Urbanistica – L'impianto sportivo La Balastera, ideato da Francisco Mangado, si apre a usi "civili" e ridisegna il profilo del comune castigliano.

La realizzazione di stadi polifunzionali e dalla forte valenza iconica ormai non è solo prerogativa di opere legate ai grandi eventi sportivi. La necessità di dotare le città di spazi per la “rappresentazione”, destinati ad accogliere grandi masse, ha fatto sì che la tipologia dello stadio trovasse nuovi significati e soprattutto fosse occasione di ridiscussione e organizzazione di aree urbane.

La Balastera: non solo calcio
È il caso Palencia, città di 80.000 abitanti della comunità castigliana in Spagna, dove il nuovo stadio La Balastera, progettato da Francisco Mangado, si inserisce in un'area periferica ridisegnandone il profilo e le dinamiche. Il progetto parte dal presupposto che lo stadio, più che un edificio, sia un elemento infrastrutturale e debba ospitare altre funzioni che gli consentano di recuperare un ruolo civile. Nel processo di densificazione della città contemporanea è, infatti, impensabile che un edificio che richiede tanta superficie, come quella necessaria ad un campo calcio, sia utilizzato solo in occasione di eventi sportivi. Per questo Francisco Mangado ha pensato a quello che chiama un “container di sogni”, uno spazio per la collettività che interagisce con la città sia figurativamente che per le funzioni che ospita. Il progetto prevede uffici sul perimetro e altre funzioni pubbliche al piano terra, tutte disegnate come una grande vetrina urbana con accesso diretto dalla strada. All'interno lo stadio risulta un grande “vuoto della sorpresa”, dove oltre al calcio è possibile assistere ad una ampia varietà di spettacoli pubblici. Il contesto in cui si inserisce lo stadio Balastera, un'area a destinazione residenziale, ha reso ancor più necessaria la riconoscibilità dell'edificio e della sua funzione.

Un'architettura minimalista
Piuttosto che optare per le soluzioni strutturalistiche e futuristiche proprie di questa tipologia architettonica, Francisco Mangado, in linea con una tendenza iberica minimalista in fatto di stadi, ha progettato una scatola delle meraviglie in cui la struttura è celata da un velo metallico. Un rivestimento in maglia di alluminio che crea un piacevole dialogo di prospettive tra interno ed esterno. Disposto su tre ordini, come le gradinate interne, il tessuto metallico presenta un effetto di plissettatura che crea vibranti giochi di luce e ombra ed è interrotto da ampie vetrate solo in corrispondenza dei foyer. Questa pelle contribuisce all'obiettivo di trasformare lo stadio in un edificio per la città che, nonostante le sue grandi dimensioni, arriva ad integrarsi con il contesto. La trasparenza del suo rivestimento, infatti, lascia intravedere la vita che scorre al suo interno ed in particolare di notte ne rimanda luci e colori.

Una struttura funzionale

Elemento di maggior iconicità dell'edificio sono le torri per l'illuminazione notturna del campo, realizzate con una struttura di acciaio e rivestite di pannelli traslucidi di resina termoindurita. Una volta accese, possono essere viste da diversi chilometri di distanza stabilendo un dialogo nel paesaggio urbano con la cattedrale di Palencia. A tutte queste valenze concettuali, lo stadio La Balastera unisce una serie di soluzioni funzionali che rispondono alle esigenze di sicurezza necessarie in un edificio destinato all'accoglienza di grandi masse. Tutti gli accessi pubblici, identificabili grazie alle trasparenze e a dei giochi grafici semplici ed intuitivi, sono accessibili direttamente dalla strada. Due rampe dalla pendenza lieve, collocate sui lati corti della scatola metallica e chiaramente leggibili attraverso le vetrate del piano terra, individuano gli ingressi principali al campo di calcio. I percorsi per raggiungere le gradinate sono tutti collocati sul perimetro dell'edificio in modo da permettere, in caso di emergenza, una più rapida e sicura evacuazione dell'edificio. Un doppio sistema di circolazione, inoltre, consente lo svolgimento delle diverse attività contemporaneamente, quella legata agli uffici e quella al campo sportivo, consentendo anche un maggior controllo dei flussi di utenti all'interno dell'edificio.

Visibilità e comfort per gli spettatori
Sul campo l'atmosfera è raccolta, l'assenza di piste per l'atletica e la conseguente vicinanza degli spalti al manto erboso, garantiscono un'ottima visibilità. Interessante anche la soluzione adottata per lo spazio dedicato ai media che sta assumendo un ruolo sempre più di peso tra i criteri di progettazione degli stadi. In questo caso, sistemati in dei box vetrati e perfettamente isolati sotto la copertura, godono di una linea visiva corretta. Inoltre, in notturna, la luce diffusa dalle torri in modo calibrato consente di non avere angoli d'ombra sul campo, caratteristica necessaria per delle buone riprese televisive. Il comfort degli spettatori, infine, è garantito dalla leggera copertura perimetrale, anch'essa metallica, che protegge gli spalti dal sole e dalla pioggia, illuminandosi di notte attraverso dei dischi fluorescenti.