Una ex baita trasformata in un nuovo modello di abitare condiviso a contatto con la natura. Casa Giaglione si trova in Val di Susa ed è dotata di unità abitative autonome e al contempo propone una nuova fruizione degli spazi comuni, ripensati per dare vita a locali condivisi aggregabili tra loro attraverso modalità co-housing per il tempo libero e per lo smart working.
Una soluzione mai così attuale, soprattutto dopo l’impatto del Covid-19 sulla nostra vita quotidiana. Ma l’aspetto ancora più innovativo è il contesto: siamo, infatti, a Giaglione in provincia di Torino, a circa 600 msl, in un territorio montano dove solitamente a prevalere sono modelli abitativi legati solo alla permanenza temporanea. Insomma, le classiche seconde case.
L’intervento è firmato dall'architetto Marco Visconti, fondatore dello Studio MVArchitects e ritenuto tra gli architetti che stanno ridisegnando il paesaggio piemontese e italiano. Portano, infatti, la sua firma la Torre Zucchetti di Lodi, la Centrale termica di Moncalieri, l’Iveco training center di Torino, il Ristorante Ferrari di Maranello e lo Stabilimento FCA di Melfi, solo per citarne alcuni. L’architetto Visconti, con Casa Giaglione, ha interpretato la baita storica riproponendo però un’inedita progettazione degli spazi comuni pensati per una fruizione che integra perfettamente tempo libero, locali di servizio e lavoro: dalla sala cinema, alla palestra, dal deposito per gli sci all’area per la ricezione dei pacchi postali.
Il progetto, i cui lavori di realizzazione si sono conclusi nel luglio del 2019, proprio per le sue caratteristiche di innovazione, sarà presentato alla mostra dedicata all’architettura montana in programma questo autunno a Torino, presso il Museo della Montagna.
"In questi mesi di emergenza sanitaria - ha spiegato l’architetto Visconti - Casa Giaglione, che ho pensato in tempi non sospetti, ha confermato la validità e l’innovazione del suo modello abitativo. L’emergenza Covid-19 ha fatto riemergere, attraverso il lavoro agile, il ruolo importantissimo dei piccoli centri rurali e montani: durante il lockdown, infatti, questi luoghi hanno dimostrato la validità dei loro modelli di vita (maggiore contatto con la natura, minor rischio di assembramenti, possibilità di spazi abitativi più ampli). Sono convinto che il Covid abbia gettato le basi per un ripopolamento di queste aree. A patto che le direttive governative puntino a un rafforzamento delle infrastrutture necessarie: dalla copertura internet alla predisposizione di una adeguata rete di trasporti pubblici, purtroppo a oggi ancora molto carenti” conclude Marco Visconti.
Questo nuovo insieme abitativo interpreta la baita tipica della valle di Susa proponendo una nuova suddivisione delle unità in equilibrio fra l’autonomia della casa privata e la socialità degli spazi comuni. La sua componente espressiva principale, una copertura in legno lamiera e acciaio inox posta al di sopra del volume abitato, raccoglie i principali fattori di sostenibilità dell’edificio quali isolamento, ventilazione e produzione di energia per fotovoltaico e solare termico. Alla copertura sono appesi i lunghi balconi di legno in grado di ombreggiare la facciata sud e di conferire rigidezza alle ali in lamiera forata. La facciata dell’edificio è rivestita in intonaco grezzo mentre stratificazioni di pietra locale ne determinano la zoccolatura. Coniugare casa e lavoro, benessere, salute e innovazione all’abitare montano, è espressione del desiderio di lasciare alla comunità un contributo innovativo di lungo termine in grado di soddisfare le esigenze della nuova era che si va configurando. Un funzionale spazio per co-working, una area cinema alternata a zona fitness, un locare di storage attrezzature sportive e locker per ricevere pacchi con frigoriferi intelligenti andranno a comporre un sistema di servizi completo, rendendo l’abitare confortevole e sicuro. Appartamenti dove godersi la bellezza di ogni stagione, consentendo una fruizione dello spazio esterno in ogni stagione, valorizzando la vita e la vicinanza con la natura.
Scheda progetto
Progettista: MVarchitects, Marco Visconti con Marco Pamisano, Vanessa Ferreira e Luigia Dinoia, Camilla Gonella
Progetto: Cohousing a Giaglione (TO)
Destinazioni d’uso: Residenza e spazi comuni
Anno di inizio del progetto: 2011
Anno di conclusione dei lavori: 2020
Credits delle fotografie: Piercarlo Sibille