Partiranno tra poche settimane i lavori di riqualificazione dell'area dell'ex fabbrica Borletti, dopo la prima fase di demolizione e bonifica iniziata circa un anno fa. Il progetto di recupero è opera dello studio DFA Partners e punta a valorizzare un pezzo di storia della città, vero e proprio landmark architettonico milanese. L’edificio, infatti, è rappresentativo sia degli anni del boom economico, sia di quelli che seguirono la parabola industriale e produttiva dell’area e che segnarono la sua decadenza negli anni ’70.
L’ex Borletti è oggi un raro esempio, in centro città, di archeologia industriale di inizio novecento caratterizzato da uno stile eclettico ed ampie facciate liberty, dietro le quali, una volta, si producevano orologi, sveglie e macchine da cucire.
L’edificio, che domina un lato di piazza Carlo Irnerio e che affaccia su via Cecchi e via Costanza, era parte di un complesso industriale più esteso, nell’area una volta denominata Maddalena, e si componeva di una serie di edifici distribuiti sino a via Washington, negli anni passati oggetto di vari interventi di recupero. Si tratta, quindi, di un’importante pagina di storia milanese che, nell’ottica di un intervento progettuale consapevole, deve essere valorizzata e restituita alla città tenendo conto della sua identità linguistica legata all’immaginario collettivo sedimentato nella memoria del luogo.

Il progetto di riqualificazione di DFA Partners ha, infatti, i seguenti obiettivi: mantenere lo stile dell’immobile, nonostante l’assenza di vincolo monumentale; rafforzare l’identità dell’area attraverso rimandi linguistici/strutturali con gli edifici che lo circondano (tra cui il complesso adiacente, con affaccio su via Gessi, riqualificato negli anni ’80 dall’architetto Marco Zanuso); adottare pratiche di architettura sostenibile per conferire un’impronta green ed ecologica al nuovo edificio; il tutto in un’ampia visione di rilancio e potenziamento urbano del distretto.
Molti anni dopo l’intervento del mio maestro Marco Zanuso, ho l’onore di occuparmi di una porzione facente parte della storica fabbrica Fratelli Borletti - ha commentato l'architetto Daniele Fiori, fondatore e managing partner di DFA Partners -. Da un lato la Borletti è uno dei monumenti dell’industrializzazione milanese e dall’altra l’unico esempio di 'loft' Newyorkese in verticale a Milano. Si perché, il tanto abusato termine, nella nostra cultura è quasi sempre rappresentato esclusivamente dagli edifici orizzontali”.

DFA Partners, da tempo sostenitore della bioarchitettura e dei valori di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, ha formulato il progetto prevedendo l’utilizzo di un’importante quantità di alberi, piante, rampicanti, arbusti collocati nell’estesa corte interna, nei giardini e nei patii delle abitazioni, così come nei balconi privati, grazie alla consulenza di AG&P Greenscape, indicando così nella forestazione urbana il futuro della città con il chiaro intento di riduzione delle emissioni di CO2. Il progetto, su scala urbana, contribuirà al rafforzamento dell’identità del quartiere residenziale che si estende attorno a piazza Irnerio, un’area in continuo e crescente fermento, servita da mezzi pubblici con la nuova fermata linea Metro MM4 (in corso di realizzazione), a due passi dalla storica piazza Piemonte e dalla nuova corso Vercelli, da punti di interesse culturale, tra cinema e teatri, e attività commerciali, dalla ristorazione alla grande distribuzione.

L’intervento, che darà vita a un complesso residenziale denominato Washington Building, vede lo svuotamento del sito con mantenimento delle facciate di maggior valore architettonico e la ridistribuzione della volumetria che ripristina l’allineamento con gli edifici adiacenti. La struttura a “C” che si delinea è composta da alcuni piani piani fuori terra allineati su strada e due ulteriori piani arretrati a coronamento. I volumi aggiuntivi saranno connotati da una facciata razionalista, il cui modulo compositivo è un chiaro rimando alle geometrie delle facciate in mattoni del corpo storico originario, che vengono così mantenute, mentre il rivestimento in pietra adottato ha la funzione, stilisticamente, di dare vita a un legame materico con l’edificio che affaccia su via Gessi, ristrutturato da Marco Zanuso, facente anch’esso parte dell’ex sito industriale Fratelli Borletti.
L’architettura che ne deriva è un’operazione filologica che media tra il pre-esistente carattere industriale dell’edificio e il contesto in cui si trova, connotato da un chiaro carattere residenziale. L’assetto tipologico ha permesso la creazione di un’ampia corte interna che vedrà l’utilizzo di un importante quantità di alberi, piante ed essenze di vario genere: un polmone verde all’interno dell’edificio e un nuovo modo di formulare spazi residenziali che vede sempre più protagonisti sostenibilità e green.
Completano l’edificio tre piani interrati adibiti ad autorimessa mentre a piano terra, oltre agli spazi residenziali, sono previsti una serie di luoghi e servizi pensati apposta per gli abitanti: una sala polivalente a disposizione dei condomini, un locale delivery e un’area fitness. La consegna degli spazi abitativi è fissata per gennaio 2022.