Con una previsione di crescita modesta ma importante, che arriva dopo otto anni continui di cali, il mercato nazionale dell’edilizia si avvia alla ripresa: +1,1% nel 2015. Ad annunciarlo è il XXII Rapporto Cresme, presentato lo scorso 20 novembre a Milano in occasione della 78° conferenza Euroconstruct, che rivela segnali positivi per l’Italia in un contesto europeo di generale miglioramento. Mentre le costruzioni di nuovi edifici si prevedono ancora in diminuzione (-3,4%), sarà il comparto del recupero a trainare la domanda con un +3,5%. Il peso di questo settore (70%) sul valore totale del mercato (170 miliardi di euro) azzera l’andamento negativo del nuovo e determina la ripresa, una ripresa alla quale va aggiunto il dato positivo proveniente dalle opere pubbliche: sono soprattutto, ma non solo, i provvedimenti dell’ultimo governo a favorire una crescita di interventi da parte di enti che gestiscono infrastrutture. La ripresa di bandi e aggiudicazioni è prevista in aumento del 2% grazie alla minore rigidità del patto di stabilità e al via libera ai pagamenti da parte degli enti per le opere già eseguite alle imprese creditrici. La crescita di ordini per opere pubbliche arriva dopo otto anni di cali costanti dal 2005 al 2013, interrotti soltanto da un modesto +0,5% registrato nel 2007.

Cambiamento strutturale

L’apporto del mercato del recupero alla ripresa determinerà anche la struttura del mercato in generale del periodo 2015-2017 ed oltre: secondo gli analisti, infatti, rispetto al settore del nuovo, quello della riqualificazione richiede ed attiva competenze e specializzazioni allargate all’impiantistica, all’automazione, al controllo e gestione dell’energia; richiede strumenti finanziari differenti, ed anche progettazione e gestione immobiliare più evoluta. Dei 118 miliardi di valore del solo settore del recupero, ben 82 si riferiscono ad interventi su manutenzione straordinaria sugli immobili, mentre poco più di 36 per quella ordinaria. Le tecnologie digitali, anche e soprattutto nel mercato del recupero, avranno un ruolo tecnico ed economico di primo piano. Questi fattori incideranno sulla quantità e sulla qualità delle figure professionali dell’edilizia. Dal 2000 al 2010 il settore ha determinato il 56% della crescita occupazionale, ma fra 2011 e 2014 la crisi ha provocato l’80% della disoccupazione. Ci si attende quindi la crescita di profili tecnici differenti e con competenze più estese e trasversali.

Per maggiori informazioni www.cresme.it/iscrizione-euroconstruct.aspx