news dalle aziende – L’ex raffineria IP ubicata a La Spezia in via Fontevivo, è oggi oggetto di una delle più vaste bonifiche di terreno e falda eseguite in Italia.

Inquadramento idrogeologico del sito
L'area si sviluppa lungo la valle dei torrenti Cappelletto e Quaresima; la morfologia originaria del sito è stata profondamente modificata da sbancamenti e riporti che hanno formato una struttura a gradoni dove sono stati installati i differenti insediamenti produttivi (es. la zona Nord è stata incisa per le modifiche effettuate con la realizzazione di grossi serbatoi, che hanno portato all'attuale struttura a terrazzamenti, con quote più elevate rispetto a quelle originarie). La struttura geologica dell'area determina una circolazione idrica di difficile ricostruzione e definizione. La zona è infatti interessata da strati di riporto estremamente permeabili, posizionati sopra materiali alluvionali a bassa permeabilità, a loro volta sovrastanti uno strato roccioso permeabile esclusivamente attraverso eventuali elementi di debolezza strutturale (giunti e linee di fratturazione). Le acque sono dunque, in minima parte, confinate all'interno degli strati poco permeabili e caratterizzate quindi da un movimento molto lento, mentre la maggior parte della circolazione idrica avviene durante i fenomeni meteorici. Non si può quindi sostenere l'esistenza di una vera e propria falda superficiale, bensì di una circolazione idrica sub-superficiale, peraltro di modesta rilevanza, fortemente influenzata da condizioni locali che ne possono compromettere la continuità, determinando anche zone di ristagno. A complicazione dello stato del sottosuolo sono diffusamente presenti strutture interrate (basamenti, muri di contenimento, condotte, ecc.) che contribuiscono notevolmente all'eterogeneità del sistema.

La Bonifica
Il progetto di bonifica prevede il risanamento del terreno per lotti, denominati subdistretti, secondo un programma che tiene conto sia delle caratteristiche ambientali delle diverse aree sia del piano di sviluppo previsto per i singoli subdistretti.
La bonifica dell'area in esame è stata organizzata mediante un programma a scalare in due fasi:
Fase 1: Subdistretto 3 e area di pertinenza della Variante Aurelia;
Fase 2: Altri subdistretti
Considerate la tipologia e l'entità della contaminazione dei suoli in esame, le caratteristiche granulometriche e fisiche dei terreni e gli obiettivi di bonifica da raggiungere, il progetto di Bonifica del 2005 prevedeva l'applicazione delle seguenti tipologie di intervento, ritenute idonee per la bonifica dei suoli dell'area in esame:
- Landfarming;
- SoilWashing;
- Desorbimento Termico;
- Conferimento in idonei impianti di smaltimento/recupero esterno;
Le scelte aziendali hanno portato a valutare il contesto sociale e le difficoltà che alcune metodologie potevano comportare nel territorio: per tale motivo si è scelto di non realizzare il desorbitore termico. Di seguito si riporta una descrizione delle modalità operative e delle scelte tecniche per permettere la realizzazione della bonifica.

Scavo terreni
Lo scavo totale ad oggi previsto è di circa 400.000 mc (calcolati in banco) di terreno al fine di rimuovere le situazioni di contaminazione riscontrate in fase di caratterizzazione ambientale. Le attività di scavo sono effettuate nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro, utilizzando idonee attrezzature per il movimento terra e confinando opportunamente le aree interessate dagli scavi, mediante idonea recinzione provvisoria di cantiere. Le attività di scavo interesseranno materiale contaminato da idrocarburi; sono pertanto adottate tutte le procedure ed i dispositivi di protezione individuale per la protezione dei lavoratori, secondo quanto previsto dal Piano di Sicurezza e Coordinamento e dalla Normativa vigente. La problematica delle operazioni di scavo è legata alla presenza di emissioni odorigene. La prima valutazione è stato il controllo della pericolosità delle emissioni stesse, attraverso analisi chimica dei vapori emessi. Le analisi sono state eseguite in contraddittorio con ARPA e Istituto Superiore della Sanità: i risultati hanno evidenziato la sicurezza sanitaria dell'operazione. Al fine di eliminare (o minimizzare) il disagio dovuto alla presenza di odori molesti, si è provveduto allo sviluppo di scavo con FOG-Cannon: si tratta di cannoni nebulizzatori in grado di irrorare per distanze di circa 150 m acqua con sostanze deodorizzanti in grado di abbattere gli odori.

Metodologie di bonifica
La suddivisione dei terreni tra le diverse tecnologie di trattamento on-site (Landfarming, e Soilwashing) sono effettuati in corso d'opera sulla base dei seguenti criteri: - stato qualitativo effettivo dei terreni oggetto di scavo (livello e natura della contaminazione); - caratteristiche fisiche dei terreni oggetto di trattamento; - tempistica di completamento delle attività di bonifica.

