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Autore testo e disegno: Lorenzo Taddei Pardelli
Il tessuto in fibra al carbonio viene utilizzato in caso di rinforzi strutturali da applicare esternamente a travi o pilastri in cemento armato, ma anche per murature o strutture in legno.
La fibra di carbonio lavora come rinforzo alle sollecitazioni di flessione o taglio, con la possibilità di seguire anche geometrie complesse delle superfici quali curve, angoli e raccordi.
Ulteriori vantaggi sono: la facilità di applicazione, la totale assenza di corrosione grazie
a una resistenza agli agenti chimici, ambientali ed atmosferici, il peso del materiale assai relativo rispetto alla elevata resistenza, l'ottima proprietà di resistenza a fatica e la possibilità di orientare le fibre resistenti secondo le proprie esigenze progettuali; nonché la possibilità di cerchiare qualsiasi pilastro.
Affinché la fibra di carbonio sia utilizzabile, è necessario che la superficie su cui si va ad applicarla sia piana e regolare, con irregolarità al massimo di 1 mm.
Per applicare la fibra dunque è necessario colmare le irregolarità del calcestruzzo con malte da riparazioni, stendere successivamente l'adesivo servendosi di una spatola ed entro e non oltre il tempo di applicazione dell'adesivo, applicare la lamina sulla superficie in calcestruzzo.
Successivamente tramite l'ausilio di un rullo è necessario comprimere il laminato sul supporto ed eliminare poi l'adesivo epossidico in eccedenza fuoriuscito dai lati della lamina.
Dopo l'indurimento deve essere misurata la resistenza di adesione.
Le caratteristiche di tipo di fibra di carbonio ad alta resistenza, sono le seguenti:
Orientamento delle fibre: 0° (unidirezionali).
Larghezza del tessuto: 610 mm.
Peso del tessuto: 230 g/mq.
Spessore di progetto del tessuto: 0,13 mm (basato sull'area totale delle fibre di carbonio).
Resistenza a trazione delle fibre: 3500 N/mmq.
Modulo elastico a trazione delle fibre: 230
Deformazione a rottura: 1,5%.
Fonte testo:
CD-ROM Sika Software: 'Rinforzi strutturali con materiali compositi'
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