Oltre agli aspetti legati all’utilizzo di tecniche costruttive antiche e alla presenza di possibili problematiche di carattere strutturale, gli interventi di restauro su edifici storici presuppongono di necessità anche l’utilizzo di materiali compatibili con quelli originali ma che siano allo stesso tempo in grado di offrire le massime garanzie anche sotto il profilo prestazionale. È proprio questo il contesto operativo affrontato nei lavori che hanno interessato la copertura e il prospetto di facciata principale della Basilica di Santa Maria Maggiore di Nicosia, in provincia di Enna, che ha visto tra i protagonisti le soluzioni Gras Calce per il restauro di edifici storici e di particolare valore architettonico.

La basilica di Santa Maria Maggiore sorge su una rupe che domina l'abitato di Nicosia ed è stata ricostruita nel 1767 dopo che la precedente chiesa di Santa Maria La Scala, edificata nel XII secolo, andò distrutta nella grande frana del 1757. Un decennio dopo, su progetto dell’architetto catanese Giuseppe Serafini, iniziarono i lavori di ricostruzione del nuovo edificio sacro, che si conclusero nel 1904. Il prospetto della chiesa in stile barocco è incompiuto, e insiste su un limitato sagrato accessibile mediante una scalinata in pietra. La facciata, ripartita su due ordini, è animata da tre aperture in corrispondenza delle navate, tra cui spicca un portale tardo barocco finemente scolpito, sormontato da una grande finestra rettangolare e affiancato da due ingressi minori. All’interno, la basilica evidenzia un impianto a tre navate inframezzate da arcate a tutto sesto su pilastri cruciformi e transetto aggettante; una grande cupola su pennacchi di raccordo a un tamburo ottagonale si erge sulla crociera del transetto, mentre la copertura è a volta a botte nella navata centrale e a cupolette ribassate nelle navate laterali.

Sia la sezione incompiuta del prospetto di facciata, realizzata in pietra e calce, che la copertura principale evidenziavano diffusi fenomeni di degrado, il cui contenimento e recupero era reso ulteriormente complesso dalla natura dei materiali originali e dalle particolarità della costruzione, che richiedevano di conseguenza l’utilizzo di tecniche di intervento e soluzioni compatibili con le preesistenze sia dal punto di vista funzionale che estetico. Il progetto è stato elaborato dagli architetti Antonino Renda e Saverio Renda del Laboratorio per l’Archi­tettura Storica S.T.P. srl di Palermo.
I lavori, affidati all’impresa Italcostruzioni del Gruppo Fiscella di Nicosia, sono stati preceduti da una campagna di indagine volta a definire con precisione lo stato di conservazione della basilica per poi individuare le tecniche di intervento e i materiali più appropriati per la loro esecuzione. La scelta dell’impresa è in particolare caduta su una delle soluzioni messe a punto da Gras Calce per questi specifici ambiti di applicazione, la malta naturale per muratura e intonaco a base di calce idraulica naturale NHL Malta Antica.

Malta Antica è specificamente formulato per la realizzazione di intonaci esterni e interni, anche con valenza architettonica e cromatica, interventi di riparazione tipo scuci-cuci, interventi di ripristino localizzati, intonaci per il restauro, intonaci fortemente traspiranti e come malta da muratura per mattoni in argilla, laterizi, tufo e pietre naturali, specifico per contesti di bioedilizia. Impastabile sia a mano che in betoniera, il prodotto presenta una elevata lavo­rabilità e modalità di applicazione particolarmente semplici. Dopo avere oppor­tunamente preparato la superficie di posa, l’applicazione può essere effettuata indifferentemente a mano o a macchina in spessori fino a 3 cm in caso di in­tonaco o 2 cm in caso di posa di mattoni o pietre come nel cantiere di Nicosia.