Essendo innovatori e pensatori lungimiranti, tendiamo a essere ottimisti riguardo all’intelligenza artificiale. Tuttavia, riconosciamo anche i suoi limiti.
Per noi l’AI è un ulteriore strumento nell’arsenale dell’architetto. Come per ogni nuova tecnologia, dobbiamo attraversare le diverse fasi dell’Hype Cycle di Gartner: il picco delle aspettative esagerate, la fossa della disillusione, poi la salita dell’illuminazione per raggiungere infine l’altopiano della produttività. È qui che per noi diventa interessante, quando impariamo a integrarla nei flussi di lavoro e ad adattarla alle nostre esigenze, intenzioni ed etica progettuale. Per questo motivo, nel nostro ufficio, abbiamo cercato di moderare le aspettative e smussare le fasi di disillusione per arrivare più velocemente alle fasi successive, quelle della produttività.
Modelli di diffusione
Stiamo cercando di implementare strumenti di intelligenza artificiale in tutte le fasi del processo di progettazione. Per i modelli di diffusione, abbiamo identificato nove applicazioni principali:
- AI Brainstorming
- AI Super Pinterest / Moodboards
- AI Refiner
- AI Collage Design
- AI Massing
- AI Materialization
- AI Ambiance
- AI Rendering
- AI Customizing
Per quanto riguarda l’ultimo punto, stiamo sperimentando la creazione di flussi di lavoro personalizzati in base alle esigenze di ciascun progetto. Analogamente, stiamo perfezionando modelli di diffusione come l’addestramento LoRa per dotarli dei nostri stili e concept.
Stiamo assistendo a un cambiamento paradigmatico in cui l’intelligenza artificiale faciliterà il dialogo tra uomo e macchina in tutti gli aspetti della creazione e dell’ideazione.
Grandi modelli linguistici
L’applicazione più evidente dell’intelligenza artificiale è l’aumento della produttività. I grandi modelli linguistici stanno già mostrando segnali che l’AI ci consentirà di essere più produttivi. Possono diventare una sorta di super-assistenti per programmare e organizzare il nostro tempo in modo fluido attraverso il nostro input più elementare: la parola. Col progredire della tecnologia, questo tipo di utilizzo diventerà sempre più efficace nelle organizzazioni multipiattaforma. Il ruolo del Project Manager potrebbe evolversi ulteriormente in termini di competenze trasversali, come garantire la soddisfazione di tutti gli stakeholder, mentre all’intelligenza artificiale verrebbero demandati i compiti più umili come l’organizzazione, la preparazione di e-mail, la realizzazione di disegni costruttivi o la redazione dei verbali di una riunione. Naturalmente, avremo ancora bisogno di persone che rivedano e correggano criticamente il lavoro svolto dall’AI.
Il futuro della scienza dei materiali
L’intelligenza artificiale ha il potenziale per passare in rassegna milioni di opzioni attraverso “gemelli digitali” e simulazioni.
Sarebbe bello vedere più innovazioni nei materiali per il settore edile, come ad esempio un calcestruzzo migliore e meno fragile o che produca minori emissioni di CO2. Nella tecnologia dei materiali potremo assistere a progressi ancora più interessanti, che oggi non possiamo nemmeno immaginare.
In questa nuova era, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per dotare tutti noi di strumenti che ci consentano non solo di aumentare l’efficienza, ma anche di promuovere la creatività, per progettare e costruire edifici ancora migliori e più intelligenti.
Images: MVRDV Collage LORA