Gruppo Grigolin rappresenta una realtà multipla e sfaccettata, un’unione di aziende specializzate nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni, dalla progettazione, alla produzione, alla messa in opera, che si avvale delle specifiche competenze di ognuno per rispondere alle diverse esigenze del progetto. Uno dei settori in forte crescita è quello legato alle infrastrutture: strade e autostrade, ponti, raccordi, sia in fase di nuova costruzione sia in caso di ampliamenti e manutenzioni.
Ne abbiamo parlato con Roberto Grigolin, Amministratore delegato del Gruppo.
La forza del Gruppo è proprio la diversificazione delle competenze che garantisce la fornitura completa dell’infrastruttura, dagli studi preliminari, ai lavori di preparazione del sito fino alla costruzione dell’opera” racconta Roberto Grigolin. “Il Gruppo comprende al suo interno diversi siti da cui vengono estratte e lavorate le materie prime per la produzione dei calcestruzzi preconfezionati, dei conglomerati bituminosi e prodotti per le finiture, ma anche le competenze, le tecnologie e i mezzi d’opera per la preparazione del terreno e degli scavi, la posa dei diversi strati fino alla finitura superficiale”.
Per ciascuna di queste attività il Gruppo fa ricorso a propri laboratori interni, in grado sia di verificare costantemente la corrispondenza qualitativa dei prodotti alle specifiche di capitolato richieste sia di intraprendere studi e ricerche nel campo dell’innovazione.
Inoltre - prosegue - tramite l’impresa Brussi Costruzioni, facente parte del Gruppo, sono state realizzate importanti opere di consolidamento di viadotti, prima fra tutte il rinforzo strutturale del viadotto Colle Isarco sull’Autostrada del Brennero, e altre opere di complessa conformazione, come quelle realizzate lungo la viabilità di accesso alla Macroisola fra Mestre e Venezia”.

Fase di realizzazione in notturna della galleria artificiale in calcestruzzo armato

L’intervento sulla viabilità di accesso alla Macroisola che collegherà Mestre, Venezia e Porto Marghera progettato e coordinato da F&M Ingegneria è un progetto articolato e complesso, in che misura il gruppo Grigolin ha partecipato?
Il complesso progetto stradale (dell’importo complessivo di circa 16 milioni di euro) prevede la realizzazione di diverse opere in fasi differenti. Tre le opere principali:
• un viadotto a quattro corsie realizzato su quattro campate della lunghezza complessiva di 158 m, in struttura mista calcestruzzo e carpenteria metallica in acciaio Corten, che sovrappassa un’ampia rotatoria che collega la S.R. 11 con la Zona Industriale di Marghera;
• una galleria artificiale della lunghezza di circa 40 m realizzata in calcestruzzo armato con l’impalcato in calcestruzzo precompresso, sul quale trova spazio la rotatoria sopraelevata che permette il collegamento della S.R.11 con il sovrappasso ferroviario esistente e da qui il rapido accesso al centro di Mestre;
• due rampe di innesto alla rotatoria sopraelevata per il traffico in direzione Mestre - Venezia, realizzate con fondazioni ed elevazioni in calcestruzzo armato e impalcato in conci in carpenteria metallica in Corten e soletta in calcestruzzo.
Tutte le opere, data la natura del terreno, poggiano su sottofondazioni profonde, costituite da pali gettati in opera e da colonne di terreno consolidato tipo jet-grouting. Il gruppo, oltre a eseguire le opere di scavo, di demolizione e di trasporto di materiale da conferire a discarica, si è occupato di fornire il calcestruzzo per circa 14.000 mc, il tondino per calcestruzzo armato per circa 1.800.000 kg, il calcestruzzo per la realizzazione delle colonne di terreno consolidato e i conglomerati bituminosi necessari alla pavimentazione di circa 35.000 mq. L’impresa Brussi Costruzioni ha provveduto alla posa in opera dei calcestruzzi, oltre a realizzare tutte le opere civili propedeutiche alla esecuzione degli impianti idraulici ed elettrici; di particolare difficoltà è stata la realizzazione di tutti i sottoservizi, preservando quelli esistenti in una zona così altamente servita da molti enti gestori.

