Una nuova illuminazione per la Basilica di San Miniato al Monte a Firenze realizzata con tecnologia LED d’avanguardia da Exenia, azienda fiorentina del gruppo Lumenpulse. Exenia ha voluto donare una nuova luce all’importante architettura religiosa e ai tesori in essa custoditi finanziando per intero l’intervento.
Il delicato progetto, curato dal lighting designer Massimo Iarussi, è stato realizzato con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio e avviene nell’ambito delle celebrazioni del millenario della Basilica. Centoventi punti luminosi LED, ecologici e a basso consumo, che ridisegnano la Basilica esaltando elementi architettonici e affreschi.
L’opera nasce da un lungo e articolato dialogo tra i monaci della Basilica di San Miniato ed Exenia e dalla condivisione di un desiderio profondo di dare una nuova luce a un gioiello artistico e religioso così rappresentativo della città di Firenze.

Donare luce alla Basilica di San Miniato al Monte - commenta Dario Nistri, amministratore delegato Exenia -, per un’azienda come la nostra profondamente radicata nel territorio, è un grande motivo d’orgoglio. Era un nostro sogno far risplendere la bellezza della Basilica attraverso un intervento ambizioso, realizzato nel rispetto totale del monumento e affidato a un professionista conosciuto e apprezzato, specializzato nell’illuminazione di edifici storici. La sensibilità progettuale ci ha permesso di intervenire senza stravolgere l’identità del luogo, la tecnologia all’avanguardia del gruppo Lumenpulse è stata capace di illuminare lo spazio senza inquinarlo e il nostro approccio sartoriale ci ha permesso di realizzare prodotti su misura, studiati appositamente per questo luogo di culto“.
Siamo lieti di inaugurare un progetto che è stato capace di esaltare e sottolineare, con elegante discrezione, attraverso la luce, la bellezza artistica di San Miniato, le sue geometrie, i suoi simboli, gli elementi architettonici e gli affreschi - commenta padre Bernardo Gianni, priore dell’Abbazia di San Miniato -. Siamo lieti di poter festeggiare questo intervento insieme ai mille anni di San Miniato, che sono mille anni di parola ascoltata e pregata, mille anni di interrogativi, mille anni di ricerca, che non mancano di sottolineare, come fa l’illuminazione all’interno Basilica, la bellezza spirituale nella storia della nostra città”.

Il progetto della luce di Massimo Iarussi è basato sul completo rispetto dell’opera architettonica. “Mi piace ripetere, con un gioco di parole, che il lavoro di chi progetta luce, quando è davvero ben fatto, è destinato a rimanere nell’ombra - racconta il lighting designer -. Una buona illuminazione non deve imporsi con invadenza, deve piuttosto apparire connaturata agli spazi illuminati. Questo è stato particolarmente vero per questo progetto. Come era possibile anche soltanto pensare di aggiungere qualcosa alla bellezza di questo luogo? Bisognava piuttosto intervenire in punta di piedi, accompagnando il visitatore e aiutandolo a godere di tanta bellezza, mantenendo intatto il sapore del luogo, il senso di raccoglimento, la pace. Chi entrava nella Basilica, prima dell’intervento, era colpito dal contrasto fra la luce naturale esterna, talvolta accecante, e l’oscurità dell’interno che spesso impediva di godere della bellezza del luogo. E tuttavia, il buio fa parte di quella bellezza. Solo, andava declinato nel modo appropriato. Ecco, qui sta il nodo dell’intero progetto d’illuminazione: il rispetto del buio; il silenzio degli occhi”.
Ciò è stato possibile grazie all’impiego di prodotti Exenia ad alta tecnologia dedicati all’illuminazione degli ambienti storico museali. Da un lato apparecchi illuminanti miniaturizzati, con altissime prestazioni e finiture di colore le più vicine possibili alle superfici d’installazione, in grado di “scomparire” e non inquinare lo spazio, esaltando le diverse espressioni dell’arte senza minacciarne l’integrità. Dall’altro l’applicazione di una tecnologia innovativa brevetto del gruppo Lumenpulse che permette l’utilizzo dei vecchi impianti elettrici preesistenti per regolare ogni punto luce, rendendo superflui nuovi cablaggi, senza interventi invasivi e spese ulteriori.
Il progetto ha tenuto conto dell’epoca in cui la struttura è stata realizzata, dei successivi interventi, degli elementi architettonici di maggior rilievo, delle opere d’arte della Basilica e della luce naturale diurna. All’interno della Basilica l’illuminazione è stata graduata secondo precisi criteri gerarchici per enfatizzare gli elementi architettonici, gli affreschi e gli oggetti valorizzando l’armonia delle forme, la consistenza dei materiali, le opere e i simboli.
I fasci luminosi guidano lo sguardo verso il presbiterio e il catino absidale col suo meraviglioso mosaico, punto focale dell’architettura e fulcro della simbologia religiosa. Gli intarsi marmorei del pavimento, ricchi di riferimenti simbolici, sono illuminati zenitalmente da apparecchi fissati sulle capriate, realizzati su disegno - a evocare le lanterne tradizionali - e dotati di ottiche di precisione per far risaltare con nettezza ciascuna delle formelle. Il nuovo impianto d'illuminazione è governato da un sistema di controllo digitale, completamente configurabile, con possibilità di scelte d’illuminazione infinite poiché ogni prodotto è gestito singolarmente. Per semplificare l’utilizzo delle configurazioni di luce e per garantire il massimo risparmio energetico, sono stati predisposti alcuni scenari d’illuminazione standard corrispondenti alle cerimonie ricorrenti della liturgia religiosa.
Gli scenari liturgici messi in opera partono da uno scenario diurno a basso consumo per arrivare a quelli più complessi di cerimonie solenni o concerti durante i quali la luce è regolata d’intensità e orientata dove serve.
Scenari luminosi differenziati ritmano l’intensa vita quotidiana della Basilica: accompagnano i frati nel loro raccoglimento, orientano turisti e visitatori, accolgono i fedeli e li seguono nelle funzioni, esaltano il tripudio nei momenti di festa.