Dati – I consumi mondiali di marmi e pietre sono costantemente aumentati dal 2001 al 2008

La crescita dei consumi mondiali di marmi e pietre continua regolarmente: fra il 2001 e il 2008, il volume degli impieghi è salito da 710 a 1.150 milioni di metri quadrati (riferiti allo spessore convenzionale di due centimetri), con un aumento medio annuo del nove per cento.
In sette paesi, quasi tutti europei (Svizzera, Belgio, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Corea del Sud), il volume dei consumi si colloca oltre la soglia del metro quadrato per abitante, contro una media mondiale che non arriva a 0,20; il lapideo, in altri termini, soddisfa la domanda di funzionalità tipica del mondo sviluppato ma, nello stesso tempo, evidenzia che esistono margini importanti per una rapida espansione anche in paesi dove l'attività edilizia è leader, quali Stati Uniti e Giappone.

Più velocità
Considerazioni analoghe valgono per i maggiori costruttori europei, come Germania e Francia, piuttosto indietro nella graduatoria dei consumi sia in cifre assolute, sia nel rapporto pro capite.
In passato non sono mancati momenti d'incertezza e preoccupazione collegati a vicende politiche internazionali o alla forza crescente della concorrenza, ma la propensione a investire ha tenuto e la competitività tecnologica di marmi e pietre ha poi avuto la meglio. Un ruolo decisivo per lo sviluppo lapideo è stato assunto anche dai trasporti, più veloci e meno onerosi: la quota odierna di consumo locale è diventata minoritaria a vantaggio delle esportazioni, che coprono circa tre quinti dell'impiego complessivo. Non a caso, nel 2008 i paesi da cui sono state compiute spedizioni all'estero per almeno 100mila tonnellate sono saliti a trentadue.

L'Italia soddisfa un terzo della domanda mondiale
Tecnologia e “know-how” hanno completato l'opera, con particolare riguardo all'offerta impiantistica italiana, che alimenta un fatturato estero pari per le sole macchine a circa 500 milioni di euro, cui vanno aggiunti i beni di consumo quotidiano in cava o in fabbrica. Senza l'apporto di tale offerta, che soddisfa un terzo della domanda mondiale e interessa 120 paesi di tutti i continenti, la crescita del consumo non sarebbe stata altrettanto rapida.
I primi paesi produttori come Cina e India, assieme a tanti altri minori, hanno un consumo domestico ampiamente inferiore alla media mondiale.

Ciò conferma che gli spazi di sviluppo sono molto vasti, sia per l'uso lapideo, sia per gli investimenti nelle tecnologie e naturalmente nella comunicazione promozionale. Ancora una volta, si può affermare che nel mondo del marmo c'è posto per tutti e che l'ampio ventaglio delle disponibilità e dei prezzi unitari costituisce uno strumento di sicura utilità per la diffusione degli impieghi.
La domanda di marmi e pietre è selettiva, ma proprio per questo meno condizionata di altre dall'impatto della congiuntura, sia nelle fasi d'espansione, sia soprattutto in quelle di ristagno.