Un grande progetto in una location particolarmente interessante. I nuovi uffici Holcom, a Beirut in Libano, sono il frutto di un sistema architettonico situato in un luogo fortemente identitario, curato in ogni dettaglio funzionale ed estetico. La progettazione ha visto la collaborazione di due brand del gruppo Lombardini22: L22 per il disegno architettonico e la direzione artistica, e DEGW per lo space planning e l’interior design.
L’headquarter Holcom rappresenta l’immagine solida della compagnia e, situato nella parte orientale della città di Beirut, tra Corniche Pierre Gemayel e Rue Emile Lahoud, apre un doppio sguardo sulla metropoli e le alture circostanti. Composto da sette livelli fuori terra, l’edificio sorge in un’area in piena riqualificazione. Esso nasce dall’idea di unire nello stesso contesto più di 20 società appartenenti alla holding. Esteso su una superficie di 35.000 metri quadri, può accogliere fino a 1.000 persone e diverse organizzazioni contemporaneamente. Il progetto ha puntato su diversi fattori: l’equilibrio tra valorizzazione delle superfici e massima vivibilità degli spazi (aree verdi, terrazzi, luoghi comuni, uffici, parcheggi, conferenze); gestione razionale dei flussi interni ed esterni; ottimizzazione di tutti gli aspetti energetici e ambientali; flessibilità degli spazi interni (space planning e scelte architettoniche); rappresentatività architettonica capace di un dialogo aperto tra modernità e tradizione.
L’edificio si presenta con un primo, forte segno caratterizzante: la facciata, interfaccia di mediazione tra modernità e tradizione figurativa dell’area culturale in cui sorge il complesso. Costituita da una griglia metallica ed elementi cromati, uniti in moduli eterogenei che, insieme, creano un effetto ‘random’, la schermatura dona unità a tutto il corpo dell’edificio. La doppia pelle dell’edificio è stata progettata secondo due sistemi: un curtain wall vetrato e continuo, posizionato a venti centimetri oltre il bordo di soletta per permettere il posizionamento di una fascia di coibentazione termica e acustica, e una schermatura esterna. La pelle esterna crea un pattern dinamico che stempera la massa dell’edificio e conferisce unità alla sua articolazione volumetrica.
Flessibilità e tecnologia sono la chiave di volta del business concept. Le sottrazioni e tripartizioni dei volumi, oltre a dare luminosità e vivibilità allo spazio interno, definiscono anche i flussi pubblici e privati, in un sistema in cui spazi di lavoro e di relazione sono allo stesso tempo distinti e comunicanti a ogni piano. I nuclei di supporto sono il tessuto connettivo delle diverse funzioni aziendali. Uno schema che ha permesso layout di piano lineari ed efficienti, organizzati sul modulo funzionale di 1,5 metri che ordina tutti gli elementi in un sistema coerente e flessibile, dalla facciata al pavimento sopraelevato, fino al controsoffitto che segue e accompagna il modulo con una struttura a telaio multifunzionale la quale ospita partizioni in vetro, corpi illuminanti e altre componenti (aerazione, tende, barriere acustiche) tutte riposizionabili. Lo stesso principio di flessibilità nel tempo ha governato lo stacking plan, mirato a valorizzare tutti gli spazi dell’edificio, dai mezzanini con aree ufficio a quelle aree la cui profondità di piano possa adattarsi a parcheggi, depositi o nuove funzioni di supporto.
Accurati movimenti volumetrici hanno dato vita a un edificio con patii interni, pozzi di luce e integrazione nell’architettura di elementi naturali (vegetazione mediterranea, vasche d’acqua), anche per equilibrare i tassi di umidità. Di grande rilevanza il progetto del verde: 3 chiostrine contenenti piante di bamboo alte 10 metri, 5 alberi di 8 metri a far ombra nelle due terrazze, 18 alberi a ricreare il precedente muro di confine, un bosco di agrumi di 500 metri quadri composto da 65 piante di 5 differenti specie, e un muro vegetale di 90 metri quadri al piano terra di fronte all’ingresso delle lobby principali. Questi impatti di verde, percepibili da ogni piano e da ogni blocco dell’edificio, creano un’atmosfera rilassante e sensibile, senz’altro unica rispetto al circondario, composto prevalentemente da un edificato industriale o da riqualificare.
Lombardini22, con questo progetto, è finalista ai MIPIM Awards, che si svolgono a Cannes dal 15 al 18 marzo, presso l’omonima fiera internazionale dedicata al real estate.