Come si è svolto in cantiere? Come sono state organizzate le diverse fasi per garantire comunque il collegamento con Venezia?
L’impresa ha dovuto operare cercando di recare il minor disagio possibile al notevole flusso veicolare presente; per fare ciò è stata costretta a eseguire i lavori su molteplici fasi che garantissero pressoché costantemente l’utilizzo di quattro corsie, due per ogni senso di marcia. Dato che le nuove opere erano ubicate prevalentemente sullo stesso sedime della via di traffico esistente, è stato necessario spostare più volte il traffico su nuove piste, garantendo sempre le necessarie caratteristiche di transitabilità in sicurezza e secondo quanto prescritto dal codice della strada. Questo ha reso il processo produttivo molto più difficoltoso e ha comportato tempi di realizzazione maggiori rispetto a situazioni con opere realizzate in assenza di traffico.

L'esiguo spazio del cantiere ha reso necessario impiegare gru di sollevamento di grande portata

Quale la porzione più interessante e complessa all’interno del tracciato e perché?
Di particolare interesse sono state le otto fasi di varo degli altrettanti cassoni in carpenteria metallica costituenti il viadotto principale. Vista la vicinanza con la rete ferroviaria e la conseguente necessità di eseguire le operazioni di varo in assenza di traffico ferroviario, per le quattro campate lato ferrovia è stato necessario intervenire in orario notturno e impiegare gru di sollevamento di grande portata, considerando anche agli esigui spazi di manovra consentiti dall’area di cantiere. Inoltre, per la campata con luce da 50 m sono state utilizzate contemporaneamente due gru con portata di 500 e 250 tonnellate. Tecnicamente interessante è stata anche la costruzione delle due rampe in conci in carpenteria metallica, con un andamento plano-altimetrico sia longitudinale che trasversale del tutto inconsueto.

Il varo di uno degli otto cassoni in carpenteria metallica del viadotto principale

Il viadotto in acciaio a quattro campate ha comportato una progettazione e una realizzazione complessa sia in termini di dettagli tecnici strutturali sia di logistica di cantiere. Quali le principali fasi della sua costruzione?
La progettazione del viadotto principale è stata effettuata creando diversi modelli atti a identificare le condizioni principali di costruzione e di applicazione dei carichi per un sistema a struttura mista acciaio/calcestruzzo. Il montaggio è avvenuto preassemblando a terra, in posizione fissa, ciascun cassone relativo a una campata, completo degli sbalzi, dei monconi per i traversi intermedi e di un traverso di pila intero. Una volta pronto, il cassone è stato trasportato mediante carrelloni gommati in prossimità del punto di posa, sollevato e messo in opera mediante gru. La campata è stata poi completata con la posa del secondo cassone e con la solidarizzazione con quello affiancato, in corrispondenza dei traversi. Una volta completato il varo degli otto cassoni, sono state poste in opera le predalles in calcestruzzo, che hanno costituito un piano continuo su cui eseguire il getto della soletta in calcestruzzo armato. Eseguita l’impermeabilizzazione della superficie e la posa del conglomerato bituminoso, il viadotto è stato collaudato mediante numerose configurazioni di carico che hanno generato sia situazioni di carico globalmente eccentrico (una carreggiata caricata) sia di carico centrato.

La realizzazione del viadotto principale a fianco del tracciato ferroviario

Cantieri di tale complessità prevedono un’attenzione particolare al dettaglio, sia in senso tecnico costruttivo sia in merito alla scelta dei materiali. Quali soluzioni specifiche sono state approntate?
L’impresa ha fatto ricorso a tecnici altamente specializzati in grado sia di garantire il pieno rispetto plano-altimetrico delle opere, con strumentazione topografica a elevata risposta tecnologica, sia di programmare le diverse fasi lavorative approvvigionando i materiali e modulando la forza lavoro, in relazione alla possibilità di sviluppare la produzione consentita dal cantiere, anche in relazione alle molteplici interferenze logistiche, di traffico e di impiantistica presenti sul sedime. È stato pertanto necessario rapportarsi in modo costante con gli Enti Gestori non solo per eseguire interventi coordinati, ma anche per definire, di concerto con la Direzione Lavori, i materiali specifici da adottare.

Macchinari al lavoro per il completamento del manto stradale