DCIM/122MEDIA/DJI_0468.JPG

Nei prossimi mesi aprirà ufficialmente le sue porte il nuovo Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Emergency. È stato costruito a Entebbe, sulle rive del lago Vittoria, su un terreno di 120.000 metri quadri messo a disposizione dal governo ugandese, a 35 chilometri dalla capitale Kampala. L’ospedale è stato progettato dal Renzo Piano Building Workshop (RPBW) con TAMassociati e l’Ufficio tecnico di Emergency con la collaborazione di Milan Ingegneria (progettazione strutturale), di Prisma Engineering (progettazione impiantistica), dello studio Franco e Simona Giorgetta - Architetti paesaggisti e di GAE Engineering (progettazione antincendio).

La prima pietra è stata posata a febbraio 2017 e nel corso del 2020 è previsto l’avvio delle attività sanitarie. L’ospedale offrirà cure gratuite d’eccellenza ai bambini con necessità chirurgiche provenienti da tutta l’Africa. La struttura, inoltre, funzionerà anche come centro di alta formazione per personale medico e paramedico. L’ospedale avrà 72 letti di corsia, 3 sale operatorie e tutti i servizi diagnostici e ausiliari necessari al suo funzionamento, come il laboratorio, la banca del sangue, la farmacia, la mensa, la lavanderia.
In vista dell’arrivo di pazienti provenienti da vari Paesi è prevista anche una guest house con 42 letti, dedicata ai pazienti e ai loro famigliari. Sono previste inoltre aree dedicate alla formazione del personale locale, sanitario e amministrativo.
L’ospedale è costruito con la terra di scavo per costruire i muri portanti in terra cruda con l’antica tecnica costruttiva semplice e molto economica del pisé: la terra è stata battuta all’interno di casseforme. La volontà è quella di ridare dignità a questa tecnica, utilizzando gli stessi principi costruttivi delle case tradizionali in modo innovativo. Il Centro avrà inoltre un impianto di circa 2.600 pannelli fotovoltaici in copertura, che ne soddisferanno parte del fabbisogno energetico.
Come negli altri ospedali di EMERGENCY, è previsto anche un giardino con 350 alberi: il verde è un elemento importante per il recupero e per la guarigione dei pazienti.

Sei tra le aziende partner di Theatro hanno collaborato in modo sinergico e coordinato per raggiungere i risultati richiesti da committente e progettisti, in termini prestazionali e di funzionalità: Thema, Schüco Italia, Resstende, Pellinindustrie, AGC e Schneider Electric.
Thema, partendo dalla tecnologia dei sistemi in alluminio Schüco, si è occupata della progettazione e realizzazione di soluzioni ad hoc su matrici speciali per i serramenti e le facciate, nelle quali sono stati integrati vetri di AGC, sistemi oscuranti interno vetro (Screenline di Pellinindustrie) e tende esterne (Resstende). Inoltre, Schneider Electric si è occupata dell’ottimizzazione dei sistemi di energia, completando così la necessità di un involucro edilizio intelligente. La sinergia tra queste aziende, che condividono competenze e lavorano in modo coordinato per lo stesso risultato, è un esempio di come la collaborazione renda reale l’affermazione di un’architettura di qualità.
Collaborazione, quindi, pragmatismo, sperimentazione e bellezza sono i termini che descrivono il progetto. Collaborazione, tra aziende, architetti, partner e persone. Pragmatismo, di chi si ostina a ottenere risultati concreti. Sperimentazione, per rinnovare tecniche costruttive secolari. Infine, una “scandalosa bellezza”, richiesta da un illuminato e visionario committente: Gino Strada con EMERGENCY.
Come spiega Renzo Piano: “Dobbiamo parlare di bellezza, e bellezza non è una parola leggera, è profonda e importante, non ci importa sedurre” ricordando il legame inscindibile tra le parole bello e buono in tante civiltà mediterranee. Insomma, ciò che è bello non può che essere anche buono e viceversa. Come a dire che la bellezza estetica cela l’anima buona delle cose, l’utilitas, che in questo caso si identifica con la cura gratuita e d’eccellenza ai bambini africani. Rivendicare il diritto universale alla salute è il tema che si concretizza con l’architettura. E, in questo quadro, la bellezza non può che essere cruciale perché la pari dignità, il rispetto, il prendersi cura trovano la massima espressione nel diritto a vivere spazi accoglienti e confortevoli. Durante il progetto è poi emersa particolarmente la bellezza della solidarietà e dello stare insieme. Lo si è visto anche durante il cantiere, che è “sempre un luogo straordinario, dove le ostilità finiscono e vincono l’orgoglio di fare le cose insieme e il miracolo della convivenza”.