Land Farming
Il Land Farming on site è la tecnica di decontaminazione applicabile a terreni inquinati da idrocarburi. Il principio alla base di tale tecnica è quello di incentivare i naturali processi di biodegradazione in atto nei terreni fornendo, in condizioni controllate, nutrienti, umidità ed ossigeno nelle quantità ritenute ottimali per coadiuvare le attività degli organismi microbici. Il terreno viene steso sull'area di trattamento ed irrorato regolarmente per mantenere il giusto grado di umidità e viene inoltre additivato con fertilizzante biocompatibile, per fornire un adeguato supporto nutritivo alla flora batterica, responsabile della biodegradazione dei prodotti idrocarburici contenuti nel terreno. Il Land Farming, in questa interpretazione classica, è stato implementato sulla base delle specifiche esperienze maturate sul sito con lo sviluppo e miglioramento di alcune delle sue fasi critiche. Il rivoltamento del terreno, eseguito solitamente con l'utilizzo di un mezzo meccanico che procedeva volta per volta al rovesciamento con la benna di piccole porzioni di terreno, è stato sviluppato con l'introduzione di un macchinario volta cumuli normalmente utilizzato per tutt'altri scopi. Questo innovativo sistema di rivoltamento garantisce infatti la reale movimentazione di tutto il corpo del terreno senza tralasciare alcuna zolla. La possibilità di movimentare il terreno costantemente, e senza soluzione di continuità, si traduce anche in un maggior grado di ossigenazione ed in una proporzionale maggior crescita dei batteri. Con ulteriori studi ed analisi di laboratorio, è stato inoltre sviluppato un inoculo "sito specifico", per favorire la bio attenuazione naturale. Lo studio dell'inoculo, partito dalla componente batterica presente nel terreno, ha portato alla scelta di sviluppare i batteri autoctoni favorendone la crescita con attivatori. La logica operativa prevede in primo luogo, la stesura del terreno in modo opportuno a consentire l'intervento del macchinario volta cumuli; segue poi la fase di inoculo e l'immediato rivoltamento del terreno. In funzione dei controlli analitici intermedi, si effettuano uno o due rivoltamenti a settimana, fino al termine di un ciclo. Segue poi la fase di campionamento del terreno, eseguita in contraddittorio con gli enti di controllo, per verificare e certificare il raggiungimento dei limiti tabellari previsti.

Soil Washing
Il trattamento mediante tecnologia Soil Washing ha l'obiettivo di eliminare i contaminanti contenuti nel terreno con il lavaggio dello stesso per rendere idonee al recupero e riutilizzo le frazioni pulite (sabbia, ghiaia, ciottoli) sia in ambito residenziale sia in ambito industriale. Scopo del trattamento è trasferire i contaminanti alla sola frazione limo-argillosa del terreno, riducendo drasticamente, in questo modo, le quantità da smaltire in discarica rispetto alla totalità del materiale di partenza. Attraverso il lavaggio del terreno le parti a granulometria più fine sono trascinate dal flusso dell'acqua, e con un sistema di separazione meccanica, l'inquinante viene trasferito a questa parte limo-argillosa. Quest'ultima viene poi ri-addensata in due fasi successive, prima per decantazione naturale e poi con pressatura meccanica. A valle di tale fase, il materiale, ormai consistentemente disidratato e ridotto in volume, può essere collocato in discarica o avviato ad ulteriori trattamenti. La potenzialità massima di ricezione di questo impianto è di circa 90 ton/h di materiale inquinato in ingresso. A parità di tempo, la massa di materiale inquinato che è possibile trattare è inversamente proporzionale sia alla percentuale di inquinante sia alla percentuale di frazione limo-argillosa presente nel terreno da trattare. La calibratura di questi parametri ha rappresentato una fase assai critica ed impegnativa sia in termini di tempo sia di sperimentazione, poiché si è dovuto tenere conto delle specificità del sito. Questo sforzo ha permesso però di ottenere risultati ottimali, nettamente superiori alla media. L'impianto è in buona parte costituito da moduli trasportabili collegati tra loro elettricamente e idraulicamente, mentre il decantatore, per le sue dimensioni, è montato in opera.

Acque sotterranee

Sulla base dello stato idrochimico delle acque sotterranee e della particolare idrogeologia del sito, è stato realizzato un intervento di messa in sicurezza e bonifica delle acque sotterranee, strutturato secondo un sistema di messa in sicurezza e bonifica mediante la realizzazione di trincee drenanti e pozzi di emungimento collettati con un impianto di trattamento acque.

Monitoraggi e analisi di controllo
L'area è sottoposta a monitoraggi continui per il controllo della qualità dell'aria. Si effettua inoltre un monitoraggio periodico della falda con campionamenti dei piezometri. Tutte le attività di scavo e trattamento dei terreni terminano solo dopo un controllo analitico eseguito in contraddittorio con ARPAL.

Conclusioni
Le operazioni di bonifica hanno evidenziato la necessità di accorgimenti “sito specifici” per permettere il raggiungimento degli obbiettivi. In tal senso si deve considerare lo studio sulle emissioni odorigene: dopo un fase di verifica del reale pericolo per la salute pubblica (inesistente), si è approcciata una tecnica di scavo efficace per abbattere il più possibile le emissioni odorigene. Le difficoltà operative nello sviluppo delle metodiche di bonifiche hanno portato al miglioramento delle tecniche previste: a titolo di esempio si cita lo sviluppo del landfarming a fronte di un danno (incendio) verificatosi sull'impianto soil washing. Il trattamento land farming, per necessità di mantenere ritmi di trattamento adeguati all'impresa, ha subito notevoli modifiche che hanno permesso di dimezzare i tempi di degradazione (da 4 a 2 mesi). Si sottolinea anche la scelta di sperimentare: la durata medio-lunga del cantiere stesso ha suggerito agli scriventi di portare avanti alcune sperimentazioni al fine di migliorare e/o testare tecnologie di bonifica innovative.

scheda azienda

Nome: General Smontaggi Spa

Indirizzo: Viale dell'Industria, 5

Città: San Pietro Mosezzo

Cap: 28060

Provincia: NO

Regione: Piemonte

Telefono: 0321 468734

Fax: 0321 468648

Web: www.generalsmontaggi.com