Un modello innovativo di abitare, inclusivo, aperto e attrattivo: questa sarà la nuova veste del Complesso Roverella di Cesena. Politecnica, una delle principali società italiane specializzata in progettazione integrata di architettura, ingegneria e urbanistica, insieme allo studio De Gayardon Bureau di Cesena e a Studio Mattioli di Bologna, parteciperà attivamente al progetto di trasformazione urbana del complesso, nato come monastero ed evolutosi come centro di supporto alla comunità locale.
L’obiettivo dell'intervento, che prenderà il via in queste settimane per terminare nel 2026, è di dar vita a un modello innovativo di abitare, in grado di promuovere l'inclusione sociale in città grazie alla sua natura aperta e pienamente integrata nel sistema urbano del centro storico. Il palazzo sarà luogo di un articolato sistema di attività aperte a tutta la comunità, a tutte le fasce della popolazione dove i più giovani possano vivere momenti di svago e condivisione e le categorie più vulnerabili possano continuare a trovare supporto, uno spazio di incontro multiculturale e intergenerazionale.

La riqualificazione abbraccia una varietà di spazi multifunzionali, compreso un ristorante con caffetteria, un centro interculturale e sale polivalenti, tutti aperti alla comunità. Includerà soluzioni di co-housing, residenze sociali e un centro di accoglienza notturno, concepiti per stimolare l'interazione sociale e favorire attività benefiche per gli abitanti.
La strategia di progettazione si basa su tre principi chiave: la creazione di ambienti distinti in ciascuna corte, l'abolizione delle divisioni tra giardino e percorsi per migliorare l'accessibilità e l'utilizzo degli spazi, e l'impiego simbolico della vegetazione per distinguere gli ambienti e richiamare la storia del palazzo.

La storia di Palazzo Roverella è intrisa di passato e trasformazioni: ad oggi conta una superficie di 7.961 mq, completamente attraversabile e permeabile grazie alle diverse aperture sulle vie che lo circondano, ma storicamente concepito come una grande barriera. Il progetto è pensato per riportare l’edificio alla completa integrazione con il tessuto urbano accogliendo ai piani terra attività pubbliche di alto impatto e spazi di aggregazione come il ristorante e caffetteria da 70 posti e le corti verdi attraverso una mixité di funzioni, dalla cultura alla ristorazione ai servizi di prossimità. Ai piani superiori troveranno invece sede 22 residenze sociali di varia metratura e un co-housing composto da diversi spazi comuni e 7 alloggi, tutti ristrutturati e isolati termicamente. L’intervento di ristrutturazione sull’intero palazzo poi ha fatto sì che il centro di accoglienza notturno, che attualmente vi trova sede, ampli il numero di posti letto portandoli a 31 con camere tutte dotate di bagno privato e affaccio.

Il complesso di Palazzo Roverella comprende anche la ex chiesa del Santo Spirito che, grazie a interventi mirati per lo più a livello impiantistico attraverso l'inserimento di un nuovo sistema di riscaldamento e raffreddamento e di miglioramento acustico, potrà ospitare fino a 100 persone per eventi di diversa natura durante tutto l’arco dell’anno.
Il progetto, infine, ha tenuto sempre in considerazione l’accessibilità di tutte le parti di edificio andando quindi a posizionare nuovi ascensori per rendere accessibili i diversi piani e prevedendo spazi e residenze prive di barriere architettoniche.

Il progetto di rigenerazione di Palazzo Roverella è stato sviluppato, in parallelo alla progettazione tecnica, attraverso un processo partecipativo che ha visto la collaborazione con diverse parti interessate, compresi rappresentanti delle istituzioni locali, esperti del settore e membri della comunità per la definizione dei desiderata e, successivamente, una co-progettazione degli spazi accompagnata da workshop sulle diverse tematiche. Questo processo partecipativo ha permesso di progettare un’opera che risponde davvero alle esigenze della comunità e nei prossimi mesi si darà avvio, a un confronto con la cittadinanza, attori locali pubblici e privati e del Terzo Settore per costruire insieme all’amministrazione e ad ASP forme di partnership durature che accompagnino e portino avanti le azioni e attività per il futuro del Roverella.
Il progettista Alessandro Uras di Politecnica ha dichiarato: "Questo progetto rappresenta un'imponente opportunità per trasformare un importante patrimonio storico-architettonico di Cesena in un luogo inclusivo e sostenibile. Progettarlo insieme a chi ha potuto indagare e conoscere i bisogni reali dei cittadini ci permetterà di rispettarne la storia e al contempo trasformarlo in uno spazio a misura di comunità” .

Nel contesto dell'ambizioso progetto di rigenerazione di Palazzo Roverella, l'attenzione alla sostenibilità sarà una priorità fondamentale. Nel processo di ristrutturazione sono stati adottati criteri chiari per preservare il valore storico dell'edificio, considerando la complessa rete di vincoli e interferenze al suo interno. È stato pianificato l'isolamento termico delle facciate mediante l'installazione di pannellature interne e sono state previste diverse tipologie di impianti in base all'uso specifico dei locali.
Un aspetto rilevante della strategia di sostenibilità adottata riguarda l'uso di fonti di energia pulita: la geotermia sarà impiegata per soddisfare una parte significativa delle esigenze termiche dell'edificio, grazie all'installazione di un campo di sonde geotermiche nelle corti interne. Inoltre, sulla copertura dell'edificio saranno installati due impianti fotovoltaici destinati a generare energia elettrica.