Un progetto di ristrutturazione e ampliamento di una storica casa colonica situata sulle colline della marca trevigiana. Appartenuto storicamente al ramo veneto della famiglia Brandolini d’Adda, il rustico è stato acquistato negli anni 70 dall’attuale proprietario che ha scelto di riqualificare la struttura con un progetto capace di valorizzare il proprio amore per l’arte e per il contesto circostante.

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L’edificio gode di un suggestivo panorama sulla campagna veneta ed era storicamente adibito a casa di campagna: il salotto del piano terra, infatti, così come si presenta ora, era originariamente occupato dalla stalla, mentre al piano superiore era collocato il fienile. L’ampio porticato sul retro è stato costruito in seconda battuta con la precisa intenzione di mantenere lo stesso linguaggio e forma del resto dell’abitazione, tanto da sembrare un’area originale della casa. Il portico frontale invece è stato mantenuto al suo stato originale. L’intervento di ristrutturazione ha riguardato in primis l’ala più grande, ovvero il piano terra, iniziato agli inizi dell’Ottocento, esteso al piano superiore agli inizi del Novecento. L’amore per l’arte del proprietario pervade e si respira in tutta la casa. Un interesse coltivato da sempre ma che dalle opere “classiche” del 600-700, ora maggiormente orientato verso l’arte contemporanea. Una dedizione cresciuta a tal punto da obbligare il proprietario a vendere e rinnovare parte delle opere classiche per lasciar fisicamente spazio a sculture e dipinti di artisti concettuali e moderni.

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Non ho mai acquistato un’opera d’arte pensando a come si sarebbe relazionata con l’arredamento della casa, perché un posto per un capolavoro si trova sempre”. Queste le parole del proprietario.
Le opere contemporanee hanno contribuito a dare una ventata di freschezza all’abitazione rispetto all’impostazione più austera originaria, profondamente improntata sullo stile classico, ampiamente testimoniato da arazzi, mobili d’epoca e travi in legno massiccio. Questi cambiamenti hanno avuto ripercussioni anche sulle modalità di utilizzo degli spazi. Mentre un tempo il camino del salotto con la sua funzione di riscaldamento era il fulcro della casa, simbolo dello stare insieme e del raccoglimento, ora assume un ruolo marginale, diventando esso stesso parte dell’arredamento. Casa e arte si evolvono insieme, nessuno dei due è un elemento statico, ragion per cui il proprietario è convinto che la casa tra una decina d’anni assumerà un volto ancora diverso.

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In questo contesto, le soluzioni Eclisse ad anta singola o ad anta doppia trovano spazio in diversi punti dell’abitazione sia come punti di accesso alle singole stanze sia come raccordo tra due ambienti di grandi dimensioni. Al piano superiore, un sistema scorrevole a scomparsa è stato curiosamente posizionato all’interno di un armadio e cela dietro di esso un minuscolo bagno di servizio. Analogamente, una porta filomuro Syntesis Line battente risulta completamente mimetizzata attraverso l’applicazione di una carta da parati che ricopre completamente la parete e cela un’altra area della casa. In entrambi i casi, l’idea del proprietario è stata quella di creare una sorta di passaggio segreto e accesso a locali nascosti. L’utilizzo di nuovi sistemi e tecnologie all’interno di questa struttura storica si inserisce in maniera sobria e discreta con il fine preciso di assecondare le esigenze del proprietario di creare aperture invisibili a prima vista ma perfettamente funzionali.

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