MVRDV, lo studio di pianificazione paesaggistica Buro Harro e lo sviluppatore KondorWessels Projecten hanno completato il progetto Buitenplaats Koningsweg, trasformando un'ex base militare tedesca della Seconda Guerra Mondiale in un' area residenziale e culturale immersa in uno dei paesaggi naturali più suggestivi dei Paesi Bassi.
Immerso nella foresta di Veluwe, il progetto dà vita a un curioso pezzo di storia olandese: Buitenplaats Koningsweg è nato come composizione di due strutture, Kamp Koningsweg Noord e Zeven Provinciën, costruite nell'orbita del campo d'aviazione di Deelen, che durante la Seconda Guerra Mondiale era il più grande campo d'aviazione tedesco nei Paesi Bassi. I bunker militari in cemento furono camuffati da case coloniche nel tentativo di nascondere il loro scopo militare e di mimetizzarsi nella natura circostante. Il progetto si trova infatti fra le foreste del Veluwe, una delle aree naturali più importanti dei Paesi Bassi.
Nella seconda metà del XX secolo sono state apportate numerose modifiche all'area, prima che tutte le strutture rimanenti venissero inserite nell'elenco olandese dei monumenti nazionali. Il masterplan di MVRDV e Buro Harro si confronta dunque con questa storia: seguendo le regole stabilite dal registro dei monumenti nazionali, gli edifici esistenti, per lo più in mattoni, sono stati conservati (nel caso delle costruzioni tedesche originarie) o trasformati (nel caso delle costruzioni olandesi successive). Nel frattempo, gli edifici precedentemente demoliti sono risorti come edifici della stessa forma e dimensione, completati con materiali grigio chiaro.
“Un aspetto insolito di Buitenplaats Koningsweg è che gli edifici sono stati progettati, fin dall'inizio, per mascherare la loro vera natura”, afferma Nathalie de Vries, socia fondatrice di MVRDV. “Come potevano gli interventi moderni contribuire a richiamare l'attenzione sulla loro storia, preservando al contempo l'integrità di tale mascheramento? La nostra risposta è stata quella di rendere i cambiamenti iper-legibili. La chiara delimitazione tra elementi vecchi, nuovi e ricostruiti, insieme a dettagli inaspettati come le pareti bunker spesse un metro degli edifici storici, aiutano le persone a interpretare intuitivamente la storia del sito”.
La trasformazione è iniziata ‘avvolgendo il paesaggio della Veluwe come una coperta, proprio come le caserme e il campo d'aviazione sono stati mimetizzati per integrarsi perfettamente nell'ambiente circostante’, ha dichiarato Harro de Jong di Buro Harro, uno dei promotori del progetto Buitenplaats Koningsweg.
Il progetto paesaggistico ha previsto la presenza di architetture delicate, con stretti sentieri che permettono alla natura di prosperare tra gli elementi costruiti, mentre le recinzioni che un tempo circondavano il sito sono state rimosse per consentire alla fauna selvatica di vagare liberamente. "Quando abbiamo iniziato, il sito era un'area desolata, pesantemente pavimentata e costruita. Ora le persone vivono, lavorano e si rilassano in un paesaggio sereno che sembra essere sempre stato qui".
Grazie a questa operazione di rewilding, il confine tra le case e le industrie creative di Buitenplaats Koningsweg e le foreste della Veluwe si smaterializza - un cambiamento che sarà presto formalizzato, dato che la proprietà degli spazi pubblici di Buitenplaats Koningsweg sarà ufficialmente ceduta al comune di Arnhem. “Navigare nella complessa storia del sito non è stato privo di sfide”, ha raccontato Arnold Sprakel, sviluppatore del progetto presso KondorWessels Projecten. “Ci sono volute creatività e perseveranza per dare vita a questa visione. Ma vedendo il risultato ne è valsa la pena. Abbiamo creato qualcosa di veramente unico: la possibilità di vivere, lavorare e rilassarsi nella natura, con piccoli giardini privati e paesaggi autentici condivisi, è ciò che distingue questo sviluppo dalle molte aree residenziali presenti in altre zone dei Paesi Bassi”, conclude.
Nella parte settentrionale del sito, il masterplan prevede 11 'follies' disponibili per l'affitto come case vacanza e che si fondono con la foresta. La fase finale della trasformazione, durata sedici anni, comprende una serie di tre edifici residenziali quasi identici progettati da MVRDV, ognuno dei quali comprende sette case a schiera. Come previsto dall'Image Quality Plan del masterplan, questi edifici riprendono la posizione, la forma e le dimensioni di quelli che si trovavano qui un tempo, mentre le pareti e i tetti in ardesia grigia li identificano come ricostruzioni. I futuri proprietari di queste “case a schiera nella foresta” potranno scegliere la pianta che preferiscono, tra una gamma di possibilità.
Le case sono rialzate rispetto al livello del suolo, con spazi esterni ridotti al minimo: al di là dei piccoli ponti sporgenti, non hanno un giardino, ma un'intima connessione con le foreste circostanti, con ampi spazi condivisi tra le case sia sul fronte che sul retro degli edifici.
Particolare attenzione è stata data alla sostenibilità in questi progetti, le pareti e i tetti degli edifici sono costruiti con telai in legno, la miscela di calcestruzzo sostituisce parzialmente la ghiaia con aggregati riciclati, mentre i ponti galleggianti sono realizzati con plastica riciclata. Grazie ai pannelli solari e agli alti valori di isolamento, le 15 case nella sezione centrale di ogni blocco sono a zero consumo energetico.
Scheda progetto
Year: 2010-2024
Size and Programme: 14.5 ha, regeneration masterplan including 40 historic buildings, 7 new homes, 10 follies, various structures and landscape elements
Founding Partner in charge: Nathalie de Vries
Design Team: Renske van der Stoep, Emilie Koch, Pepijn Bakker, Klaas Hofman, Rosa Rogina, Emanuela Gioffreda, Andres Beausire
Strategy and Development: Willeke Vester
Copyright: MVRDV Winy Maas, Jacob van Rijs, Nathalie de Vries
Landscape architect: Buro Harro
Follies: Architectuur Maken, De Kort Van Schaik, Hans Jungerius, JCR Architecten, Korteknie Stuhlmacher Architecten, Kraft Architecten, opZoom architecten, Paes Architecture, Space Encounters, studio AAAN, i29, NAMO Architecture
KKN 7 (architect): Kraft Architecten