse urbano collega e diventa quindi il legame fisico fra la stazione e il cuore di Utrecht. Dall'andamento mosso e dinamico, il tragitto presenta tratti in piano e altri in salita per terminare con due opzioni: entrare nel parcheggio per chi si muove in bici o salire, come su un podio, sulla piazza della stazione per chi si muove a piedi. I tre livelli del parcheggio sono interrati rispetto alla piazza.

Tre sono le parole chiave del progetto, come spiegano gli architetti: comodità, rapidità e sicurezza. La struttura è concepita in modo che i ciclisti possano procedere senza trovare ostacoli o rallentamenti fino alla loro area di parcheggio. Le corsie di parcheggio sono divise dalle piste ciclabili, così che chi sta parcheggiando non ostacoli il passaggio degli altri ciclisti lungo la pista. Con il medesimo obiettivo, lo spazio per il montaggio e lo smontaggio delle biciclette non interferisce con le piste ciclabili. Una serie di rampe leggermente inclinate collegano le aree di parcheggio dislocate sui tre livelli. Per facilitare l'orientamento una serie di segnali elettronici indicano la posizione delle aree di parcheggio libere. Per quanto riguarda la scelta delle componenti cromatiche, la pista a senso unico è colorata di rosso e le zone pedonali sono in grigio scuro come i parcheggi, per il resto domina il grigio chiaro. All'interno del parcheggio sono presenti un'officina per le riparazioni delle biciclette e un punto di noleggio. La presenza del rivestimento in legno di pino in alcune zone del parcheggio risponde alla volontà di dare vita a una infrastruttura che, lungi dal mostrarsi fredda con la sua struttura in cemento, restituisca un'atmosfera accogliente, avvolgente.
Dietro le pareti in legno, fra l'altro, si trovano strati di materiale che migliorano l'acustica del parcheggio. Grazie alla loro copertura in vetro le trombe delle scale, che conducono ora sulla piazza ora in prossimità dei binari, consentono alla luce naturale di penetrare nel parcheggio, mentre alcune gallerie permettono di vedere la piazza, il terminal principale e i binari del treno.
All'esterno la grande copertura bianca dalla forma organica indica la centralità rappresentata dalla piazza antistante la stazione e lo shopping mall. Vera e propria icona urbana, è sostenuta da sette colonne di cemento, tre delle quali poggiano sul livello più basso del parcheggio e presentano una forma a svasare. La copertura ha anche una funzione ecologica: raccoglie l'acqua piovana che viene distribuita agli alberi presenti sulla piazza. Con i suoi grandi "occhi" trasparenti, simile a un insieme di nuvole che ora si addensano ora si diradano, proietta e disegna a terra cerchi di luce che si alternano a zone di ombra, contribuendo alla dinamicità e alla vivacità della piazza.

Scheda progetto
Architetti: Ector Hoogstad Architecten
Committente: The Municipality of Utrecht
Project team: Joost Ector, Max Pape, Chris Arts, Stjin Rademakers, Gijs Sanders, Ralph Sijstermans, Lesley Bijholt, Romy Berntsen, Daniel Diez, Kees Bongers
Paesaggio: Buro Sant en Co Landschapsarchitectuur
Consulenti: Royal HaskoningDHV (ingegneria), DGMR (efficienza energetica), Arup (illuminazione)
Main contractor: BAM Bouw en techniek Bicycle
Racks: Velopa
Vetri: Glasdesign
Floors: Bolidt
Legno: AT Nederland
Ascensori: Mohringer
Calcestruzzo: Geelen Beton
Pietre naturali: B&S natuursteen
Scale: Kersten
Serramenti: Kegro
Località: Stationsplein, Utrecht
Area: 21.373 mq
Costo: 50.000,000 euro
Premi: Betonprijs 2017, Architizer A+ Awards 2018, Nationale Staalprijs 2018 (selezionato), Dutch Design Awards 2019 (selezionato)
Periodo di costruzione: 2014-2019

Arketipo 139, Parcheggi, 2020