Marmi e pietre – Nel 2008 sono aumentate del 12% le esportazioni del settore per il nostro paese

La situazione congiunturale non impedisce all'impiantistica italiana per marmi e pietre di soddisfare un'ampia domanda internazionale. Anche nel 2008, l'export di macchine ha progredito del 12% in volume, pur con una flessione di circa due punti in valore; e soprattutto, ha raggiunto 120 destinazioni di tutto il pianeta, con una maggioranza relativa in Europa.
È un segnale importante, perché dimostra che l'apprezzamento per fattori come qualità, rendimento, sicurezza e servizio, tipici delle macchine italiane, continua a distinguere la domanda mondiale, nonostante la forte crescita di produzioni concorrenti.

Export italiano: chi sale
Altre fonti hanno evidenziato un calo sia pure contenuto dell'export, anche in volume. In questo caso, il ventaglio distributivo è stato esteso, peraltro, ai beni di consumo quotidiano, in particolare agli utensili (abrasivi, dischi, lame), che diversamente dalle macchine hanno registrato diminuzioni delle vendite all'estero.
Quindici paesi hanno acquistato macchine italiane per oltre dieci milioni di euro. Tra di essi, figurano quasi tutti i maggiori protagonisti del settore lapideo mondiale, guidati da India, Stati Uniti, Russia ed Egitto. Nell'elenco dei maggiori acquirenti non mancano, peraltro, paesi relativamente minori come Arabia Saudita, Marocco ed Emirati: questi ultimi hanno registrato l'aumento più vistoso (+400%).

Export italiano: chi scende
Nei confronti dell'anno precedente, flessioni variamente accentuate si sono avute, oltre che negli Stati Uniti, in Spagna, Regno Unito e Francia, a conferma delle difficoltà manifestate dall'Europa lapidea; ma anche in Turchia e Iran, dove gli investimenti sono diminuiti e dove la concorrenza locale è particolarmente avvertita.
Si deve evidenziare la scomparsa della Cina dalle posizioni importanti. Questo paese figurava in testa alla graduatoria dell'import di macchine italiane per marmi e pietre, mentre oggi è sceso nelle retrovie, nonostante il primato indiscusso raggiunto nell'escavazione e nella trasformazione. In effetti, il prodotto tecnologico locale è diventato padrone del mercato cinese e di quelli strettamente contigui, confermando che l'avanzamento della Cina è stato assai rapido anche nella meccanica dei materiali da costruzione.

Un riferimento per la qualità
Tuttavia, l'export italiano ha mantenuto bene le posizioni mondiali, sebbene la sua quota distributiva si sia ridotta e si sia dovuto compiere qualche sacrificio di prezzo.
Le oscillazioni della domanda di tecnologia lapidea possono essere rilevanti, ma quando si tratta di scegliere la qualità, il riferimento all'Italia è sempre prioritario. L'assunto vale per tutte le macchine, in modo particolare per quelle ad alto contenuto computerizzato, che hanno permesso di rivoluzionare i processi di laboratorio in chiave di produttività e sicurezza e, nello stesso tempo, di facilità di manutenzione e rispetto per l'ambiente.