Nel cuore di Montmartre, tra le facciate teatrali dell’Élysée Montmartre e de Le Trianon, Policronica reinterpreta l’idea di ospitalità come atto di rigenerazione e di racconto. L’EM Hotel Paris, con le sue sedici camere – di cui quattro articolate su due livelli – si presenta come un rifugio intimo, quasi sospeso, dove la materia diventa protagonista di un racconto silenzioso.
L’edificio, abbandonato per anni, è stato interamente ripensato in chiave contemporanea da Julien Labrousse e dal suo team, che hanno scelto di affrontare il progetto come un esperimento integrale: ogni elemento, dal disegno degli arredi alla selezione dei materiali, è stato ideato e realizzato internamente, nel laboratorio di Fábrica Policronica in Portogallo.
Il filo conduttore è la materia, declinata in una grammatica di superfici tattili, essenze naturali e imperfezioni controllate. Pareti lasciate a vista, tappeti sabbia, tessuti bouclé color avorio e legni chiari creano un ambiente raccolto, quieto, che sembra respirare a un ritmo diverso rispetto al quartiere esterno. La luce filtra morbida sulle geometrie semplici dei mobili, disegnando ombre che evocano il tempo lento della lavorazione artigianale.
L’intero progetto è costruito attorno a un gesto tecnico e poetico: la valorizzazione dell’eucalipto, una specie spesso considerata marginale, trasformata qui in materiale nobile attraverso un processo di essiccazione a vuoto e a energia solare sviluppato dallo studio stesso. Questo approccio circolare, che riduce drasticamente i tempi di lavorazione e l’impatto ambientale, traduce la filosofia di Policronica in un atto concreto: "fare di più con meno, costruire bellezza a partire da ciò che esiste già".
Nell’EM Hotel Paris ogni scala – dall’architettura al dettaglio – è parte di un sistema coerente. Le maniglie, le lampade, le sedute, le boiserie sono pezzi unici, prodotti con le stesse mani che ne hanno concepito la forma. Nulla è standard, nulla è lasciato al caso: l’albergo si offre come un microcosmo di materia e memoria, dove il design si confonde con l’artigianato e la fabbrica con l’officina poetica.
In questo piccolo universo di legno, luce e silenzio, l’esperienza dell’ospite si trasforma in una percezione fisica dello spazio. La città resta fuori, come un’eco lontana.
"Con l’Elysée Montmartre Hotel, Policronica firma un progetto che supera la distinzione tra architettura e interior design: un lavoro di precisione e sensibilità che restituisce all’ospitalità urbana un senso di autenticità e profondità", dichiarano i progettisti.





