La ricerca di una sempre maggiore indipendenza energetica è più che mai attuale. Il caro bollette si aggiunge a considerazioni legate alla necessità di ridurre le emissioni per non continuare a pesare negativamente sul climate change. La scelta di installare un impianto geotermico domestico, nei casi in cui si presentino le condizioni geologiche per poterlo fare, è sicuramente vincente, se si vuole contenere l’impatto ambientale. Per rendere la propria casa indipendente nella produzione di energia elettrica e di calore, la soluzione migliore è infatti la combinazione tra una pompa di calore geotermica che lavori in parallelo con un impianto fotovoltaico.
A Ozzano Monferrato, tra le colline della provincia di Alessandria, sorge una casa indipendente di 200 metri quadri sulla quale è stato effettuato di recente un intervento di riqualificazione: il vecchio impianto, costituito da una caldaia a condensazione a gas naturale e da un impianto solare termico di bassa resa per la produzione di ACS, si era infatti dimostrato poco efficiente e particolarmente energivoro. All’interno l’impianto era a pavimento radiante, con l’integrazione nei bagni di due termoarredi gestiti ad alta temperatura su richiesta. L’impianto non era suddiviso in zone, ma esisteva un’unica suddivisione tra zona giorno e zona notte, rispettivamente al piano terra e al primo piano.

Su specifica richiesta del cliente, è stato realizzato un impianto in pompa di calore con sonde geotermiche, con l’installazione di una pompa di calore Hoval UltraSource T comfort (8). Per soddisfare la richiesta di scambio termico sono stati realizzati due pozzi geotermici a 4 sonde della lunghezza di 100 m cad. Qui, per motivi di spazio, si è deciso di utilizzare un solo serbatoio di accumulo per acqua tecnica con integrazione solare e serpentina interna per la produzione di ACS istantanea. Lo stesso impianto è stato dotato di sistema “freecooling” per il raffrescamento estivo. A supporto dell’impianto termico sono stati installati anche un impianto fotovoltaico di maggior potenza rispetto al precedente, abbinato a un sistema di accumulo di energia elettrica. Hoval Ultrasource T comfort (8) è una pompa di calore terra/acqua o acqua/acqua studiata per essere installata all'interno della casa, particolarmente adatta per strutture mono e bifamiliari, nelle nuove costruzioni come nelle riqualificazioni. UltraSource T riscalda e produce acqua calda sanitaria. Nella versione Compact, inoltre, è integrato un accumulo di acqua calda.

 

Nel caso di questo impianto, la termoregolazione e la gestione digitale pompa di calore Hoval sono risultate fondamentali per permettere l’utilizzo di una pompa di calore così piccola e di un solo serbatoio tecnico che riuscisse a soddisfare sia la richiesta sanitaria (compreso il riempimento di una vasca da bagno) sia il riscaldamento in contemporanea.
La gestione delle zone - commenta Alberto Ferrara titolare della FG Impianti - che ha supervisionato l’installazione - è stata concepita a temperatura scorrevole senza attenuazione notturna, le sonde interne e il tracciamento dei grafici forniti da Hoval sono stati essenziali per comprendere l’andamento dei circuiti e ottimizzare le funzioni. Le tre sonde nell’accumulo, nelle mandate dell’impianto e nei ritorni hanno permesso di ottimizzare l’efficienza dell'impianto, pur effettuando un paio di modifiche all’impianto e inserendo degli automatismi in più”.

Hoval Digital consente di seguire il funzionamento dell’impianto nel tempo e di agire eventualmente, se necessario, con opportuni interventi correttivi. Il gestore tecnico, in questo modo, diventa una figura poliedrica, una sorta di “ottimizzatore" che si prende cura dell'efficientamento dell'impianto energetico in tempo reale e continuo, si assicura che il valore dell'impianto venga mantenuto nel tempo e offre un servizio di manutenzione che va ben oltre quella ordinaria e consente così di ottenere un maggior risparmio. Con un'attenta gestione dell'impianto è, infatti, possibile un energy management più efficace.
Un altro plus che offre Hoval Digital al professionista “ottimizzatore” dell’impianto è la possibilità di accedere a un prezioso archivio di dati per effettuare analisi storiche sul suo funzionamento e sui relativi trend. Anche in questo senso Hoval Digital si rivela un utile strumento nelle mani di progettisti e manutentori, perché consente di analizzare per esempio i consumi stagionali, valutare gli eventuali margini di miglioramento nella gestione dell’impianto o verificare se le prestazioni dell’impianto rispecchiano le scelte progettuali.
Così attraverso la telegestione e il monitoraggio delle temperature dei circuiti, si è potuto notare che in alcuni momenti l’impianto perdeva grossi carichi termici dovuti a modalità errate di gestione delle pompe e/o di alcuni collegamenti. “Negli impianti - conclude Ferrara - si trascurano sempre le dispersioni per conduzione o moti convettivi naturali che si generano negli accumuli. Essendo lo schema di impianto abbastanza complicato per via dell’uso di un solo accumulo tecnico, solo l’analisi delle temperature nelle varie fasi di lavoro ha permesso di capire ed evitare dispersioni inutili. Quando si utilizzano potenze ridotte, tutte le accortezze permettono non solo di rendere efficiente l’impianto, ma anche di farlo funzionare a dovere”.
L’integrazione della pompa di calore in un contesto di efficientamento energetico, con produzione e accumulo di energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici ha portato a indubbi vantaggi di risparmio energetico. A questo si sommano i vantaggi derivanti dall’installazione di collettori solari molto efficienti che integrano la produzione di calore in accumulo e quindi fruibile sia come ACS che come acqua tecnica.