Il progetto architettonico del nuovo showroom di Agostini Group, sia volumetrico che edilizio, è stato realizzato dallo studio AICA di Padova che segue l’azienda nello sviluppo di tutto il comparto immobiliare-produttivo. L’incarico di progettare gli spazi interni dedicati allo showroom è stato assegnato allo Studio Driusso, in seguito alla gara annunciata dall’azienda.
Abbiamo partecipato - racconta l’architetto Roberto Driusso - al concorso a invito bandito dal Gruppo Agostini, e, grazie alla nostra proposta, ci è stato affidato l’incarico che, in sostanza, prevede l’allestimento di un grande showroom di 1.200 mq e la creazione di un museo d’impresa di circa 200 mq. Per quanto riguarda l’allestimento dello showroom vero e proprio che occuperà tutto il piano terra, dove in precedenza c’erano parti della fabbrica, il nostro progetto prevede il rifacimento delle coperture con una struttura lignea molto particolare in legno lamellare e con pilastri su cui in particolare siamo andati a lavorare con l’allestimento per trasformarli in una sorta di alberi che sostengono la copertura lignea. Le problematiche di uno spazio destinato a showroom sono soprattutto l’acustica e l’illuminazione. Nel caso specifico c’era una struttura preesistente, un classico capannone industriale con pilastri prefabbricati in c.a. con sezione importante, che poteva rappresentare motivi di disturbo nel progetto. Così abbiamo reinterpretato i pilastri sotto forma di alberi e utilizzati rivestendo i lati con una pannellatura acustica in legno, rendendoli una presenza meno inquietante. A coronamento, abbiamo sviluppato una fioriera che è anche un punto luce che consente di illuminare verso l’alto i rami, dei puntoni in legno che vanno sulle travi della copertura, e un’illuminazione radente verso il basso. In alto saranno inserite delle piante, e lo stesso concetto di verde lo abbiamo utilizzato su alcune pareti con licheni che non hanno manutenzione poiché si mantengono con luce e umidità dell’ambiente. Queste pareti hanno anche una funzione acustica e riequilibrano le grandi altezze.

All’interno abbiamo pensato a uno showroom molto dinamico. Ci siamo un po’ ispirati a un concetto di allestimento fieristico piuttosto che di showroom classico e statico. All’interno di questa area poiché Agostini Group produce e commercializza varie tipologie di serramenti abbiamo previsto una sequenza di stand espositivi. La maggior parte dell’area espositiva si sviluppa, quindi, in una serie di spazi modulari dove sono esposti i diversi prodotti e grazie al concetto fieristico è possibile rinnovare l’esposizione in modo rapido, andando a modificare alcune parti senza dover cambiare l’intero layout. Al centro, una piazza che raccoglie parti comuni, con sedute, una reception, l’area destinata alla sosta dei bambini, un piccolo ristoro”.
Qui grazie a sistemi di proiezione sarà possibile presentare prodotti particolari, fare eventi o musica. Un luogo centrale e dinamico che di volta in volta si presta a diversi utilizzi. Altro elemento particolare inserito è la sala conferenze, elemento di cerniera tra il livello terra dello showroom e il soppalco. Tramite la sala conferenze è, infatti, possibile accedere con una scala interna al soppalco. La sala conferenze, realizzata a gradonate, sarà completamente insonorizzata e si trova sulla parte di fondo dello showroom. I materiali proposti sono fonoassorbenti e sono in grado di far percepire immediatamente la sensibilità dell’azienda all’utilizzo dei materiali. Nel soppalco è sviluppata una zona di svago, una lounge area con diverse possibili funzioni, un coffee bar con tavoli e separé con piccole sale complemento per riunioni. Dal soppalco è possibile anche entrare nell’area museale e nel vano scale. Tutti gli elementi sono, infatti, interconnessi. Uno spazio che non sarà solo lo showroom per i prodotti di Agostini Group, ma vuol essere uno spazio destinato ad aprirsi al territorio circostante con manifestazioni, eventi ed esposizioni temporanee.
Poiché come studio di architettura - prosegue l’arch. Driusso - siamo abituati a prendere l’oggetto a 360°, ci interessa molto il rapporto interno-esterno, la visibilità, l’illuminazione. Penso sia stata apprezzata questa nostra visione un po’ più ampia rispetto alla progettazione del solo spazio espositivo.”
Lo Studio Driusso conosceva già Agostini Group a livello di prodotto, per aver utilizzato i suoi serramenti nei propri lavori, “Non avevamo rapporti di lavoro diretto con Agostini Group ma solo come fornitore. È stata una bella conoscenza e abbiamo trovato subito il giusto feeling”.

L’idea progettuale - spiega l’arch. Driusso - è stata quella di allestire il museo proprio nella torre, una struttura svettante sul resto dell’edificio. Questa torre altro non era che una sorta di landmark per segnare la presenza dell’azienda a chi percorre la tangenziale e serviva da collegamento tra il piano dello show room in basso e il piano uffici che si trova all’ultimo piano della costruzione. Nella nostra proposta, nonostante le differenti proporzioni, il concetto è quello che ritroviamo nel Guggenheim Museum di Wright, dove la galleria espositiva forma una dolce spirale che sale dal piano terra fino alla cima dell'edificio. Qui il collegamento verticale, tutto vetrato verso il lato nord, diventa sede espositiva  ben visibile dall’autostrada e si sviluppa su vari piani con doppie altezze. Si entra dal piano terra con la classica presentazione del museo, poi si prende l’ascensore. Si sale all’ultimo livello dove tra l’altro di gode di una vista notevole e si percorrono le scale in discesa visitando i vari livelli dell’esposizione museale”.
Il progetto “Museo Agostini - La finestra racconta” nasce per realizzare nell’Area Metropolitana di Venezia un vero e proprio museo d’impresa legato all’attività produttiva: luogo di memoria culturale collettiva, oltre che vetrina del brand heritage di Agostini Group che vanta una storia di oltre 60 anni nel settore del serramento ed è testimone non solo di una tradizione produttiva di successo e d’eccellenza, ma anche di storie di vite di donne e uomini che si sono intrecciate con quella del territorio veneziano e veneto, dove hanno avuto origine. Testimoniando la volontà di creare un collegamento tra passato e presente, tra ciò che “si è stati e si è fatto” e ciò che “si è e si fa”, tra memoria storica e attualità, il Museo si pone tre principali obiettivi: rappresentare un media complementare rispetto ai tipici strumenti di comunicazione; influenzare anche l’area della comunicazione interna, essendo parte della cultura aziendale; divenire una fonte d’ispirazione per designer e per i responsabili marketing nello sviluppo di nuovi prodotti. Il Museo, visto come strumento di comunicazione interna, è destinato a custodire la memoria della coscienza che l’impresa ha nel suo esistere e nell’influenzare le realtà circostanti, caratterizzandosi come fonte e parte della cultura stessa.