ospedali, istituti di cura – Cleveland Clinic Lou Ruvo Center for Brain Health è un centro per la salute mentale dedicato alla ricerca e alla cura di pazienti affetti da Alzheimer, Parkinson e più in generale disturbi della perdita di memoria.

L'edificio, inaugurato il 21 maggio 2011, sorge su un'area di 61 acri nei pressi di Symphony Park, all'angolo tra Grand Central Parkway e Bonneville Avenue, nella downtown di Las Vegas. La recente opera dello studio di progettazione Gehry and Partners declina, ancora una volta, i temi identificativi della poetica dell'architetto canadese: scomposizione geometrica, articolazione dei volumi, enfatizzazione dell'involucro di facciata e scelta di materiali espressivi.

Il progetto è stato studiato appositamente per potersi confrontare con una duplice sfida generata da un lato dal particolare contesto di riferimento e dall'altro dall'unicità del tema di progetto. In una Las Vegas iperbolica, costruita per stupire, città senza tempo quasi irreale il cui ritmo è scandito esclusivamente dal movimento di luci e insegne pubblicitarie, sembra difficile immaginare la possibile integrazione urbana di una clinica medica, la cui vocazione è la ricerca di serenità e tranquillità. Come ricorda lo stesso Gehry: "Mi hanno chiesto di fare qualcosa di unico a Las Vegas. E ciò è abbastanza difficile da fare, perché a Las Vegas c'è già ogni tipo di costruzione che si possa immaginare".

Di conseguenza, mentre alcuni progetti dell'architetto sono opere scultoree, il Ruvo Center è costruito sullo stretto connubio tra forma e funzione, divenendo icona della malattia mentale dei suoi pazienti, manifestando alla città il sottile e precario equilibrio della mente umana e sensibilizzando l'intera comunità. "In questo deserto, che tanto mi affascina, - dice Frank Gehry spiegando cosa lo ha spinto in questa avventura - ho voluto creare uno spazio che aiuti i pazienti a lottare. Le loro malattie disintegrano l'identità degli esseri umani". Tutto il progetto è quindi giocato sul susseguirsi di ambiguità e cambi di registro che ne rendono dinamica e mutevole la percezione.

INTERNI CONFORTEVOLI PER LA CURA DEI PAZIENTI
L'edificio, si compone di due parti principali: un'ala, collocata all'estremità settentrionale del complesso, è dedicata alle cure mediche e ospita quattro sale di neurodiagnostica, sedici stanze per esami generali, saloni per conferenze di ricercatori e salette per corsi riservati a familiari di malati e volontari, l'altra, posizionata al limite meridionale, è adibita a spazi ricreativi e accoglie un bar, sale lettura, una cucina di 300 m2, un piccolo museo della mente e un ambiente per eventi, il Life Activity Center. Oltre alla complessa articolazione volumetrica e compositiva delle facciate esterne, gli spazi interni sono stati studiati molto accuratamente per creare la giusta atmosfera di cura. Luce e colore sono le due componenti fondamentali: le molteplici finestre (199), visibili in facciata, contribuiscono a illuminare naturalmente gli ambienti conferendo un grande senso di tranquillità e serenità e offrendo viste panoramiche sul contesto e verso il cielo. I soffitti, molto alti quasi a perdita d'occhio, concorrono a smaterializzare l'involucro evitando un fastidioso senso di oppressione e chiusura. I corridoi sono stati progettati con percorsi leggermente curvilinei, in modo da rendere sempre nuovo e dinamico il passeggio eliminando profondi coni ottici e prospettive centrali che avrebbero potuto alimentare l'ansia nei pazienti. Tutto il centro è stato disegnato proprio con l'intento di rendere il meno traumatica possibile la permanenza dei pazienti nel nosocomio. I colori degli ambienti interni sono caldi e ricordano le tonalità del deserto circostante e dell'azzurro del cielo. "È un edificio con una propria personalità", è stato il commento dell'architetto, "che contribuirà a tenere alto il morale dei pazienti e dei lavoratori della struttura".

MANIFESTO ARCHITETTONICO
L'edificio è architettonicamente pensato come composto da due spazi tra loro estremamente diversi ma capaci di dare vita ad un insieme coerente e armonico. La clinica, sviluppata su quattro piani, è di impostazione razionale e si configura, nonostante non sia di immediata visibilità, come il fronte principale del complesso in cui sono collocati gli ingressi. La facciata è giocata sull'impiego di intonaco bianco e vetro ed è visivamente movimentata attraverso un composto gioco di volumi impilati che, in corrispondenza del progressivo salire verso il tetto, arretrano dal filo di facciata del piano terra. La geometria volumetrica è complessivamente convenzionale e rettilinea, se non per alcune eccentricità e rotazioni di volumi al quarto piano. Il Life Activity Center è, al contrario, un volume molto articolato e complesso dall'aspetto scultoreo, le cui facciate, in acciaio inossidabile, sembrano generate dall'incontro casuale di fogli sottilissimi di lamiera, piegata e incurvata sotto l'azione del proprio peso. Lo spazio rappresenta un forte segnale urbano e si rapporta con la città circostante non solo attraverso la morfologia di facciata, ma anche grazie alla funzione più pubblica e mondana che viene espressa dalla volontà di poter ospitare al suo interno eventi di vario genere, o di essere affittato a privati per feste, matrimoni e occasioni speciali. Il ricavato è devoluto per finanziare la ricerca del Centro Medico. Sulla scorta del successo ottenuto dal Guggenheim Museum di Bilbao, il cui valore architettonico ha costituito una risorsa economica per la città portuale trasformandola in ambita meta turistica, anche in questo caso la spettacolarità dell'edificio diviene strumento pubblicitario per raccogliere proventi a favore di attività di ricerca e cura. Come un Giano Bifronte, il complesso diviene un virtuoso strumento autonomo di autofinanziamento.

scheda progetto

Luogo: Las Vegas

Committente: Cleveland Clinic Lou Ruvo Center

Progettista: Gehry Partners LLP

Progetto strutture: Gehry Technologies