©Tomasz Majewski

Un edificio che si inchina al maestoso scenario naturale che lo circonda, un atto di elegante riverenza nei confronti di una città che ha fatto della sostenibilità un punto di forza. È il Museo Munch, o Munchmuseet, a Oslo, dove il lascito dell’artista norvegese Edvard Munch ha trovato nuova casa. Le opere del pittore espressionista, ovvero 1.100 dipinti, 4.500 disegni e acquerelli, 18.000 grafiche, 6.000 libri, ma anche lettere e altri documenti, conservati nel precedente museo aperto nel 1963, sono ora custoditi ed esposti in questo palazzo di 13 piani e 26.300 mq, uno dei più grandi musei al mondo dedicati a un singolo artista e nuovo punto di riferimento architettonico della capitale norvegese.

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Il monumentale Munchmuseet che si affaccia proprio sul fiordo di Oslo e che caratterizza lo skyline della città è stato progettato dallo studio spagnolo di architettura Estudio Herreros fondato da Juan Herreros e Jens Richter in collaborazione con lo studio norvegese LPO Arkitekter e si presenta con una struttura imponente, un’alta torre di 60 m d’altezza inclinata di venti gradi verso il lungomare della baia di Bjørvika, rivestita da pannelli ondulati di alluminio riciclato forato che offrono vari gradi di trasparenza e creano una percezione quasi evanescente dell'edificio che reagisce agli stimoli del clima e delle diverse condizioni di luce della città secondo i giorni e le stagioni, mentre la facciata è stata pensata per schermare e riflettere i raggi solari al fine di mantenere una temperatura stabile all’interno delle sale.

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La sostenibilità ambientale ed energetica ha determinato molte scelte architettoniche, come l’emissione che il complesso produce, ovvero meno della metà di quella di altre strutture analoghe. L’ingresso alla torre è anticipato da un corpo basso che accoglie i visitatori e li accompagna in un percorso ascendente, che passa dallo spazio pubblico coperto e dalla lobby che ospita ristoranti e bar, sale per usi ricreativi, commerciali e culturali alle sale espositive, fino alle terrazze del tetto, offrendo parallelamente la scoperta dell’eredità artistica di Edvard Munch e una magnifica visuale con gli strati storici della città di Oslo.

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Gli ambienti interni del Munchmuseet sono stati suddivisi quindi in due zone: una parte statica con una struttura in cemento armato studiata per accogliere le opere d’arte con specifiche caratteristiche di luce e umidità e una zona dinamica nella quale i visitatori si spostano per salire da un piano al successivo e possono godere della vista sulla baia grazie all’ampia facciata vetrata. Il concept progettuale era proprio quella di realizzare un centro artistico destinato alle attività di grandi e piccini, che fungesse da legante tra l’arte del grande pittore norvegese e l’area urbana circostante. Il concept illuminotecnico della struttura museale, parte integrante nello sviluppo del concetto di sostenibilità, è stato curato da Multiconsult, società di consulenza nel settore delle costruzioni e architettura, che ha scelto gli apparecchi L&L Luce&Light per illuminare parte dell’edificio all’interno e all’esterno.

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Il progetto luce ha aiutato a definire l’identità degli spazi e a creare l’atmosfera necessaria per la fruizione degli ambienti del museo, grazie ai profili lineari SNACK 1.3 36W, scelti nella versione con ottica stretta 10°, 4000K e nella speciale finitura nera, fissati a soffitto tramite staffe e posizionati in linea continua per ottenere un’illuminazione radente delle alte pareti della struttura, un effetto luminoso che contribuisce a dare verticalità all’ambiente. Altri apparecchi L&L sono stati previsti per la terrazza aperta: gli incassi uplight da esterno LITUS 1.6 2.5W, 4000K, con ottica diffusa, incassati nel pavimento in legno alla base della vetrata segnalano il lato più esterno, mentre i profili lineari RIVER WALL 2.0 40W, 4000K, con ottica ellittica 10°x40° e con staffe, nella versione speciale con finitura grigia, illuminano dall’alto verso il basso le zone di accesso alla terrazza.

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