La scatola di cristallo, Studio m12AD, Corato

©Massimo Di Terlizzi

L’azienda pugliese Menoventi, specializzata nella distribuzione di alimenti surgelati di alta qualità nel canale commerciale di pasticceria, bar e panificazione, aveva la necessità di trasformare un grande capannone industriale nel proprio quartier generale: l’obiettivo doveva essere la creazione di un luogo che accogliesse clienti e fornitori e che rispecchiasse standard qualitativi d’eccellenza, criteri alla base della cultura aziendale. I committenti hanno deciso di rivolgersi allo Studio m12AD, guidato dall’architetto Michelangelo Olivieri.

©Massimo Di Terlizzi

Il team ha sviluppato il progetto della nuova Menoventi partendo dall’elemento “ghiaccio”, dalla sua purezza e trasparenza. Sono stati così ridefiniti gli spazi interni del capannone, immaginando una sorta di “scatola nella scatola”: lasciando inalterato il fabbricato originario, è stato scelto di porre all’interno di esso una struttura autoportante in acciaio, che si sviluppasse in altezza. Questa scatola trasparente, accoglie sala riunioni, uffici e reception.

Tutta la superficie, basata su un elegante pavimento in rovere, è divisa da pareti in cartongesso dalle superfici altamente riflettenti, mentre il perimetro degli stessi uffici, così come le porte, sono del tutto trasparenti. Lo sguardo è libero di spaziare tra interni ed esterni. Attraverso l’elemento vetro, Michelangelo Olivieri ha sapientemente abbinato a necessità tecniche, una scelta di grande impatto estetico. Il capannone infatti, sprovvisto di affacci e aperture verso l’esterno, non avrebbe fornito la giusta illuminazione alla zona uffici. Il vetro, unito al candore dei muri invece, dona immensa luce e freschezza agli ambienti, e pone in contatto visivo le differenti zone, dando la possibilità di monitorare costantemente i processi produttivi.

©Massimo Di Terlizzi

Alla scatola di vetro si accede attraverso il livello zero dello stabile, tramite un ingresso che funge da front office. Sullo stesso livello si trovano anche i servizi igienici e gli spogliatoi per il personale. Un pavimento in resina si contrappone alle pareti bianche ed ai rivestimenti in teak delle boiseries.
La scala a sbalzo, in lamiera presso-piegata e successivamente rivestita in rovere, mette in relazione i due livelli della struttura, e funge da elemento di collegamento con la pavimentazione.

La scelta del legno è l’elemento ossimorico del progetto: il calore del teak e del rovere si pone in netta contrapposizione con il rigore e la pulizia del vetro e del bianco, nonché con la funzione dell’azienda: quella di fornire prodotti sottozero. Le superfici vetrate, insieme al bianco e alla lucentezza del metallo completano il quadro del sito, offrendo lo stesso tipo di riflessi osservabili sulla superficie di un ghiacciaio.
Il progetto è stato ideato seguendo i dettami dell’ecosostenibilità: sono state infatti istallate soluzioni illuminotecniche a Led di forte impatto visivo, ma caratterizzate dal minimo dispendio energetico.

©Massimo Di Terlizzi

Come sempre m12 AD ha curato i dettagli utilizzando raffinate soluzioni di ebanisteria, trasformando nicchie, rientranze e spazi altrimenti inutilizzabili in elementi contenitori o arredativi. I corpi illuminanti e l’arredo sono stati commissionati su disegno e realizzati rispettivamente in opera e a mano.