The Italian Way - Nuove Opere – Nuova sede dell’ordine del Sacro Cuore di Gesù di Fiume

Il Centro di Spiritualità “Sacro Cuore di Gesù” nasce dalle ceneri della vecchia “Casa del Giovane”, edificio ormai obsoleto e non più agibile. In un primo tempo l'intervento aveva l'unico abiettivo di realizzare la nuova sede dell'ordine del Sacro Cuore di Gesù di Fiume, dove le sorelle, che insegnano anche nella scuola materna collocata proprio accanto la zona parrocchiale, potevano trasferirsi e abbandonare l'attuale residenza di Pergo, divenuta insostenibile nella gestione economica giornaliera.
L'evoluzione successiva del progetto ha tenuto conto dello stretto rapporto con il centro parrocchiale e della presenza del campo da calcetto, che viene mantenuto anche nella versione definitiva. Il monastero è stato integrato con una serie di spazi funzionali che vanno a soddisfare e a incentivare quelle esigenze di aggregazione giovanile, di istruzione religiosa e di attività sportiva manifestate dalla cittadinanza di Terontola. Dalla volontà affrontare questi temi attraverso nuove forme e nuove espressività è nato il percorso progettuale dello Studio Larc, che ad opera ultimata ha permesso di riqualificare l'intera area e di creare una sorta di dialogo tra il nuovo soggetto architettonico e la Pieve, unica emergenza architettonica. L'esito finale del progetto, evidenzia una ricerca formale e compositiva in grado di eliminare dalla tipologia architettonica ogni inutile orpello, spostando l'attenzione, oltre che al dato tecnologico, ad un più corretto intreccio di relazioni con l'ambiente ed una evidente purezza formale e volumetrica.
La composizione architettonica è generata dalla ricerca della migliore inclinazione rispetto all'arco solare del corpo a L del primo piano, destinato alle camere da letto. Le due ali sono così posizionate rispettivamente a sud-est e a sud-ovest, ricevendo una luce ottimale nei periodi freddi e una luce smorzata dall'aggetto della copertura nella stagione calda.
Il volume a forma di L, che delimita due lati del chiostro, e l'ala dell'edificio parallela alla strada principale, inclinata di 10 gradi rispetto alla L stessa, definiscono i due assi ordinatori della composizione, punti di riferimento di ogni linea, di ogni segno, di ogni tessitura che il progetto riporta. L'ala dell'edificio parallela alla strada, che va a delimitare il terzo lato del chiostro, termina, con la piccola cappella, fulcro spirituale e progettuale dell'impianto.
La chiesa si caratterizza formalmente per una spiccata audacia volumetrica: il parallelepipedo, imitando l'inclinazione dei pini mossi dal vento, si impenna inclinando la copertura e di conseguenza anche la parete esterna che perde la sua verticalità iniziale. La zona d'altare riceve la luce zenitale attraverso un lucernario posizionato sulla copertura. L'ultimo lato del chiostro è definito da un muro in pietra dorata arenaria di Santa Fiora, innestato nella chiesa, dalla quale parte per andare a sostenere il volume delle camere del primo piano e delimitando l'ingresso principale del Monastero, chiuso dal grande cancello in rete microforata. Al primo piano, oltre le dieci camere tutte dotate di bagno, trova posto la zona lavanderia che si estende nel terrazzo, protetto dalle lame in metallo del frangisole.
Accedendo all'edificio dall'ingresso privato del monastero, collocato sul prospetto tergale che guarda il parco, ci si trova nello spazio dei collegamenti verticali, la scala e l'ascensore. La luce zenitale che il lucernario, ritagliato nel vuoto della scala, proietta, permette di segnalare il fulcro della composizione e il volume più alto intonacato grigio, punto di partenza e di arrivo dei due corridoi che distribuiscono tutti gli spazi funzionali dei due piani. Il “corridoio” del piano terra è in realtà uno spazio vero e proprio da percorrere e vivere in movimento; la luce che penetra dalle grandi finestre modella le pareti ed instaura un rapporto diretto tra interno ed esterno. L'aggetto del solaio del primo piano poi, tende ad ampliare percettivamente il lato corto del “corridoio”, dando la sensazione di percorrere uno spazio aperto ma coperto.
È questo il tentativo di rivisitare in chiave moderna il concetto di chiostro medievale simbolo compositivo, architettonico, dei tradizionali impianti monastici.
È possibilie individuare tre macro aree funzionali: il monastero, raccolto intorno al chiostro di forma rettangolare irregolare, ermetico, chiuso su se stesso per garantire una privacy interna completa; la chiesa con le due sale per l'incontro dei fedeli, spazi promiscui aperti occasionalmente al pubblico e quindi accessibili sia dall'esterno che dall'interno del monastero; la terza, posizionata nella parte est del complesso, quindi più vicino alla chiesa, a carattere pubblico. Quest'ultima in particolare, destinata alle attività parrocchiali e sportive, si articola in una sequenza di spazi che vanno intersecandosi e sovrapponendosi in un gioco di incastri volumetrici: la sala polivalente, dimensionata per circa 90 persone sedute, potrà ospitare iniziative parrocchiali, feste di fine anno per asili e scuole, convegni, seminari, ma anche assemblee pubbliche; gli spogliatoi legati al campo da calcetto; infine salendo la scala tre aule per lo svolgimento dell'insegnamento religioso ma anche per altre attività di questo tipo.
Un percorso progettuale che si è progressivamente articolato ed ampliato senza perdere di vista le linee guida già evidenziate nelle ipotesi iniziali: purezza delle forme; slittamento della struttura verso la natura; esemplificazione del linguaggio; relazioni interno-esterno; volumi puri; innovazione tecnologica e impiantistica; assenza decorativa; passato e moderno.

Scheda Progetto

Luogo: Terontola, Cortona (AR)

Committente: Seminario Vescovile di Arezzo

Progettista: Larc Studio (Mirko Ceccarelli, Luca Lucarelli)

Collaboratori: Jury Lucarelli, Lucia Scarabicchi, Daniela Dottorini

Impresa di costruzione: F. SGREVI srl (General Contractor); EDIL DUE (struttura); G.D.R. (impianti elettrici); TECNOSISTEM IMPIANTI (impianti meccanici); VAL DI TRESA (infissi)

Fotografo: Mario Corsini

Tempi progetto: 2006

Tempi di realizzazione: 2007-2008

Superficie costruita mq: 1300 mq

Volume costruito mc: 4100 mc