Ci sono 420 progetti europei in lizza per l’edizione 2015 del Premio Mies van de Rohe. Tra questi ce ne sono nove italiani: il tecnopolo di Reggio Emilia progettato da Andrea Oliva, il MAST di Bologna dello studio Labics, le cantine Bulgari di San Casciano dei Bagni dello studio Alvisi+Kirimoto, il nuovo centro di Scandicci di Rogers Stirk Harbour + Partners e DA Studio, la Cantina Antinori dello studio Archea, le residenze di via Cenni dello studio Rossiprodi Associati, una cantina a Castiglione di Sicilia dello studio Albanese Architects, il centro di riabilitazione psichiatrica di Modus Architects a Bolzano, e l’Expo Gate di Scandurra Studio.
Tra le candidature di altri paesi non mancano opere firmate da architetti italiani. Due opere realizzate in Polonia sono made in Italy: The Gdansk Shakespeare Theatre di Renato Rizzi e la Philarmonic Hall di Szczecin dello studio EBV Barozzi Veiga. In lizza c’è anche la Fondation Seydoux Path di Parigi firmata da Renzo Piano Building Workshop e l’headquarter della Banca di Albania di Petreschi Architects. In Belgio, con l’Hostess Wadi In Hoge Rielen, è in gara per il Mies 2015 anche lo studio associato Secchi-Viganò e in Francia lo studio italo-francese LAN Architecture concorre al premio con l’edificio resistenziale Euarvenir Tower Lille. Sono parzialmente made in Italy due opere costruite in Germania: la Bauhaus Masters’ Houses di Bruno Fioretti Marquez Architekten e la Joseph Pschorr House di Kuehn Malvezzi.

Per la corsa al più prestigioso premio europeo la Spagna è il Paese più ricco che ha portato sul tavolo della giuria 35 opere, la seconda posizione nella lista è occupata dalla Germania che ha candidato 27 architetture, a seguire la Francia con 25, i Paesi Bassi e la Turchia con 21 opere e il Regno Unito con 20. Islanda, Malta, Montenegro e Bosnia sono i paesi in lizza rispettivamente con tre opere.
Ecco tutte le opere in gara: una ricca mappa della nuova architettura europea costruita negli ultimi due anni.
Stando ai numeri, il 27% delle candidature riguardano opere di edilizia residenziale, il 24% sono architetture di tipo culturale, l’11% sono edifici per l’istruzione e la ricerca, il 5% sono uffici e il restate 33% riguarda soprattutto luoghi sportivi, infrastrutture, spazi pubblici e edifici commerciali.

Per l’edizione del 2015 il presidente della giuria sarà un italiano: Cino Zucchi, a lui il computo di presiedere la commissione guidata da Margarita Jover, Lene Transber, Peter L. Wilson, Li Xiagning, Tony Chapman e Hansjörg Mölk. Il riconoscimento andrà all’opera che si è distinta nel panorama europeo negli ultimi due anni, capace di dare un contributo alla professionalità europea nello sviluppo di nuove idee e tecnologie ma anche al rapporto tra professionisti e committenti. Al progettista della miglior architettura andrà un premio di 60mila euro.
Nel 2015 il Premio Mies Van der Rohe prevede anche una sezione per gli architetti emergenti (con un premio di 20mila euro) come contributo per l’inizio della carriera. La cerimonia di premiazione sarà il prossimo 8 maggio 2015.