La forma archetipica della casa come richiamo alla familiarità e allo spirito di comunità, questa l’idea alla base del progetto, rivista in chiave contemporanea enfatizzando il radicamento e il rapporto con il territorio. La costruzione del Centro socio sanitario di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, si inserisce nel quadro delle azioni volte al ripristino delle attività sociali, dei servizi e delle relazioni umane a seguito degli eventi sismici che hanno interessato il territorio del comune.

Un volume leggero rivestito in alluminio graffato con finitura effetto corten, che ospita le funzioni sanitarie, poggia su un solido basamento rivestito in pietra locale, un piano seminterrato che ospita gli spazi accessori, e si protende a sbalzo con un “cannocchiale” che inquadra la Rocca di Arquata, simbolo dell’identità del territorio.

 

Il piano seminterrato ha una struttura continua in cemento armato ed estende i setti laterali oltre la larghezza del piano per controllare le quote e le pendenze che caratterizzano il territorio. Il volume superiore è costruito con una struttura a secco in legno tipo platform frame. L’accesso al poliambulatorio, sul fronte nord, è segnato da un profondo taglio del fronte, che interessa anche la copertura, e che crea uno spazio esterno protetto. L’impianto funzionale prevede che il piano seminterrato, accessibile dalla strada provinciale a sud, sia destinato ad accogliere i mezzi di pronto intervento e uno spazio adibito a magazzino/locale tecnico. Il piano rialzato, al quale si accede da nord, è stato organizzato in due porzioni funzionali separate da uno spazio centrale. Il segno inclinato del “cannocchiale”, che dall’interno inquadra la vista della rocca medievale, diventa principio di organizzazione funzionale dello spazio e accoglie la sala di attesa e l’accoglienza. Da esso si aprono due varchi che danno accesso alle aree occupate dai quattro studi medici.

La scelta del materiale di rivestimento è avvenuta a seguito di un’attenta ricerca intrapresa con l’obiettivo di coniugare l’affidabilità della tenuta e della protezione rispetto agli intensi eventi meteorologici che interessano il sito, la pulizia nella risoluzione dei dettagli tecnologici, la velocità di posa assieme alla versatilità e alla semplicità nell’assecondare il progetto architettonico. Il rivestimento in alluminio Vestis di Mazzonetto e la struttura in legno si integrano bene grazie alla tecnica di ancoraggio, ottimizzata per supporti in legno, e alla leggerezza del materiale, che consente di gravare in modo minimo sulla struttura. La tecnica della doppia aggraffatura realizzata secondo le specifiche tecniche dettate dalla divisione The Skin dell’azienda, ha risposto in modo adeguato alle esigenze formali e tecnologiche del progetto. La soluzione Mazzonetto garantisce, infatti, resistenza alle intemperie, alle basse temperature, all’invecchiamento, oltre alla capacità di assorbire le dilatazioni termiche. Inoltre, la facilità di posa e di lavorazione offre la possibilità di personalizzare la larghezza degli elementi aggraffati. Questo ha consentito, tramite lo studio di moduli e sottomoduli, di conferire variabilità al rivestimento scandendo il ritmo delle porzioni trasparenti e di quelle opache nelle facciate. Infine, la possibilità di personalizzare gli elementi, come le imbotti delle bucature rafforzando la continuità materica o di isolamento degli elementi secondo le necessità del progettista, non inficia il ruolo di elemento protettivo dalle intemperie al quale il rivestimento deve assolvere.